L’indennità di accompagnamento può essere concessa solamente a chi sia invalido civile al 100%.
Posso avere l’accompagnamento senza invalidità?


Quando si ha diritto all’indennità di accompagnamento? Quali sono i presupposti dell’accompagnamento? Cos’è l’invalidità civile?
In Italia, le persone che soffrono di gravi patologie hanno diritto a determinati benefici, anche di tipo economico. Sicuramente, avrai sentito parlare dell’indennità di accompagnamento: ebbene, si tratta del maggior sostegno economico che lo Stato riconosce alle persone che, purtroppo, non possono provvedere autonomamente a sé. L’accompagnamento, però, può essere concesso solamente a determinate condizioni. Si può avere l’accompagnamento senza invalidità? Quali sono i presupposti per ottenere l’invalidità civile? Quale percentuale di invalidità occorre per beneficiare anche dell’accompagnamento? Se cerchi risposte a queste domande, sei nel posto giusto: vedremo insieme qual è il rapporto tra invalidità e accompagnamento e quando si ha diritto alla relativa indennità.
Indice
Cos’è l’invalidità civile?
Secondo la legge [1], l’invalidità civile è riconosciuta a chiunque sia affetto da malattie che compromettono la normale capacità lavorativa, se la persona è in età da lavoro (cioè tra i diciotto e i sessantacinque anni e sette mesi), ovvero da renderlo incapace di svolgere le attività tipiche della sua età, qualora non rientrasse nella suddetta categoria (quindi se minore di diciotto o maggiore di sessantacinque anni e sette mesi).
L’invalidità civile, dunque, è strettamente collegata alla capacità lavorativa, consistendo in una riduzione di quest’ultima. Le persone che non sono in età da lavoro (individui con età superiore ai sessantacinque anni e sette mesi), possono chiedere il riconoscimento dello stato invalidante quando abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni della propria età.
Come viene riconosciuta l’invalidità civile?
L’invalidità civile viene riconosciuta a seguito di visita presso la commissione medica dell’Inps: se quest’ultima ritiene che la capacità lavorativa del richiedente sia compromessa, gli riconosce lo status di invalido.
Tuttavia, devi sapere che l’invalidità civile viene riconosciuta in percentuali a seconda della gravità delle patologie riscontrate. La percentuale minima è quella del 34% (equivalente ad un terzo della riduzione della capacità lavorativa), al di sotto della quale non si è nemmeno invalidi e la legge non accorda alcun beneficio; la massima, ovviamente, è del 100%. È proprio da qui che parte il nostro discorso riguardante l’accompagnamento.
Cos’è l’accompagnamento?
L’accompagnamento è un’indennità riconosciuta alle persone che sono incapaci di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o con necessità di assistenza continua, o che non siano in grado di compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita [2].
Come avrai già intuito, l’indennità di accompagnamento è riservata ai casi più gravi, alle persone che si trovano in evidente difficoltà a poter stare da sole e che, pertanto, hanno bisogno di un aiuto economico per far fronte alla propria situazione.
L’indennità di accompagnamento consiste in una somma mensile che non fa reddito e non è pignorabile: si tratta, infatti, di una misura assistenziale ritenuta intoccabile dallo Stato. Inoltre, la predetta indennità prescinde da ogni requisito economico, cioè dal reddito posseduto dall’inabile, ed è indipendente dall’età.
Accompagnamento: a chi spetta?
Veniamo ora alla risposta del quesito che dà il titolo a questo articolo. Posso avere l’accompagnamento senza invalidità? La risposta è negativa: l’accompagnamento presuppone il riconoscimento dell’invalidità civile. Ma non solo!
Perché si possa avere diritto all’accompagnamento, non solo non si deve essere in grado di poter deambulare autonomamente o compiere da soli gli atti quotidiani della vita, ma addirittura bisogna che si sia invalidi al 100%.
In poche parole, non si può ottenere l’indennità di accompagnamento senza avere un’invalidità civile massima, cioè del 100%.
Invalidità 100%: si ha sempre diritto all’accompagnamento?
Abbiamo appena detto che l’accompagnamento si può avere solamente al sussistere dei seguenti presupposti:
- invalidità del 100%;
- incapacità di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o con necessità di assistenza continua, o incapacità di compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita.
Da tanto deriva che, se hai ottenuto il riconoscimento di uno status invalidante pari al 100%, non per forza ti verrà riconosciuto anche l’accompagnamento. Capita molto spesso, infatti, che la commissione medica, pur riconoscendo un’invalidità del 100%, non ravvisi il ricorrere dell’altro presupposto, e cioè dell’incapacità di deambulare o di provvedere autonomamente a se stessi.
Possiamo, dunque, concludere dicendo che:
- chi ha l’indennità di accompagnamento è sicuramente invalido al 100%;
- chi è invalido al 100% non per forza ha diritto all’indennità di accompagnamento.
note
[1] Legge n. 118 del 30.03.1971.
[2] Legge n. 18 del 11.02.1980.