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Modulo autocertificazione residenza

11 Marzo 2019 | Autore:
Modulo autocertificazione residenza

L’autocertificazione quale strumento che consente lo snellimento dei rapporti tra cittadini e Pubblica Amministrazione. In cosa consiste e quando può essere utilizzata. L’autocertificazione della residenza.

Devi partecipare ad un bando e ti è stato chiesto di presentare un certificato di residenza. Puoi fare un’autocertificazione? Sei un cittadino comunitario. Ti è consentito autocertificare la residenza? Quando dura l’autocertificazione della residenza? Sono molteplici i casi in cui può venire richiesto di esibire un certificato di residenza, ad esempio per prendere parte ad un concorso, per iscriversi ad una scuola, per chiedere un mutuo in banca, ecc. Non tutti sanno però, che non è necessario recarsi in comune per ottenerne il rilascio perché si può farlo comodamente da casa attraverso il ricorso all’autocertificazione. Basta infatti, essere dotati di un computer o di carta e penna e il gioco è fatto! In che cosa consiste l’autocertificazione della residenza e come va fatta? In questo articolo troverai delle informazioni di carattere generale in materia oltre ad un modulo autocertificazione residenza. 

Autocertificazione sostitutiva di certificazione: cos’è?

L’autocertificazione o dichiarazione sostitutiva di certificazione è una dichiarazione sottoscritta dal cittadino relativa a stati, fatti e requisiti personali di colui che dichiara o relativi ad altri soggetti di cui egli abbia diretta conoscenza (si pensi al caso dei minorenni o degli incapaci) purché tale dichiarazione sia fatta nel proprio interesse.

Il cittadino ha facoltà di presentare tale dichiarazione in sostituzione delle certificazioni rilasciate dalla Pubblica Amministrazione. Pertanto, nelle ipotesi in cui siano stati richiesti certificati dagli uffici della Pubblica Amministrazione, da gestori di servizi pubblici ovvero da soggetti privati interessati all’acquisizione di informazioni relative a qualità personali e a fatti concernenti il dichiarante, l’interessato anziché recarsi presso gli uffici competenti, può ricorrere all’autocertificazione allegando una fotocopia del proprio documento di identità.

L’autocertificazione infatti, sostituisce i certificati senza che ci sia la necessità di presentare successivamente il certificato vero e proprio.

Sarà compito poi, degli uffici della Pubblica Amministrazione (prefettura, questura, Inps, scuole, ecc.), dei servizi pubblici (poste, aziende di trasporto, ecc.) o dei soggetti privati attivarsi per richiedere agli altri uffici che sono già in possesso dei dati dei cittadini, le attestazioni necessarie alle loro richieste.

La dichiarazione sostitutiva di certificazione può essere utilizzata anche nei confronti di soggetti privati (es. notai, assicurazioni, banche ecc.), qualora decidano di accettarla.

Non può, invece, essere utilizzata per presentare atti o documenti richiesti dall’autorità giudiziaria.

La legge prevede espressamente quando è consentita l’autocertificazione (ad esempio con l’autocertificazione il dichiarante può sostituire i documenti che attestano la data e il luogo di nascita, la cittadinanza, lo stato di famiglia, l’iscrizione in albi, in elenchi tenuti da Pubbliche Amministrazioni, ecc.) e tra i casi rientra anche quello relativo alla residenza.

Per fare l’autocertificazione è possibile utilizzare un qualsiasi foglio di carta semplice o servirsi di appositi moduli che spesso sono già predisposti dalla Pubblica Amministrazione che deve riceverla o che si possono scaricare da internet.

Il certificato di residenza: i modi e i tempi di rilascio

La residenza è il luogo in cui una persona dimora in maniera stabile e duratura e coincide con il Comune dove il soggetto è iscritto anagraficamente.

La residenza, differisce dal domicilio, in quanto quest’ultimo è il luogo in cui la persona ha stabilito i suoi affari e può anche non coincidere con la residenza.

Il certificato di residenza può essere richiesto:

  • personalmente, recandosi all’ufficio anagrafe del Comune di residenza; in questo caso l’impiegato fa compilare un modulo in cui vanno riportati le informazioni presenti sul proprio documento di identità e rilascia il certificato;
  • telematicamente, facendone richiesta online tramite il sito web del Comune di appartenenza;
  • via e-mail;
  • contattando telefonicamente il Comune.

In ogni caso è opportuno verificare quali sono le modalità di richiesta del certificato di residenza ammesse nel proprio Comune di residenza.

Se il certificato di residenza viene rilasciato in carta semplice, si dovranno pagare solo 0,52 centesimi. Viceversa per il rilascio in bollo, si dovranno pagare 16 euro di marca da bollo, a cui vanno aggiunti eventuali costi di spedizione e i diritti di copia e segreteria.

Per quanto attiene ai tempi di rilascio, se la domanda viene fatta direttamente all’ufficio anagrafe, il certificato viene consegnato immediatamente. Se invece, la richiesta è fatta online o via mail allora i tempi di attesa dipendono dall’efficienza del Comune.

L’autocertificazione della residenza

In alternativa ai modi di rilascio sopra descritti vi è l’autocertificazione della residenza che consente al cittadino un notevole risparmio di tempo e di denaro.

Si tratta infatti, di una dichiarazione completamente gratuita (non sono previste imposte di bollo e/o pagamento di diritti), che sostituisce in tutto e per tutto il certificato di residenza rilasciato dagli uffici dell’anagrafe del Comune.

L’autocertificazione della residenza ha validità di sei mesi, al pari di quella del certificato di residenza.

Da chi può essere scritta l’autocertificazione di residenza

L’autocertificazione di residenza può essere scritta dai:

  • cittadini italiani;
  • cittadini di Paesi che fanno parte dell’Unione Europea;
  • cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno valido.

Se l’autocertificazione è relativa alla residenza di un minorenne, la dichiarazione va resa dai genitori o dai tutori; per tutti coloro che non sono in grado di rendere una dichiarazione per motivi di salute, i figli, il coniuge o altri parenti fino al terzo grado possono dichiarare al posto dell’interessato.

Quando può essere utilizzata l’autocertificazione della residenza

Come si è avuto modo di dire in precedenza l’autocertificazione di residenza può essere utilizzata nei rapporti con tutte le Amministrazioni Pubbliche (come scuole, uffici comunali, Prefettura, Camera di Commercio, ecc.) e nei rapporti con i gestori di pubblici servizi (come Enel, ENI, ecc.).

Questi soggetti sono infatti obbligati a accettare l’autocertificazione di residenza salvo poi effettuare una verifica della veridicità di quanto dichiarato.

Le aziende private, invece, possono non accettare l’autocertificazione e richiedere il certificato di residenza.

La firma dell’autocertificazione non deve essere autenticata e non deve essere effettuata alla presenza di un impiegato dell’ente che ha richiesto il certificato. Al posto dell’autenticazione della firma, è necessario allegare una copia di un documento di identità valido.

La responsabilità del dichiarante

Il dichiarante si assume ogni responsabilità, civile e penale, di quanto dichiarato nell’autocertificazione, facendo attenzione a fornire dati corretti. Le Pubbliche Amministrazioni possono effettuare dei controlli sull’autenticità delle dichiarazioni autocertificate dal cittadino.

In caso di dichiarazioni false o mendaci, il dichiarante sarà punito a norma del Codice penale e decadrà dagli eventuali benefici ottenuti con l’autocertificazione.

L’autocertificazione di residenza storica

E’ possibile scrivere l’autocertificazione di residenza storica, che consiste nel documento in cui sono attestati tutti i cambi di indirizzo, con relative date, effettuati da un soggetto all’interno di uno specifico territorio comunale.

Il certificato di residenza attesta l’attuale residenza del cittadino, mentre lo storico si riferisce quindi ai cambiamenti di residenza che si sono verificati nel tempo.

Come scrivere l’autocertificazione di residenza

Per scrivere l’autocertificazione di residenza si può adoperare il modello riportato in calce, che è molto semplice.

Detto modello si compone di più parti:

  1. al centro del foglio va riportata la dicitura “Autocertificazione di residenza”;
  2. sotto in carattere più piccolo, va indicata la norma di legge in materia di autocertificazione, cioè “Art. 46 – D.P.R. n. 445 del 28.12.2000”;
  3. poi, vanno inseriti i dati personali del dichiarante (nome, cognome, luogo e data di nascita);
  4. quindi, la dichiarazione relativa all’assunzione di responsabilità in caso di dichiarazioni mendaci;
  5. dopo al centro del foglio, bisogna scrivere “DICHIARA”;
  6. in ultimo va riportata la dicitura “di essere residente a” che va completata con l’indicazione della città, della provincia, della via e del numero civico.

Il documento si conclude con la data e firma di chi effettua la dichiarazione.


Modulo di autocertificazione di residenza

Autocertificazione di residenza

Art. 46 – D.P.R. n. 445 del 28/12/2000

Il/La sottoscritto/a ………. (nome e cognome), nato/a………. (luogo di nascita), ….. (provincia), il …….. (data di nascita)

consapevole delle sanzioni penali cui puo’ andare incontro in caso di falsità in atti e dichiarazioni mendaci come previsto dall’art. 76 D.P.R. 445/2000

DICHIARA

 di essere residente a…..(città),…..(provincia), …… (via e numero civico)

Data

Firma del dichiarante

Si allega: copia del documento di identità in corso di validità.

Il sottoscritto dichiara inoltre, ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. n. 196 del 30 giugno 2003, di essere stato informato che i dati personali contenuti nella presente dichiarazione saranno trattati, anche con strumenti informatici, esclusivamente nell’ambito del procedimento per il quale la presente dichiarazione viene resa.

La mancata accettazione della presente dichiarazione sostitutiva costituisce violazione dei doveri d’ufficio (art.74 D.P.R.445/2000).

La presente dichiarazione non necessita dell’autenticazione della firma e sostituisce a tutti gli effetti la normale certificazione richiesta o destinate ad una Pubblica Amministrazione nonché ai gestori di pubblici servizi e ai privati che vi consentano.

Esente da imposta di bollo ai sensi dell’art. 37 D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 455


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