Investire una persona che attraversa all’improvviso


Pedone messo sotto con la macchina senza accorgersi di niente: conseguenze per lo scatto fulmineo.
Un automobilista investe un passante. Sembra già di sentire le reciproche accuse: «Hai attraversato senza guardare e sul più bello», si sente da un lato. «Eri distratto; andavi veloce», si sente dall’altro (in preda ai dolori). Bisognerebbe aver visto la scena per capire chi dei due ha ragione e chi torto. Eppure i giudici sono ugualmente chiamati a dare una risposta. Non avendo la sfera di cristallo come fanno? Non si tratta di una questione da poco visto che in mezzo c’è un’incriminazione penale per lesioni colpose.
Una recente ordinanza della Cassazione [1] ha spiegato che investire una persona che attraversa all’improvviso può ugualmente costare una condanna. La ragione è abbastanza semplice – anche se difficile da mandar giù per chi guida con il cellulare costantemente in mano – e può essere spiegata con le seguenti parole.
Indice
Il pedone e le strisce pedonali
Il pedone deve attraversare sulle strisce pedonali. È autorizzato ad attraversare fuori dalle strisce solo se queste sono assenti o sono più lontane di 100 metri dal luogo in cui il pedone intende attraversare la strada. Se il pedone attraversa fuori dalle strisce perché queste non sono presenti o sono lontane più di 100 metri, deve farlo seguendo una linea retta e non obliqua.
Il mancato rispetto di questa regola però implica solo una responsabilità amministrativa del pedone che potrà essere soggetto a una multa. Ma non scalfisce l’eventuale responsabilità di chi lo ha investito con l’auto perché quest’ultimo deve comunque prestare massima prudenza anche laddove non ci sono le piste zebrate.
Per stabilire la colpa di chi investe una persona che attraversa la strada ci sono dunque altre regole. Vediamole.
Chi investe ha sempre torto?
È sbagliato pensare che chi investe un pedone ha sempre torto, ma la risposta è quasi sempre questa. Difatti, la legge vuole che sia l’automobilista a dover dimostrare di aver fatto di tutto per evitare l’incidente. In altre parole questi deve dare prova di due elementi:
- che il pedone si è frapposto sul più bello in mezzo alla strada;
- che tale comportamento non era minimamente prevedibile.
Detto in termini tecnici, l’onere della prova spetta all’investitore: a lui compete cioè dimostrare la propria innocenza, mentre all’investito basta solo dimostrare di essere stato travolto dall’auto per ottenere il risarcimento e la condanna del primo.
Detto così, si comprende che, in assenza di prove, a vincere la causa è sempre l’investito. Ed è anche per questo che non importa dove il pedone sia stato investito, se cioè sulle strisce o fuori, visto che gli elementi da addurre al cospetto del giudice per escludere la responsabilità del conducente sono altri (li abbiamo appena elencati).
Se il pedone attraversa all’improvviso
Se è vero che l’automobilista, per escludere la propria responsabilità, deve dimostrare non solo l’improvviso attraversamento del pedone, ma anche il fatto che il suo comportamento non poteva essere preventivato, si comprende come il codice della strada imponga a chi guida un’auto un generale dovere di prudenza che si sostanzia nell’obbligo di “prevedere” anche le condotte illecite altrui (è il caso di chi attraversa senza guardare a destra o a sinistra, oppure lo fa fuori dalle strisce o a semaforo rosso). Non si tratta cioè di immaginare il futuro quanto le manovre azzardate e repentine di chi cammina a piedi.
In un centro abitato, dove il marciapiedi è particolarmente stretto o affollato è richiesta quindi maggior cautela perché il rischio di un attraversamento improvviso – specie da parte dei bambini o dei più distratti – è sempre dietro l’angolo.
Al contrario, il pedone che sbuca sulla strada in modo frettoloso, da dietro un cespuglio o un muretto, tanto da non poter essere visto in anticipo, non potrà chiedere risarcimenti visto che ricorrono entrambi i requisiti per scusare il conducente: l’immediatezza e l’imprevedibilità. Leggi a riguardo: Quando il pedone investito non ha ragione.
Diverso sarebbe se il pedone sbucasse da dietro il pullman dal quale è appena sceso: si arriva, con un po’ di diligenza, a pensare che in prossimità di un autobus fermo vi siano gli utenti della fermata. Leggi Quando il pedone investito ha ragione.
In sintesi
Questi, in sintesi dunque, i concetti espressi dalla Cassazione. L’automobilista è colpevole anche se, per ipotesi, il pedone investito ha attraversato la strada all’improvviso: conta invece se la condotta era ragionevolmente prevedibile in quelle condizioni di tempo e di luogo. E ciò perché la presunzione legale di responsabilità dell’investitore può essere superata soltanto con una prova molto rigorosa, cioè dimostrando che il guidatore si è trovato nell’impossibilità oggettiva di avvistare ed evitare la vittima.
note
[1] Cass. ord. n. 5819/19 del 28.02.2019.
Autore immagine: automobilista investe anziano di ambrozinio