Pensione con meno di 65 anni
> Diritto e Fisco Pubblicato il 23 Gennaio 2019
Vecchie e nuove possibilità di uscire dal lavoro prima dell’età pensionabile: pensione anticipata, quota 100, opzione donna, Ape.
Indice
- 1 Qual è l’età pensionabile?
- 2 Pensione quota 100
- 3 Opzione donna
- 4 Pensione anticipata ordinaria
- 5 Pensione anticipata precoci
- 6 Ape sociale
- 7 Ape volontario
- 8 Pensione di anzianità per gli addetti ai lavori usuranti
- 9 Pensione di anzianità in totalizzazione
- 10 Pensione di vecchiaia anticipata per invalidità
Qual è l’età pensionabile?
Pensione quota 100
- chi ha maturato i requisiti per la pensione entro il 31 dicembre 2018, può uscire dal 1° aprile 2019;
- chi ha maturato i requisiti per la pensione successivamente, può uscire tre mesi dopo la data di raggiungimento dell’ultimo requisito.;
- per quanto riguarda i dipendenti pubblici, chi ha maturato i requisiti per la pensione entro il 31 dicembre 2018 può uscire dal 1° agosto 2019;
- le finestre applicate ai dipendenti delle PA che hanno maturato i requisiti successivamente sono pari ai sei mesi; inoltre, è necessario comunicare la cessazione dal servizio alla propria amministrazione con un preavviso minimo di sei mesi;
- al personale della scuola si applica la finestra unica.
Chi si pensiona con quota 100 non può cumulare i redditi di pensione coi redditi derivanti da lavoro dipendente o da lavoro autonomo, eccetto i redditi derivanti dal lavoro autonomo occasionale, nei limiti di 5mila euro annui.
Opzione donna
L’opzione donna consiste nella possibilità di pensionarsi, per le lavoratrici, con i seguenti requisiti, recentemente modificati dal decreto pensioni:
- se lavoratrice autonoma: 59 anni di età compiuti entro il 31 dicembre 2018 e 35 anni di contributi accreditati entro la stessa data;
- se lavoratrice dipendente: 58 anni di età compiuti entro il 31 dicembre 2018 e 35 anni di contributi accreditati entro la stessa data.
Dalla data di maturazione della pensione alla sua liquidazione, è necessaria l’attesa di una finestra pari a 12 mesi per le dipendenti ed a 18 mesi per le autonome.
In cambio del consistente anticipo nell’uscita dal lavoro, l’assegno di pensione è calcolato col sistema contributivo, solitamente penalizzante.
Pensione anticipata ordinaria
Grazie alle previsioni del decreto legge in materia di pensioni non aumenteranno, dal 2019 e sino al 31 dicembre 2026, i requisiti per la pensione anticipata ordinaria. Sarà così possibile pensionarsi con 42 anni e 10 mesi di contributi, per gli uomini, e con 41 anni di e 10 mesi di contributi per le donne.
La decorrenza della pensione, però, è stata spostata in avanti con l’applicazione di 3 mesi di finestra. Il trattamento pensionistico decorre trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei requisiti.
Pensione anticipata precoci
Anche i requisiti per la pensione anticipata precoci sono stati bloccati dal decreto legge in materia di pensioni. Sarà così possibile, per i lavoratori che possiedono almeno 12 mesi di contributi da effettivo lavoro versati entro il compimento del 19º anno di età, pensionarsi con 41 anni di contributi, se appartengono a particolari categorie protette: disoccupati di lungo corso, caregiver, invalidi dal 74% e addetti ai lavori gravosi. Per approfondire: Pensione anticipata precoci 2019.
Ape volontario
Pensione di anzianità per gli addetti ai lavori usuranti
Un’ulteriore pensione agevolata, che si può ottenere con meno di 65 anni di età, è la pensione di anzianità a favore degli addetti a mansioni usuranti e turni notturni. Questa pensione di anzianità si può raggiungere con un minimo di 35 anni di contributi e di 61 anni e 7 mesi di età.
Nel dettaglio, per ottenere la pensione di anzianità, è necessario che il lavoratore maturi i seguenti requisiti, validi sino al 31 dicembre 2026 (non si applicano gli adeguamenti alla speranza di vita):
- quota pari a 97,6, con:
- almeno 61 anni e 7 mesi d’età;
- almeno 35 anni di contributi.
Dalla maturazione dei requisiti alla liquidazione della pensione non è più necessario attendere la cosiddetta finestra, pari a 12 mesi per i dipendenti e a 18 mesi per gli autonomi, perché è stata abolita dalla Legge di bilancio 2017.
Se l’interessato possiede anche contributi da lavoro autonomo, i requisiti sono aumentati di un anno.
Hanno diritto alla pensione d’anzianità anche i lavoratori adibiti a turni notturni, ma le quote sono differenti a seconda del numero di notti lavorate nell’anno.
Per saperne di più: Pensione addetti ai lavori usuranti ed ai turni notturni.
Pensione di anzianità in totalizzazione
La totalizzazione è uno strumento che, come il cumulo, dà la possibilità di ottenere il diritto alla pensione sommando i gratuitamente contributi versati in gestioni diverse.
Attraverso la totalizzazione è possibile raggiungere, senza limiti di età, la pensione di anzianità (simile alla pensione anticipata, in quanto può essere raggiunta, in questo caso, sulla sola base degli anni di contributi), con:
- 41 anni di contributi (dal 2019);
- l’attesa di una finestra di 21 mesi.
La pensione in totalizzazione è calcolata secondo il sistema contributivo, che si basa sulla contribuzione accantonata, rivalutata in base al Pil, e trasformata in assegno da appositi coefficienti che aumentano al crescere dell’età. Ogni gestione calcola separatamente la propria quota di pensione.
Se, però, in una delle gestioni previdenziali privatizzate si matura il diritto ad un’autonoma pensione di vecchiaia, il calcolo di quella quota non è contributivo, ma segue il sistema di calcolo proprio della gestione. Il più delle volte, le casse dei liberi professionisti prevedono, sino a un determinato anno, il calcolo reddituale della pensione (basato sui redditi migliori), poi il calcolo contributivo: è dunque questa sorta di calcolo misto che deve essere utilizzato, se presso il fondo si ottiene il diritto alla pensione di vecchiaia, senza bisogno di sommare i contributi di altre gestioni.
Pensione di vecchiaia anticipata per invalidità
Esiste anche una tipologia di pensione di vecchiaia che può essere ottenuta con meno di 65 anni: si tratta della pensione di vecchiaia anticipata per invalidità.
Questo trattamento è riservato ai non vedenti ed achi possiede un’invalidità pensionabile riconosciuta almeno pari all’80%. Oltre al riconoscimento dell’invalidità, però, il lavoratore deve soddisfare diverse condizioni per usufruire dell’agevolazione:
- possesso di almeno 20 anni di contributi;
- possesso di un’età almeno pari a 61 anni, se uomini, o a 56 anni, se donne;
- per i non vedenti, i requisiti di età sono pari, rispettivamente, a 56 anni per gli uomini ed a 51 anni per le donne.
Non sono ammessi al beneficio i lavoratori del settore pubblico ed i lavoratori autonomi.