Come si deve contestare formalmente il provvedimento che ti lascia senza un lavoro: i facsimili a seconda dei motivi. Ma la raccomandata non basta.
Sei stato licenziato e non condividi i motivi per i quali l’azienda ti ha lasciato a casa senza lavoro. Non si è trattato di una situazione concordata con i sindacati, di un accordo che prevedeva dei tagli in virtù dei quali poteva toccare a te come ad un altro. Oltretutto, hai un mutuo da pagare, una famiglia da mantenere, degli impegni già presi. Hai deciso di dare battaglia al tuo datore di lavoro e di arrivare fino in fondo. Ma ti chiedi come scrivere e come impostare una lettera di contestazione del licenziamento.
Non è che per opporti alla decisione dell’azienda puoi prendere un foglio di carta e buttarci dentro tutta la tua rabbia, riempiendo la lettera di insulti e di minacce. Le cose vanno fatte, prima di tutto, con garbo e con buona educazione, pur dimostrando la propria determinazione. Insomma, una lettera di contestazione del licenziamento deve avere una funzione ben precisa: dire al datore di lavoro che non si è d’accordo con il provvedimento preso e che si prenderanno gli opportuni provvedimenti legali per rientrare in azienda. È questo lo scopo, non tanto quello di dirgli cosa pensi di lui e della sua famiglia.
Vediamo in questo articolo come si scrive una lettera di contestazione del licenziamento, ma anche quali possono essere i suoi effetti, cioè che succede quando l’azienda la riceve e decide di rispondere oppure di far finta di nulla e di lasciare a te la decisione di avviare davvero una causa. Spesso, infatti, la strategia è quella: vediamo chi si stanca e lascia perdere per primo.
Contestazione del licenziamento: quando si deve fare la lettera
Una raccomandata non basta. La procedura per contestare un licenziamento non si limita ad inviare una lettera al datore di lavoro dicendo che vuoi impugnare il provvedimento. La Cassazione, infatti, con un’ordinanza del 2017 [1], ha descritto i passi da seguire da seguire in questi casi.
Perché non basta la raccomandata? Perché, secondo i giudici, il solo gesto di mandare una lettera limiterebbe il diritto di un lavoratore ad avere una tutela legale. Così, il licenziamento diventerebbe legittimo e non ci sarebbe la possibilità di ottenere un risarcimento o il reintegro in azienda.
Per questo motivo, la Cassazione ha deciso un doppio passaggio. In primo luogo, dal momento in cui ricevi la comunicazione del licenziamento per raccomandata a/r hai 60 giorni di tempo per rispondere con una lettera di contestazione specifica in cui esprimi in modo chiaro la tua volontà di rivolgerti ad un giudice del lavoro in caso di bisogno. Questa lettera deve «lasciare traccia», cioè ci deve essere un modo per provare che è stata inviata e ricevuta. Ecco perché è necessario mandarla per raccomandata a/r oppure tramite Pec (posta elettronica certificata). Puoi anche farla inviare da un sindacato o dal tuo avvocato di fiducia, purché siano in possesso dell’opportuna procura ad agire per conto tuo.
Fatto questo, la seconda mossa prevede che entro 180 giorni dalla data in cui hai inviato la lettera di contestazione tu (o chi per te) depositi il ricorso contro l’azienda nella cancelleria del tribunale competente per territorio. Quindi, se abiti in provincia di Pavia ma lavoravi a Milano, devi rivolgerti al Tribunale del lavoro di Milano.
Quest’ultimo passaggio è fondamentale: se non viene fatto, la lettera di contestazione al licenziamento che hai inviato perde efficacia. Sarebbe come se non l’avessi inviata, insomma.
Contestazione del licenziamento: come fare la lettera
Quindi, come abbiamo appena visto, la lettera di contestazione del licenziamento ci vuole. È il primo passaggio da fare quando si vuole fare opposizione a questo provvedimento. Ma come va scritta? Che cosa si deve scrivere dosando le parole per non renderla, a dir poco, inopportuna?
Dipende dal motivo che ha scatenato il licenziamento. Se è stato per giusta causa, per giustificato motivo oggettivo o soggettivo oppure se viene ritenuto illegittimo a prescindere.
Vediamo come si imposta una lettera di contestazione del licenziamento a seconda dei motivi che lo hanno provocato.
Licenziamento per giusta causa
Spett.le azienda
_____________
Via__________
Cap_____Città
Oggetto: Impugnazione licenziamento per giusta causa
Con la presente, il sottoscritto_______nato a_____il_____residente a______dipendente di questa azienda dal_______numero di matricola______, contesta il licenziamento notificata il_______perché privo di giusta causa e comunque contrario a quanto stabilito dalla legge e dal contratto collettivo nazionale.
Il sottoscritto si dichiara disponibile a rientrare immediatamente in azienda e, in caso di opposizione, ad avviare le opportune azioni legali per difendere i propri diritti.
Cordialità.
(data e firma del lavoratore)
Licenziamento per giustificato motivo oggettivo o soggettivo
Spett.le azienda
_____________
Via__________
Cap_____Città
Oggetto: Impugnazione licenziamento per giusta causa
Con la presente, il sottoscritto_______nato a_____il_____residente a______dipendente di questa azienda dal_______numero di matricola______, contesta il licenziamento notificata il_______perché privo di giustificato motivo oggettivo (o soggettivo) e comunque contrario a quanto stabilito dalla legge e dal contratto collettivo nazionale.
Il sottoscritto si dichiara disponibile a rientrare immediatamente in azienda e, in caso di opposizione, ad avviare le opportune azioni legali per difendere i propri diritti.
Cordialità.
(data e firma del lavoratore)
Licenziamento illegittimo
Spett.le azienda
_____________
Via__________
Cap_____Città
Oggetto: Impugnazione licenziamento per giusta causa
Con la presente, il sottoscritto_______nato a_____il_____residente a______dipendente di questa azienda dal_______numero di matricola______, contesta il licenziamento notificata il_______perché privo di giusta causa o legittimo motivo e comunque contrario a quanto stabilito dalla legge e dal contratto collettivo nazionale.
Il sottoscritto si dichiara disponibile a rientrare immediatamente in azienda e, in caso di opposizione, ad avviare le opportune azioni legali per difendere i propri diritti.
Cordialità.
(data e firma del lavoratore)
note
[1] Cass. ordinanza n. 26309/2017 del 07.11.2017.