Hai un ritardo delle mestruazioni e cadi nel panico. Poi, pensandoci, ti rendi conto che non hai avuto rapporti sessuali. Il ritardo del ciclo, infatti, non è indice esclusivo di gravidanza, avendo varie cause.
Già da ragazze ci insegnano, e noi impariamo, a convivere con il ciclo mestruale, che ci accompagna, per legge naturale, durante tutta la nostra vita. Il ciclo diventa nostro “compagno di vita” a partire dagli 8-11 anni e con noi rimane sino alla comparsa della menopausa che, a sua volta, generalmente arriva verso i 50 anni. Quindi, mese dopo mese e con regolarità, dividiamo le nostre giornate col ciclo periodico, fino al suo termine. Ma a chi di noi non è mai capitato di avere un ritardo nell’arrivo delle mestruazioni? Infatti, se è vero – come lo è – che nessuna donna può esimersi da questo appuntamento biologico, può accadere che l’arrivo del ciclo possa, per un mese o di più, ritardare rispetto alla sua data stabilita. Ma non solo. Perché, anche se non riguarda la generalità delle donne, esistono dei casi in cui il ciclo è talmente doloroso, da impedire di svolgere le ordinarie attività. Ed accade così, che alcune di noi si abituano, sin da ragazze, anche a questo. Ma allora, perché si va in paranoia quando il ciclo fa ritardo? Perché non ci viene insegnato a non dare per scontato, anche quando si ha attività sessuale, che il ritardo del ciclo mestruale porti con sé quasi di sicuro una gravidanza? Perché così è, quando c’è un ritardo del ciclo: le cause possibili sono così tante e variegate da poterci permettere di analizzare, caso per caso, cosa ci sta accadendo in quel particolare periodo della nostra vita. Il disequilibrio nel ciclo, infatti, può dipendere, ad esempio, dalla eccessiva magrezza od anche dall’uso di farmaci oppure da altre ragioni, come i disturbi alimentari sino alla menopausa.
Indice
Il ciclo mestruale
Ci viene insegnato sin da piccole che il ciclo arriva quando il nostro corpo “fiorisce” ed è pronto, quindi, a poter dare alla luce un bambino. Scientificamente, infatti, il ciclo è legato a quel meccanismo biologico mensile del corpo della donna che fa sì che, all’interno dell’utero, si inspessisca il tessuto e che coincide, tra l’altro, con il rilascio di un ovulo da parte delle ovaie. Questo accade, come detto, ogni mese ma con una differenza.
Più di preciso: quando in questa fase di inspessimento del tessuto nell’utero, c’è stato un rapporto sessuale, può accadere che uno spermatozoo maschile fecondi l’ovulo. In questa ipotesi, il tessuto che è cresciuto all’interno dell’utero, rimane lì, al suo posto, per permettere la gravidanza, durante la quale si blocca il ciclo (e non si perde più sangue).
Quando, invece, si hanno casi in cui non ci sono stati rapporti sessuali, non è possibile che alcun spermatozoo possa aver fecondato l’ovulo e, quindi, accade che quello stesso tessuto, cresciuto nell’utero, venga espulso attraverso la vagina. Proprio questa espulsione si verifica quando normalmente vediamo il sanguinamento dalla vagina.
Quanto dura il ciclo e cosa comporta?
La durata media del ciclo va dai 3 agli 8 giorni ed è diversa per ciascuna, dipendendo dalle personali caratteristiche biologiche. Per tutto il periodo che va dalla pubertà (quando inizia il ciclo) alla menopausa (quando finisce) si dice che la donna è fertile: proprio perché le mestruazioni, indicando la verificazione di un ciclo di ovulazione, dimostrano la capacità della stessa di procreare.
Cosa accade con le mestruazioni? Beh, accade quello che ci fa sentire il ciclo come una piccola “condanna della donna”. Più nello specifico, è notorio che le mestruazioni si accompagnino a delle perdite di sangue dalla vagina (definito flusso mestruale) oltre che a possibili dolori a diverse parti del corpo, tra cui la pancia, la schiena, le gambe e, talvolta, anche la testa.
Nei casi limite – che in verità non sono così rari – le mestruazioni possono accompagnarsi ad un intenso dolore, tale da poterci impedire di attendere alle ordinarie nostre attività. Di questi casi la legge se ne è fatta carico, anche se non in maniera specifica, riconoscendo alla donna che ne soffre dei diritti, come il poter stare a casa dal lavoro.
Inoltre, si tratta di un problema talmente sentito da aver indotto alcune parlamentari, qualche tempo fa, ad avanzare una proposta di legge per permettere alle donne che soffrono di dismenorrea (ciclo mestruale doloroso) di avere alcuni giorni al mese di congedo, senza riduzione dello stipendio.
Quando il ciclo è regolare?
Si è avuto già modo di dire che l’appuntamento femminile col proprio ciclo arriva ogni mese e dura dai 3 agli 8 giorni. Scientificamente, la tendenziale regolarità del nostro organismo prevede che ogni donna abbia un ciclo mestruale ogni 25-36 giorni.
Quindi, si può dire che, in età fertile, noi donne dobbiamo aspettarci le mestruazioni ogni 25-36 giorni (circa un mese). Questo termine rappresenta per noi il “normale” riferimento periodico della comparsa delle mestruazioni.
Pertanto, quando il ciclo si presenta molto ben oltre questa periodicità, si dice che si ha un ritardo. Detto ciò, però, non è vero il comune pensare in base al quale l’assenza di mestruazioni comporterebbe quasi automaticamente la presenza di una gravidanza nella donna. Tanto, a maggior ragione, vale per le donne che non hanno avuto rapporti sessuali nel periodo precedente al ritardo.
Quindi, se è vero che risulta naturale pensare, in caso di ritardo, come prima eventualità alla possibile presenza di una gravidanza, altrettanto vero è che possiamo liberarci dal dubbio, in poco tempo, con l’utilizzo di un test di gravidanza, avendo la consapevolezza che un ritardo non dipende solo da questo fattore.
Ritardo del ciclo: le cause
Per come anticipato, dunque, le possibili cause del ritardo del ciclo possono essere tante e così diverse, l’una dall’altra, da richiedere la loro presentazione in un elenco esemplificativo.
Se questo mese hai un ritardo nella comparsa delle mestruazioni, sappi che ciò potrebbe dipendere da:
- malattie. Il ritardo nel ciclo può essere il sintomo di altre patologie croniche. Ad esempio, chi soffre di disturbi alla tiroide, come nei casi di ipotiroidismo oppure di ipertiroidismo, può più facilmente avere ritardo nell’arrivo del ciclo. L’esperienza ha insegnato che ciò si verifica perché è proprio la tiroide che, tra le varie proprie funzioni, ha anche quello di equilibrare la produzione degli ormoni sessuali. Con la conseguenza che qualunque disfunzione a suo carico, può determinare un disordine nel ciclo;
- presenza di un ovaio policistico. Con riferimento a questa causa, basta sapere che la sindrome dell’ovaio policistico si ha quando le ovaie risultano ingrandite di volume, rispetto alla normalità, e presentano anche sulla superficie delle piccole cisti. Ciò determina una irregolarità nella funzione dell’ovaio che, a sua volta, causa un disordine anche nel ciclo. Si tratta, però, di una sindrome che può essere curata anche con l’uso di farmaci e sotto il diretto controllo del proprio medico;
- menarca. Così viene chiamata la prima mestruazione di una donna: quindi, quando per la prima volta una ragazza ha il ciclo mestruale, si dice che ha avuto il menarca. Ebbene, poiché proprio quello sarà il momento in cui il corpo femminile inizia il proprio cambiamento verso la fertilità, dopo il menarca occorre del tempo all’organismo per poter regolarizzare il proprio ciclo di ovulazione. Ed è per questo motivo che è ritenuto normale nel periodo successivo al menarca, che può arrivare a durare sino a 5 anni, il ritardo nella comparsa delle mestruazioni;
- peso e problemi alimentari. Forse non lo sanno in molti, ma anche quando una donna ingrassa o dimagrisce, soprattutto se ciò avviene in tempi rapidi od in modo esagerato, è facile che compaiano le irregolarità del ciclo. E lo stesso discorso vale per le donne che sono in sovrappeso oppure che hanno problemi di anoressia o bulimia, le quali hanno come conseguenza diretta della patologia la rarefazione o la scomparsa, anche per lunghi periodi, del ciclo. Questo si verifica perché il disordine alimentare incide sul sistema dell’ipotalamo, dell’ipofisi e delle ovaie, in tale maniera da influenzare la produzione degli ormoni che aiutano l’arrivo del ciclo;
- menopausa. Non c’è donna che non sappia che quando fanno capolino i 50 anni, il corpo femminile subisce dei cambiamenti. Nel caso specifico, questo coincide con l’arrivo della pre-menopausa, cioè di quella fase della vita della donna in cui avviene la comparsa periodicamente sempre più diradata del ciclo. Ecco perché, se il ritardo delle perdite mestruali compare in una donna di età pari o superiore ai 50 anni, è molto possibile che ciò accada a causa dell’arrivo della menopausa. Ed è per questo, che occorrerebbe a quel punto rivolgersi al proprio ginecologo per sottoporsi ad alcuni esami del sangue che permettono con semplicità di capire se l’origine del ritardo nel ciclo dipende, o meno, dalla menopausa;
- uso di farmaci e della pillola. Ebbene sì, come in altre patologie, anche qui la causa può consistere nell’uso di alcune medicine. Ciò accade, ad esempio, con gli antidepressivi o con i farmaci a base di cortisone o con quelli antiepilettici, tutti scientificamente capaci di causare l’alterazione della regolarità nell’arrivo delle mestruazioni. In verità, la stessa pillola contraccettiva può rappresentarne una causa. Più di preciso, nel periodo successivo alla sua sospensione risulta normale che la donna possa subire, per qualche mese, una irregolarità nell’arrivo del ciclo;
- stress. Alcuni lamentano il fatto che si addebitino allo stress troppe patologie, quasi come se dovesse essere l’unico male dell’uomo. In verità, tutto dipende dal fatto che lo stress rientra tra quei fattori esterni alla persona che molto spesso causano le cosiddette malattie psicosomatiche, cioè quelle patologie che traggono origine da un fattore interno e psicologico, per sfociare in sintomi che colpiscono in modo manifesto il corpo. Nel caso specifico del ritardo del ciclo, ciò accade perché lo stress causa all’organismo una riduzione nella produzione delle sostanze che permettono l’ovulazione. Questo, a sua volta, causa il ritardo del ciclo. Né ha importanza quale sia il fattore scatenante dello stress, potendo dipendere da motivi familiari o lavorativi, o dall’eccessivo affaticamento (soprattutto mentale) o, ancora, dal carattere particolarmente ansioso della donna;
- gravidanza. Come anticipato, questo è il primo pensiero che fa capolino nella mente di una donna quando vede di avere un ritardo. Viene trattata per ultima, perché è anche l’alternativa più facile da vagliare. Infatti, in tempo reale, grazie all’utilizzo di uno dei tanti tipi di test di gravidanza, facilmente reperibili in farmacie e supermarket, è possibile sapere, dopo pochi minuti dal suo stesso uso, se c’è, o meno, gravidanza;
- disordinato ritmo del sonno. È stato dimostrato che anche i disturbi del sonno possono causare ritardo nel ciclo femminile. Questo è un effetto che si verifica, ad esempio, quando la donna svolge un lavoro che le impone ad alternare giorno e notte.