Banca: come scegliere quella giusta?


Quali aspetti valutare per sapere se un istituto di credito è più conveniente di un altro. Come si valuta la sua solidità. Come spendere meno in commissioni.
Mai sottovalutare la scelta di una banca. Si tratta dell’interlocutore a cui affiderai il tuo presente e, soprattutto il tuo futuro. Il soggetto che gestirà i tuoi soldi, che può farti fruttare se chiederai un consiglio su un investimento da fare. Che ti presterà i soldi, se ne hai i requisiti, per comprarti una casa o per aiutare un figlio a pagare il matrimonio o, ancora, per allargare la tua attività. Insomma, quando devi decidere a quale istituto di credito appoggiarti devi sapere di chi puoi fidarti. Ma come scegliere la banca giusta?
Nell’immaginario collettivo prevale l’icona della banca che ti accoglie in un primo momento con tanti sorrisi e forti strette di mano ma che in un secondo momento, concluso il contratto, cerca di portarti via il più possibile per arricchirsi senza troppi scrupoli. Certo, nessuno ti regala alcunché ma ci piace pensare che sia possibile creare un rapporto di fiducia con un istituto di credito. Anche se, ovviamente, al momento di scegliere la banca occorre verificare bene le condizioni di quel rapporto per non mettere la firma su qualche clausola che possa penalizzarti nel tempo.
Quando si cerca l’istituto in cui aprire un conto corrente, ad esempio, è opportuno informarsi sulla solidità della banca ma anche su alcuni dettagli che all’inizio possono sembrare banali ma che poi non si rivelano tali. Ad esempio, le famigerate commissioni per le operazioni eseguite: quanto ti fanno pagare la domiciliazione di una bolletta, un bonifico, perfino l’invio a domicilio dell’estratto conto (cosa che oggi si può verificare online senza il bisogno di accumulare carte inutili) oppure quanti prelievi o versamenti gratuiti puoi fare. Tutti costi su cui ti devi accordare al momento di fare il contratto per non arrivare alla fine dell’anno con qualche brutta sorpresa che ti faccia pensare di non avere scelto la banca giusta.
Ecco, allora, che cosa devi valutare quando devi scegliere una banca per aprire un conto corrente.
Indice
Scelta della banca: che cos’è l’Isc?
Da qualche anno, le banche hanno l’obbligo di indicare al consumatore l’Isc, vale a dire l’indice sintetico di costo. Conoscere questo indice è molto importante quando devi scegliere una banca perché contiene tutte le spese previste dal rapporto che avrai con l’istituto di credito come, ad esempio, le commissioni, il tasso di interesse, costi amministrativi e quant’altro.
L’indice sintetico di costo va riportato per legge in tutti i documenti ufficiali della banca, come possono essere il foglio di sintesi, i dépliant o la semplice pubblicità di un prodotto bancario.
Scelta della banca: il tipo di conto corrente
Altro aspetto da tenere in considerazione quando vuoi scegliere la banca giusta è il tipo di conto corrente che vuoi aprire. Di norma, se ne distinguono due: il conto a consumo ed il conto a pacchetto.
Il conto corrente a consumo
Per conto corrente a consumo si intende quello che normalmente viene offerto dalla banca ai consumatori ed il cui costo dipende dal numero di operazioni realizzate dal cliente. Significa che più operazioni fai e più ti costa mantenere aperto il conto. Te ne accorgerai quando la banca ti farà a fine mese o a fine trimestre (cioè, al momento che avrai stabilito con l’istituto) il calcolo delle spese.
La comodità di questo tipo di conto corrente è che l’operatore allo sportello può realizzate ogni tipo di operazione. Lo svantaggio è che dovrai pagare tutti i movimenti.
L’alternativa è aprire un conto corrente online per pagare qualche spesa in meno.
Il conto corrente a pacchetto
Oppure aprire un conto corrente a pacchetto: anche questa può essere un’alternativa al conto a consumo. Consiste nello stabilire un forfait con la banca per fissare un numero minimo di operazioni che costeranno una certa cifra. Oppure concordare una sorta di canone per consentirti di fare un numero illimitato di operazioni senza pagare un centesimo in più.
Ovviamente, questo conto ti conviene quando prevedi di fare parecchi versamenti o prelievi, bonifici, ecc.
Scelta della banca: filiali fisiche e online
Non sottovalutare nemmeno la distribuzione delle cosiddette filiali «fisiche» della banca. Più capillare è la distribuzione e meno probabilità avrai di vederti costretto a rivolgerti altrove per delle operazioni che, se non effettuate nella tua banca, potrebbero comportarti delle spese inutili.
Così come non è indifferente la possibilità di poter effettuare delle operazioni da casa tramite il servizio di home banking. Quando stai cercando la banca giusta, chiedi che cosa puoi fare via Internet: oltre ad abbattere costi, puoi guadagnare tempo evitando code in filiale o giri attorno alla banca per trovare un parcheggio. A questo proposito, e se vuoi risparmiare, non escludere a priori la scelta della banca online: non avrai un impiegato a cui guardare negli occhi, ma potrai abbattere qualche costo che, alla fine dell’anno, diventa importante.
Scelta della banca: che cosa valutare?
Riassumendo: per scegliere la banca giusta conviene sempre valutare almeno questi parametri:
- l’indice sintetico di costo, obbligatorio da comunicare al cliente;
- se si tratta di un conto aziendale (per quelli privati è stata abolita) l’imposta di bollo annuale;
- la possibilità di agire da casa tramite l’home banking senza doverti recare per forza in filiale;
- il costo delle operazioni da effettuare con la moneta elettronica (Bancomat e/o carte di credito). Soprattutto quando si tratta della carta di debito, è importante che fissi un forfait per un certo numero di operazioni (o per averle illimitate) se tendi a prelevare piccole quantità tante volte. Attenzione anche ai costi di prelievo dagli sportelli di altri istituti in Italia o all’estero;
- i costi delle singole commissioni per i pagamenti da fare: domiciliazioni delle bollette, bonifici, assegni, tasse o tributi, ecc. Se non si riesce ad abbassare più di tanto questi costi, verifica la possibilità di effettuare alcune di queste operazioni tramite l’home banking in modo tale da non dover sostenere altri costi.
Scelta della banca: la solidità dell’istituto
Ultimo aspetto, ma non certo in ordine di importanza, da valutare per scegliere la banca giusta è quello relativo alla solidità dell’istituto di credito. Significa che devi laurearti alla Bocconi di Milano ed andare a leggere i bilanci della banca? Se vuoi, fai pure ma non serve in questo caso. Ti basterà sapere queste cose.
La prima: una banca è solida se rimane in piedi quando non rientrano i soldi prestati ai clienti, cioè quando un debito non viene restituito. È a questo punto che si parla di «sofferenza bancaria» o di «credito deteriorato», anche se in gergo si dice No performing loan (Npl). Quando questi Npl sono tanti, la banca rischia di rimanere schiacciata dal proprio credito non incassato. E tu come fai a saperlo?
Ecco la seconda cosa da sapere: l’autorità europea di vigilanza e controllo delle banche, che risponde alla sigla Eba, realizza periodicamente delle verifiche sulla solidità delle banche, note come stress test (ne avrai, forse, sentito parlare). Si chiamano così perché gli istituti devono sopportare una vera e propria prova di stress per dimostrare se e quanto riescono a reggerlo. Alla fine del test, viene assegnato un voto alla banca. Ed è quello che tu puoi andare a controllare per sapere se l’istituto a cui ti stai rivolgendo è solido oppure no.
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Immagine: Uomo indeciso su dove investire i soldi, autore LightField Studios.