Modello redditi 2019: come calcolare i contributi Inps


Calcolo dei contributi previdenziali nella dichiarazione dei redditi e compilazione quadro RR: professionisti, lavoratori autonomi, artigiani e commercianti.
Al contrario di quanto avviene per i dipendenti, il cui ammontare dei contributi previdenziali è calcolato dal datore di lavoro e da lui versato, i lavoratori autonomi, come i liberi professionisti e gli imprenditori, devono calcolare e liquidare da sé i contributi dovuti all’Inps. Per i dipendenti, il carico contributivo è diviso col datore di lavoro, che sopporta il costo della maggior parte dei contributi; per i lavoratori autonomi, invece, la contribuzione risulta interamente a loro carico (salvo i casi in cui si può applicare la rivalsa in fattura, una piccola percentuale contributiva a carico del cliente).
Il calcolo dei contributi previdenziali da versare all’Inps, per gli autonomi, si deve effettuare nella dichiarazione dei redditi, che ora si chiama modello Redditi e non più modello Unico, e deve essere presentata entro il 31 ottobre. I contributi, però, devono essere versati alle scadenze previste per il pagamento delle imposte sui redditi, quindi per l’anno 2019 entro il 30 giugno 2019, o il 20 agosto 2019 con maggiorazione (per i versamenti a saldo per anno di imposta 2018 e primo acconto per l’anno 2019), ed entro il 30 novembre 2019 (secondo acconto 2019). Ma procediamo per ordine, e facciamo il punto sul modello redditi 2019: come calcolare i contributi Inps, come compilare la dichiarazione, quando e come pagare.
Indice
- 1 In quale quadro della dichiarazione dei redditi si calcolano i contributi Inps?
- 2 Chi è obbligato a compilare il quadro RR?
- 3 Come si determina il reddito imponibile per artigiani e commercianti?
- 4 Come si determina il reddito imponibile per i professionisti?
- 5 Come si calcolano i contributi degli artigiani e dei commercianti nel quadro RR 2019?
- 6 Chi ha diritto alla riduzione dei contributi?
- 7 Come si calcolano i contributi dei professionisti nel quadro RR?
- 8 Esempio di compilazione quadro RR 2019 commercianti
- 9 Esempio di compilazione quadro RR professionisti
- 10 Sospensione dei versamenti contributivi per malattia o infortunio grave
- 11 Quando si pagano i contributi calcolati col modello Redditi 2019
In quale quadro della dichiarazione dei redditi si calcolano i contributi Inps?
I contributi da lavoro autonomo da versare all’Inps, sulla base del reddito prodotto, si espongono e si calcolano nel quadro RR della dichiarazione, che è, appunto, il quadro relativo ai contributi previdenziali.
Chi è obbligato a compilare il quadro RR?
Sono obbligati alla compilazione del quadro RR gli iscritti alle gestioni speciali Inps degli artigiani e dei commercianti, ed i professionisti iscritti alla gestione separata dell’Inps, anche se risultano contemporaneamente iscritti a gestioni previdenziali diverse.
Non sono invece obbligati alla presentazione del quadro i liberi professionisti iscritti esclusivamente alla cassa di categoria, che non devono effettuare alcun versamento alla gestione separata Inps.
Come si determina il reddito imponibile per artigiani e commercianti?
Il reddito imponibile previdenziale, cioè il reddito su cui calcolare i contributi Inps, da indicare nel quadro RR, nella Sezione I, per i commercianti e gli artigiani, è calcolato in modo differente, a seconda della categoria di appartenenza.
Per chi possiede reddito d’impresa o di partecipazione, deve essere riportato, alla Sezione I:
- se in regime di contabilità ordinaria, l’importo presente al quadro RF rigo RF63, meno gli importi dei righi RF98 e RF 100 colonna 1, ovvero: imponibile in RR= RF 63-(RF98+RF100 col.1);
- se in regime di contabilità semplificata, l’importo presente al quadro RG rigo RG31, meno gli importi dei righi RG33 e RG 35 colonna 1, cioè: imponibile in RR= RG31-(RG33+RG35 col.1);
- se si tratta di reddito da partecipazione (ad esempio, se il soggetto è socio di una SNC), si dovranno sommare, prendendo come riferimento il quadro RH, i righi da RH1 A RH4, colonna 4, codici 1-3-6 indicato in colonna 2, ai righi RH5 e RH6, colonna 4, meno RH12, più rigo RS37 colonna 15;
- se l’impresa aderisce al regime dei contribuenti minimi, deve riportare l’importo del rigo LM6 meno l’importo del rigo LM9 (quadro LM);
- se l’impresa aderisce al nuovo regime Forfettario, deve essere riportata la somma dell’importo indicato nella colonna 1 del rigo LM34, meno le perdite pregresse relative ai redditi considerati facenti parte dell’importo indicato nella colonna 1 del rigo LM37, indicati nel Quadro LM, sezione II.
In pratica, la base imponibile per il calcolo della contribuzione dovuta dagli iscritti alla gestione degli artigiani e dei commercianti è data dalla somma dei redditi d’impresa denunciati ai fini Irpef, oltre a eventuali redditi d’impresa denunciati dalla società; se risultano compilati più quadri riservati alla dichiarazione di redditi d’impresa, deve essere effettuata la somma degli importi riportati nei righi sopra indicati.
Come si determina il reddito imponibile per i professionisti?
Per i professionisti iscritti alla gestione separata Inps (lavoratori autonomi, liberi professionisti), l’imponibile previdenziale si determina in modo diverso, a seconda del regime fiscale di appartenenza. In particolare, deve essere riportato, alla Sezione II del quadro RR:
- se il professionista è in regime di contabilità semplificata, l’importo risultante al rigo RE23, o RE 25 se presenti perdite al rigo 24;
- se il professionista possiede redditi da partecipazione, l’importo risultante nel rigo RH17, oppure RH18, colonna 1 (se si tratta di partecipazione in una società semplice che genera reddito da lavoro autonomo);
- se il professionista aderisce al regime dei contribuenti minimi, deve essere riportato l’importo del rigo LM6 meno l’importo del rigo LM9;
- se il professionista aderisce al regime forfettario, deve essere riportato l’importo del rigo LM34 (reddito lordo) indicato nella colonna 2, meno l’importo indicato nel rigo LM37 (perdite pregresse) indicato nella colonna 2.
L’imponibile, per i professionisti iscritti alla gestione separata, deve essere indicato al rigo RR5, con i seguenti codici:
- 1, per il reddito da lavoro autonomo;
- 2, per il reddito degli amministratori locali;
- 3, per il reddito dei parasubordinati;
- 4, per il reddito non imponibile fiscalmente sul quale sono dovuti i contributi alla Gestione separata (redditi derivanti da dottorati di ricerca, scuole di specializzazione, assegni di ricerca);
- 5, per il reddito da lavoro autonomo sul quale sono stati versati i contributi ad altra Cassa previdenziale.
Come si calcolano i contributi degli artigiani e dei commercianti nel quadro RR 2019?
I contributi dovuti degli artigiani e dei commercianti si determinano applicando un’aliquota, cioè una determinata percentuale, al reddito prodotto, o al reddito minimale. Le aliquote contributive da applicarsi sul reddito prodotto nel 2018 sono pari al:
- 24% per gli artigiani;
- 24,09% per i commercianti;
- 21% per i coadiutori artigiani di età inferiore a 21 anni;
- 21,09% per i coadiutori commercianti di età inferiore a 21 anni.
Queste aliquote devono essere applicate sui redditi fino a 46.630 euro; in ogni caso, anche nell’ipotesi che il reddito sia pari a zero, devono essere pagati i contributi su un reddito minimale di 15.710 euro annui (valido per l’anno 2018). Di conseguenza il contributo minimale obbligatorio da liquidare per l’anno 2018 ammonta a:
- 777,84 euro (3.770,40 contributo IVS più 7,44 contributo maternità) per gli artigiani;
- 791,98 euro (3.784,54 contributo IVS più 7,44 contributo maternità) per i commercianti;
- 306,54 euro (3.299,10 contributo IVS più 7,44 contributo maternità) per i coadiutori artigiani di età inferiore a 21 anni;
- 320,68 euro (3.313,24 contributo IVS più 7,44 contributo maternità) per i coadiutori commercianti di età inferiore a 21 anni.
Per i redditi superiori a 46.630 euro annui, l’aliquota aumenta di un punto percentuale; le aliquote contributive sul reddito oltre il minimale, pertanto, risultano determinate come segue:
- 25% per gli artigiani;
- 25,09% per i commercianti;
- 22% per i coadiutori artigiani di età inferiore a 21 anni;
- 22,09% per i coadiutori commercianti di età inferiore a 21 anni.
Chi ha diritto alla riduzione dei contributi?
I lavoratori over65, titolari di impresa o collaboratori familiari, già pensionati presso le gestioni Inps, che continuano a svolgere lavoro autonomo, possono chiedere all’istituto di pagare la metà dei contributi dovuti sia sul minimale di reddito, sia sull’eventuale quota eccedente il minimale.
Quest’agevolazione spetta anche ai titolari di assegno di invalidità, mentre non riguarda i titolari di pensione di reversibilità.
Chi aderisce al nuovo regime fiscale forfettario ed esercita attività d’impresa (titolare di una o più ditte individuali), può fruire di un’importante agevolazione relativa ai contributi da versare alle gestioni Inps artigiani e commercianti. In particolare, la base imponibile della contribuzione dovuta alle gestioni artigiani e commercianti, costituita dal reddito forfettario individuato ai fini fiscali, è ridotta del 35%.
Per fruire di quest’agevolazione bisogna inviare un’apposita dichiarazione all’Inps.
Per approfondire: Contributi Inps artigiani e commercianti: quando sono ridotti?
Come si calcolano i contributi dei professionisti nel quadro RR?
Per gli iscritti alla gestione separata, i contributi devono essere calcolati applicando al reddito imponibile l’aliquota del 25,72%, o l’aliquota ridotta del 24%, se iscritti ad altra Cassa o pensionati. Non è previsto il pagamento obbligatorio dei contributi calcolati sul minimale (che è comunque valido per determinare l’accredito di un anno di contribuzione, o di un numero di mesi contribuiti nell’anno in proporzione a quanto versato).
Esempio di compilazione quadro RR 2019 commercianti
Se un contribuente appartenente alla gestione Commercianti chiude l’anno, non interamente lavorato, con un reddito imponibile inferiore al minimale, deve compilare il quadro RR in questa maniera:
- al rigo RR1 deve indicare il codice azienda Inps (reperibile nel proprio cassetto previdenziale o dalle comunicazioni dell’Istituto);
- in “dati generali della singola posizione contributiva” deve poi indicare il proprio codice fiscale, il codice Inps azienda (reperibile dal sito Inps: “Servizi-cassetto previdenziale artigiani e commercianti-calcolo codeline”), il reddito o la perdita, il periodo d’imposizione contributiva (ad esempio, se l’attività è iniziata a luglio, si deve indicare 7 come periodo iniziale e 12 come finale);
- in “contributi sul reddito minimale”, deve indicare il reddito minimale (che deve essere riproporzionato, se l’anno non è stato lavorato interamente; ad esempio, se il periodo di lavoro parte da giugno, deve dividere per 12 il minimale, pari a 15.710 euro per il 2018, e moltiplicarlo per 7, numero dei mesi lavorati), i contributi dovuti sul minimale, la contribuzione dovuta per maternità, eventuali quote associative e oneri accessori, e l’importo versato relativo al 2018, compresi i versamenti con scadenza successiva alla dichiarazione.
Esempio di compilazione quadro RR professionisti
Ipotizziamo che un professionista abbia riportato un reddito imponibile pari a 15mila euro: deve riportare il reddito al rigo RR5, col codice 1; deve poi indicare il periodo lavorato (se ha lavorato tutto l’anno, da 1 a 12), e l’aliquota contributiva (se non pensionato e non iscritto ad altre casse, l’aliquota della gestione Separata 2018 è pari al 25,72%). Il contributo dovuto a saldo sarà pari a 3.858 euro, se non ha versato acconti. A questo dovrà aggiungersi il pagamento del primo acconto (con la stessa scadenza del saldo), pari al 40% della contribuzione annua dovuta, e del secondo acconto, pari a un ulteriore 40% (con scadenza 30 novembre), per un totale di acconti pari all’80% dei contributi dovuti nell’anno.
Sospensione dei versamenti contributivi per malattia o infortunio grave
A seguito dell’entrata in vigore del Jobs Act del lavoro autonomo, in caso di malattia o infortunio di gravità tale da impedire lo svolgimento dell’attività lavorativa per oltre 60 giorni, il professionista ha la possibilità di sospendere il versamento dei contributi.
La sospensione interessa sia il saldo che gli acconti dovuti nel periodo dell’evento.
Gli importi sospesi devono essere indicati nel rigo RR5, colonna 17, e non possono superare l’importo del contributo dovuto indicato nella colonna 15. Inoltre, in caso di più moduli compilati, l’importo dei contributi sospesi indicato in colonna 17 di ogni modulo deve essere sempre riferito all’importo dei contributi dovuti indicato nella colonna 15 di ogni singolo modulo. Eventuali eccedenze derivanti dall’aver indicato un importo dei contributi sospesi superiore a quello dei contributi dovuti sono azzerate.
Quando si pagano i contributi calcolati col modello Redditi 2019
I contributi dovuti, sulla quota di reddito eccedente il minimale per gli iscritti alle gestioni speciali artigiani e commercianti, e per i redditi prodotti dai liberi professionisti iscritti alla gestone separata, devono essere versati alle scadenze previste per il pagamento delle imposte sui redditi e quindi, come inizialmente esposto, per l’anno 2019 entro il 30 giugno 2019, o il 20 agosto 2019 con maggiorazioni (per i versamenti a saldo per anno di imposta 2017 e primo acconto per l’anno 2018), ed entro il 30 novembre 2019 per il secondo acconto.
Come si pagano i contributi calcolati col modello Redditi
Il pagamento dei contributi è effettuato tramite modello F24; le causali da utilizzare per il pagamento dei soli contributi sono:
- CP, CPR per i commercianti;
- AP, APR per gli artigiani;
- P10, P10R, per i professionisti iscritti alla gestione Separata iscritti ad altre casse o pensionati;
- PXX, PXXR per i professionisti iscritti esclusivamente alla gestione Separata.
La R viene aggiunta per indicare la rateazione delle somme.
Nel caso in cui siano dovute le maggiorazioni, la somma dell’interesse corrispettivo deve essere versata separatamente dai contributi, utilizzando le seguenti causali nel modello F24:
- “API” (artigiani) e la codeline Inps (cioè il codice Inps) utilizzata per il versamento del relativo contributo;
- “CPI” (commercianti) e la codeline Inps utilizzata per il versamento del relativo contributo;
- “DPPI” nel caso dei liberi professionisti.
È possibile rateizzare i contributi, ma il pagamento rateale deve essere completato entro il mese di novembre 2019. Anche in questo caso gli interessi devono essere corrisposti utilizzando, per ogni sezione del modello, l’apposita causale (API o CPI o DPPI) e, per gli artigiani e commercianti, la stessa stringa di codice relativa al contributo cui afferiscono.
Articolo ben fatto. Molto chiaro. Grazie.
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Buongiorno,
ho letto che la scadenza della presentazione del modello redditi PF 2019 è stata prorogata al 20 Settembre 2019.
Se così, anche il pagamento dei contributi inps è prorogato.
GIusto?
Grazie in anticipo e buon lavoro.
Buongiorno,
ho una situazione con l’INPS che non riesco a chiarire e spero lei mi possa aiutare.
Dal 2014 risulto dipendete di un’azienda e possessore di partita IVA con queste caratteristiche:
* Gennaio 2014 apro partita IVA
* aprile 2014 vengo assunto a tempo pieno come impiegato amministrativo (settore terziario e servizi)
* 1 dicembre 2016 (ad oggi) passo a part time al 50%
* dicembre 2018 chiudo la partita IVA
* da quando sono stato assunto non ci sono mai state interruzioni del rapporto di lavoro, solo trasformazione al 50% da dicembre 2016
Oggi l’inps mi chiede oltre ai contributi fissi (proporzionati per 1/12) che ho già pagato, anche circa 700 euro per i contributi a percentuale eccedenti il minimale.
Il problema è che nel 2016 il minimale era di 15548,01 € mentre il mio reddito come libero professionista (sezione generale) è stato di circa 5000 €.
Da questo già si dovrebbe capire che non si è superato nessun minimale, invece l’INPS ha diviso per 12 l’importo annuo del minimale che risulta circa 1300 €, hanno poi sottratto il mio redditto annuale di 5000 € al 12° di minimale di 1300 €, sulla differenza hanno applicato la percentuale spettante come eccedenza del minimale, chiedendomi circa 700 euro.
Ho scritto 6 volte al cassetto artigiani ma rimangono sulla loro posizione per cui questi 700 € come contributi a percentuale sono dovuti, mi hanno dato pure come riferimento normativo la Circolare numero 104 del 23-06-2017 (dove però non c’è scritto che il loro calcolo è corretto).
Sono davvero dovuti questi soldi?
Può aiutarmi a capire meglio la situazione?
Grazie
Cristian
Buongiorno a te. Ti suggeriamo la lettura dei nostri articoli:
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