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Cosa succede se non pago una fattura

4 Febbraio 2019 | Autore:
Cosa succede se non pago una fattura

Cosa accade se non paghi una fattura? Una fattura non pagata giustifica l’emissione di un decreto ingiuntivo? Come tutelarsi?

Ogni promessa è debito, soprattutto se la promessa riguarda il pagamento di una somma di danaro. Perché nasca un debito, ovviamente, non occorra che questo sia espressamente riconosciuto: è sufficiente che qualcuno faccia qualcosa per noi in base ad un rapporto giuridico valido affinché sorga, per il semplice fatto del compimento della prestazione, l’obbligo di versare un corrispettivo. E così, se diamo mandato ad un avvocato perché ci difenda in tribunale, dovremo pagare il suo onorario; se commissioniamo dei lavori ad un’impresa, siamo tenuti a pagare il lavoro ricevuto. Quello che ho detto sinora è sicuramente scontato. Cosa succede se non pago la fattura emessa da chi ha effettuato una prestazione per me? Spesso succede che, al termine dell’incarico conferito, il professionista o, comunque, il lavoratore che ha eseguito la prestazione, emette quel documento fiscale (la fattura, appunto) che attesta il compimento dell’attività, senza che ancora sia stato effettivamente pagato. Accade anche ai professionisti quando, ad esempio, eseguono un incarico per conto di una pubblica amministrazione: al termine del compito assegnato, viene emessa fattura (elettronica) la quale riporterà l’importo che il debitore dovrà pagare. Ebbene, cosa succede se non paghi la fattura? Cosa può fare il creditore per tutelare le proprie ragioni? Cosa può aspettarsi il debitore? Se anche tu ti stai ponendo queste domande, allora ti consiglio di proseguire nella lettura: ti spiegherò qual è l’iter che si segue nel caso in cui, in presenza di una fattura già emessa, non si sia ricevuto il pagamento dovuto. Penso che questo sia l’articolo che fa per te se ti stai chiedendo cosa succede se non pago una fattura.

Fattura non pagata: cosa succede?

Se è stata emessa nei tuoi confronti una fattura per una prestazione di cui hai beneficiato e non hai pagato, sappi che il tuo creditore può rivolgersi al giudice per chiedere la tutela dei propri diritti: ad ogni fattura, infatti, corrisponde una prestazione eseguita e che, si presume, debba essere pagata. Ora, nella maggior parte dei casi il professionista, l’imprenditore o, comunque, il titolare di partita iva, rilascia fattura solamente al momento dell’avvenuto pagamento. Tuttavia, è possibile che la fattura sia emessa, per motivi contabili, prima del saldo della stessa: ad esempio, di norma chi lavora per le pubbliche amministrazioni deve priva emettere regolare fattura elettronica per poi vedersi pagare il corrispettivo. Altro esempio emblematico è quello dei contratti di somministrazione di cui usufruiamo praticamente tutti: le compagnie telefoniche e le società erogatrici di elettricità ci avvisano del pagamento in base all’emissione di un documento che siamo solito chiamare “bolletta”. Ebbene, anche in questo caso il documento viene inviato prima ancora di adempiere al debito.

Cosa succede se non pago una fattura? Immaginiamo che ti sei dovuto affidare ad una ditta per fare alcuni lavori in casa; al termine delle operazioni, non hai pagato l’importo richiesto, o l’hai pagato solo in parte. Cosa succede a tal punto? Cosa può fare il creditore per ottenere la soddisfazione del proprio diritto? Semplice: può ricorrere al giudice. Ti spiego come.

Fattura non pagata: si può ricorrere al giudice?

Se non paghi una fattura il tuo creditore può andare dal giudice e chiedere l’emissione di un decreto ingiuntivo. Cosa significa? Di cosa si tratta? Te lo spiego in maniera semplice. Colui che ha effettuato una prestazione a favore di un altro soggetto può emettere fattura anche se non è stato pagato; con tale documento può recarsi dal giudice e chiedere che gli venga emesso un provvedimento (cosiddetto decreto ingiuntivo) con il quale ti viene intimato di pagare.

Ti starai chiedendo: è possibile che il giudice dia ragione al creditore solamente sulla scorta di una fattura? Ebbene, i magistrati tendono ad emettere decreto ingiuntivo a favore del creditore solamente se le fatture risultano estratte dal registro contabile la cui veridicità è attestata dal notaio. In pratica, una fattura vale come prova del proprio credito se il libro contabile da cui è estratta è stato autenticato dal notaio, il quale, con l’apposizione del suo timbro, accerta l’autenticità della documentazione.

Decreto ingiuntivo su fattura non pagata

Cosa succede se non pago una fattura? Ti arriva a casa un bel decreto ingiuntivo, cioè un provvedimento del giudice con il quale ti viene intimato di pagare il tuo debito, maggiorato degli interessi e delle spese legali sostenute dal creditore. Contro il decreto ingiuntivo potrai opporti entro quaranta giorni dal suo ricevimento. Durante questo lasso di tempo, quindi, il creditore non potrà fare altro che attendere la tua mossa, la quale dovrà consistere nel pagamento del debito oppure nell’opposizione al provvedimento, nel caso in cui tu ritenga che il credito sia inesistente perché, ad esempio, già pagato.

Ovviamente, nulla ti impedisce di ignorare il decreto ingiuntivo che ti è stato notificato e di continuare a non pagare la fattura. Questa strategia, però, non è affatto convincente, in quanto ti espone alle future azioni del creditore. Vediamo quali sono.

Fattura non pagata e precetto

Se ti stai ancora chiedendo “cosa succede se non pago una fattura” anche dopo l’emissione del decreto ingiuntivo, sappi che la mossa successiva del tuo creditore è quella di farti notificare dal suo avvocato un atto di precetto, cioè un avvertimento con cui ti si dice che, se entro dieci giorni non provvedi a pagare il tuo debito per intero, rischierai di incorrere in una procedura esecutiva a tutti gli effetti.

Se non paghi una fattura, quindi, rischi di vederti notificare a casa prima il provvedimento del giudice (decreto ingiuntivo) oramai esecutivo (in quanto non ti sei opposto) e poi l’avvertimento formale dell’avvocato, avvertimento che è il presupposto per la procedura esecuzione forzata nei tuoi confronti. Il precetto, quindi, è una sorta di ultimatum, dopo il quale scatta l’aggressione sul tuo patrimonio.

Pignoramento se non paghi una fattura

Se non paghi una fattura, dopo la notifica del decreto ingiuntivo e del precetto dovrai attenderti il pignoramento dei tuoi beni, mobili o immobili che siano. Il pignoramento è il primo atto con cui comincia l’esecuzione forzata ai tuoi danni; esso serve a bloccare i beni del debitore, di modo che siano finalizzati in via esclusiva al soddisfacimento delle pretese del creditore. In altre parole, il pignoramento impone un vincolo giuridico sui beni (mobili o immobili, a seconda della natura del procedimento): ciò significa che il debitore può continuare a disporre materialmente degli stessi, ad esempio utilizzandoli per sé oppure anche cedendoli a terzi, ma queste operazioni non saranno opponibili al creditore, il quale, una volta intimato il pignoramento, potrà soddisfarsi sui beni ovunque essi siano.

Se non paghi una fattura, dunque, può succedere che un giorno, recandoti al bancomat, ti verrà impedito di prelevare il contante perché è stato effettuato il pignoramento del tuo conto corrente. Una situazione davvero spiacevole, insomma.

Non ho pagato una fattura: come posso tutelarmi?

Abbiamo visto sinora cosa succede se non pago una fattura; vorrei spiegarti ora come tutelarti nel caso in cui tu ti sia reso inadempiente ad un debito. Innanzitutto, se non hai pagato una fattura perché ritieni che l’importo addebitatoti sia ingiusto, contesta fin da subito la pretesa creditoria. Come farlo? Semplice: rispondendo alla lettera di diffida che sicuramente il creditore ti avrà inviato. Il primo tentativo di recuperare un credito, infatti, è sempre stragiudiziale, nel senso che difficilmente si adirà la strada del giudizio senza aver provato “con le buone” a farsi dare ciò che spetta. Già in questa circostanza, quindi, potrai tentare di spiegare le tue ragioni.

I motivi per cui un credito non è dovuto sono svariati: ad esempio, la prestazione eseguita è stata del tutto difforme alle aspettativa; il prodotto acquistato è difettoso; l’assistenza del professionista non solo è stata insufficiente ma perfino deleteria; ecc. Inoltre, una fattura potrebbe non essere dovuta quando la prestazione che essa presuppone non è mai avvenuta: sono tanti i furbetti che si recano dal giudice ostentando fatture emesse per operazioni inesistenti. Ancora, è ben possibile che il pagamento sia già stato effettuato e, quindi, nulla sia dovuto.

Fattura non pagata: come opporsi al decreto ingiuntivo

Come sopra ricordato, il primo passo che compie il creditore che ha emesso una fattura non pagata è quello di presentarsi dal giudice per ottenere un decreto ingiuntivo, cioè un titolo che lo legittimi ad eseguire un futuro pignoramento nel caso in cui il debitore non ne voglia sapere di pagare. Contro il decreto ingiuntivo è possibile opporsi nel termine di quaranta giorni: l’opposizione apre un giudizio ordinario vero e proprio, in quanto dovrai citare il tuo creditore presso il tribunale territorialmente competente.

Se ritieni di non dover pagare nulla, allora l’opposizione al decreto ingiuntivo è la mossa che ti suggerisco: ed infatti, nel procedimento che si instaurerà dovrà essere la tua controparte, cioè il presunto creditore, a dimostrare che sei debitore della somma che pretende. Per giurisprudenza costante, la fattura non è documento di per sé idoneo a provare un credito in un giudizio, anche se proviene da scritture contabili autenticate, perché si tratta pur sempre di un documento unilaterale, cioè emesso dalla stessa parte che poi la fa valere. Opponendoti al decreto ingiuntivo, quindi, costringerai il tuo creditore a dover provare, con mezzi sicuramente più rigorosi, il proprio diritto.

Fattura non pagata: come opporsi al precetto

Cosa succede se non pago una fattura? Lo abbiamo detto: aspettati la sequenza decreto ingiuntivo – precetto – pignoramento; a meno che tu non ti opponga al decreto ingiuntivo, dando così il via ad un procedimento in piena regola. Se non hai fatto valere le tue ragioni contro il decreto ingiuntivo, però, hai ancora una possibilità: quella di opporti al precetto. Si tratta davvero dell’ultima spiaggia, consentita al debitore solamente per contestare la regolarità formale del precetto: in altre parole, non potrai lamentarti dicendo che il credito è inesistente oppure che è stato pagato (avresti dovuto farlo opponendoti al decreto ingiuntivo), ma potrai sollevare i vizi formali dell’atto. Ad esempio, puoi opporti al precetto se questo non è stato preceduto dalla regolare notifica del titolo (nel nostro caso, del decreto ingiuntivo). Questa forma di opposizione può essere fatta solamente entro venti giorni dalla notifica del precetto.


note

Autore immagine: Pixabay.com


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1 Commento

  1. Buongiorno, nel caso sia stato concordato un corrispettivo tramite accettazione mediante firma apposta su un preventivo e successiva esecuzione di un bonifico pari al 50% del totale dei lavori pattuiti richiesto tramite emissione di una fattura di acconto dove è riportata la dicitura: “corrispettivo versato a titolo di anticipo pagamento su totale di euro …” si deve ancora dimostrare con altri mezzi la validità del credito ?

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