I ricercatori universitari, sin da gennaio, riceveranno 125 euro in più ogni mese; per i professori universitari sono in arrivo 2.500 euro a titolo di arretrati
Buone notizie per chi lavora nelle Università. Dopo anni di “blocco contrattuale” sono finalmente in arrivo considerevoli aumenti, previsti sia per i professori che per i giovani ricercatori universitari. Più in particolare: i professori universitari riceveranno 2.500 euro di arretrati; chi ha un dottorato di ricerca, invece, si vedrà aumentare la borsa – già a partire da gennaio – di 125 euro netti al mese. Ma procediamo con ordine e vediamo, nel dettaglio, tutte le novità.
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Rinnovo contratto statali: gli aumenti stipendiali
Come ormai noto, dopo anni e anni di “blocco contrattuale” e trattative lunghissime, è stato siglato – alla fine dell’anno appena trascorso – l’accordo per il rinnovo del contratto degli statali. L’intesa riguarda circa 240mila lavoratori ministeriali, dipendenti delle agenzie fiscali e di altri enti pubblici come l’Inps, l’Inail, l’Enac o il Cnel. Si prevedono, in particolare:
- aumenti lineari che faranno crescere di circa il 4,5% lo stipendio fisso degli statali con incrementi effettivi netti variabili a seconda della posizione economica di ogni dipendente;
- bonus temporanei da 21-25 euro per dieci mesi previsti per le retribuzioni più basse;
- il bonus arretrati, che sarà pari a circa 712 euro.
I lavoratori , infatti, per anni (8 per la precisione) non hanno avuto nessun adeguamento stipendiale rispetto all’aumento del costo della vita. Tra questi, anche i professori universitari ed i dottori di ricerca. Le cose finalmente cambieranno e gli aumenti in busta paga stanno per arrivare.
Aumento stipendio professori e ricercatori
Dopo anni di blocco sono in arrivo gli aumenti anche per chi lavora nelle università. Come anticipato, infatti, anche i professori universitari riceveranno il cosiddetto bonus arretrati, che sarà parti a 2.500 euro. Entro febbraio, infatti, dovrebbero arrivare i criteri per ricevere l’una tantum riservata ai docenti universitari per ristorarli del blocco degli stipendi del passato. I ricercatori universitari, invece, non dovranno attendere: da gennaio chi ha un dottorato di ricerca si vedrà aumentare la borsa di 125 euro netti al mese.
Bonus arretrati: cos’è
Anche i professori universitari hanno diritto al bonus arretrati. La somma andrà ad arricchire “una tantum” il loro stipendio. Con riferimento al pubblico impiego, il cosiddetto bonus arretrati si spiega perché il rinnovo contrattuale è stato previsto su base triennale con decorrenza dal 2016. Quindi, oltre all’aumento stipendiale pari ad 85 euro in media, ogni dipendente avrà diritto a tutti gli arretrati, che verranno corrisposti in un’unica soluzione e, dunque, “una tantum”. In sostanza, il cosiddetto bonus arretrati “una tantum” altro non è che la somma derivante dagli scatti stipendiali dei dipendenti pubblici e spettante loro a titolo di arretrati relativi al biennio 2016/2017.
Professori: bonus arretrati di 2.500 euro
In particolare, per quanto concerne i professori universitari è previsto un bonus arretrati di circa 2.500 euro lordi da spalmare tra quest’anno e il prossimo. Il bonus è stato previsto al fine di compensare almeno parzialmente professori e ricercatori del blocco degli stipendi subito dal 2011 al 2015. È in arrivo, dunque una cifra “una tantum” compresa tra i 2.572 euro e i 2.250 da dividere in due rate: la prima nel 2018 per un valore ricompreso tra i 1.250 e i 1.429 euro e la seconda di importo oscillante tra i 1.000 e i 1.143 euro. Il bonus, in particolare, sarà destinato ai docenti, ancora in servizio alla data di entrata in vigore della legge di bilancio 2018, che hanno maturato nel periodo 2011-2015 una classe stipendiale e che, a causa del blocco degli scatti, non l’ha più maturata. La cifra di questo bonus varia in relazione alla classe stipendiale che i professori avrebbero potuto maturare nel periodo di blocco e in base ai criteri che saranno definiti con un decreto ministeriale che il Miur conta di approvare entro febbraio.
Ricercatori universitari: 125 euro in più al mese
Con la legge di bilancio 2018 anche i dottorandi hanno conquistato il tanto atteso aumento della borsa che passa da 1.000 euro netti al mese a 1.132 euro. La Ministra Valeria Fedeli, infatti, ha da poco firmato il decreto [2] con cui entra finalmente in vigore l’aumento dell’importo minimo della borsa di dottorato previsto dalla legge di bilancio 2018. E per gli aumenti non ci sono attese: a decorrere dal primo gennaio di quest’anno l’importo annuo della borsa per la frequenza ai corsi di dottorato di ricerca, attualmente fissato a 13.638,47 viene portato a 15.343,28 «al lordo degli oneri previdenziali a carico del percipiente». Da gennaio, l’importo netto della borsa di dottorato, dunque, è pari a 1.132,72 euro mensili, con un aumento di 125,86 euro rispetto alla rata mensile stabilita in precedenza e gli Atenei italiani dovranno adeguarsi sin da subito alle nuove disposizioni.
note
[1] Dm n. 40 del 25.01.2018.
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