Inps e autorizzazione al versamento dei contributi volontari


Ho richiesto all’Inps sia l’autorizzazione ai contributi volontari che il riscatto di un anno e mezzo di scuola di specializzazione, per raggiungere il requisito contributivo dei 38 anni previsto dalla “quota 100” che potrei richiedere a settembre quando compirò 62 anni di età. Sono passati 3 mesi e l’Inps nonostante ripetuti solleciti da me effettuati non mi ha fatto sapere nulla. È il caso di inviare una lettera di diffida?
Per maggiore chiarezza espositiva è bene rispondere al quesito in esame dividendolo in due:
1) autorizzazione per il versamento dei contributi volontari;
2) riscatto diploma di specializzazione.
Per quello che si può desumere dal quesito l’autorizzazione al versamento dei contributi volontari è stata richiesta tramite il servizio desktop da prestazioni e servizi – versamenti volontari (cittadini) al fine di perfezionare i requisiti di assicurazione e di contribuzione necessari per raggiungere il diritto ad una prestazione pensionistica o per incrementare l’importo del trattamento pensionistico a cui si avrebbe diritto, se sono già stati perfezionati i requisiti contributivi richiesti.
Il lettore non avrebbe potuto richiedere l’autorizzazione se fosse ancora dipendente (a meno che non abbia un contratto di lavoro part time) e come tale iscritto ad una qualsiasi forma di previdenza obbligatoria o se fosse un libero professionista, un pensionato oppure un autonomo (artigiano o commerciante).
Se il lettore non rientra in nessuno di questi casi di esclusione ed ha inviato correttamente la domanda (compilando tutti i quadri) dovrebbe avere un numero identificativo della stessa e dovrebbe avere la possibilità di consultarla nel link del servizio.
Se tutto quello appena descritto coincide con il “percorso” del lettore, se questi ha sollecitato tramite il call center (803 164) e non ha ricevuto nessun riscontro dovrà adire alle vie legali presentando ricorso all’ufficio legale dell’Inps facendosi seguire da un bravo avvocato esperto in diritto previdenziale.
Il riscatto del corso di laurea è un istituto che permette di valorizzare ai fini pensionistici il periodo del proprio corso di studi ed oltre alla laurea si ha la possibilità di riscattare :
– i diplomi di specializzazione conseguiti successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni;
– i dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge;
– i titoli accademici introdotti dal decreto 3 novembre 1999, n. 509 ovvero Laurea (L), al termine di un corso di durata triennale e Laurea Specialistica (LS), al termine di un corso di durata biennale propedeutico alla laurea.
Nel quesito il lettore ha scritto che la scuola di specializzazione è stata frequentata per un anno e mezzo e per questo ha una durata inferiore ai 2 anni e non può essere valorizzata perché, per come si legge nel portale dell’Inps, hanno valenza solo i diplomi di specializzazione ottenuti dopo un corso di durata minima di due anni e successivamente al conseguimento della laurea.
Articolo tratto dalla consulenza resa dalla dott.ssa Maria Anna Galimi