Cosa posso fumare al posto del tabacco?


Chi non vuole smettere del tutto e cerca un’alternativa la trova nelle e-cig o nelle sigarette aromatiche. Ma a quale costo per la salute?
Stai cercando un metodo valido per smettere di fumare? Nessuno meglio di te sa quanto sia difficile dire addio alle sigarette, specialmente se sei un fumatore accanito e di vecchia data. Cerotti e chewing gum alla nicotina piuttosto che stecchini di liquirizia da tenere in mano ed in bocca (che, oltretutto, fanno salire la pressione) sono solo dei palliativi, non delle vere soluzioni, se dentro di te non è scattata la molla definitiva per dire definitivamente addio al vizio. Forse sei uno di quelli a cui, comunque, piacerebbe continuare a fumare ogni tanto, magari dopo i pasti o mentre la sera si gusta un caffè e si legge un libro in santa pace. Non vuoi, però, continuare a comprare le sigarette tradizionali, perché sai che così non risolvi il problema della dipendenza da nicotina. Ti sarai, dunque chiesto qualche volta: «Cosa posso fumare al posto del tabacco?». Esiste un’alternativa che dia soddisfazione e che sia meno dannosa?
Ovviamente, l’alternativa non può essere la cannabis, nemmeno quella cosiddetta «light», perché in Italia chi si fa uno spinello va incontro a delle sanzioni (come abbiamo spiegato nell’articolo Quando posso farmi una canna?). Quindi, visto che non va bene nemmeno l’erba del giardino, che cosa si può fumare al posto del tabacco? Esistono le sigarette note come «naturali», cioè quelle fatte con erbe aromatiche anziché con la foglia del tabacco. Fanno bene? Mica tanto, perché comunque per i polmoni ci sono gli effetti della combustione. Probabilmente hanno il vantaggio di non creare dipendenza visto che non contengono nicotina. Ma, comunque, se stai cercando la sigaretta sicura, quella che «non nuoce gravemente alla salute», stai perdendo il tuo tempo: non esiste.
E la sigaretta elettronica? Resta tra le alternative al tabacco più utilizzate tra i fumatori. Anche queste, però, restano nel mirino di molti medici, convinti che le sostanze chimiche utilizzate nelle e-cigarettes fanno di tutto tranne che bene.
Meglio darci un taglio del tutto a quel vizio e sostituirlo con una corsa al parco o con le caramelle alla menta, per dire. Ma se proprio vuoi sostituire le attuali sigarette con qualcosa da fumare al posto del tabacco, possiamo dirti (non consigliarti, attenzione: sono dirti) che cosa utilizza chi ha già fatto la scelta che vorresti fare tu.
Indice
Che cosa contengono le sigarette tradizionali?
Spesso (troppo spesso) il fumatore ignora quello che manda in corpo ogni volta che fa un tiro ad una sigaretta ed aspira il fumo. Non perché il contenuto della sigaretta sia segreto ma perché vuole proprio ignorarlo. Meglio guardare dall’altra parte, meglio dire: «Sì, so che fa male ma tanto sto già riducendo». Ogni scusa per continuare a fumare è buona, insomma. Gli effetti del tabacco, però, sono mica tanto buoni.
Una sigaretta è fatta con del tabacco essiccato e lavorato in modo da migliorare il suo sapore (da renderlo meno amaro) e la sua conservazione. Per avere questi risultati, le foglie vengono trattate con delle sostanze nocive per la salute come l’ammoniaca o l’acetaldeide, che si arricchiscono a causa di una reazione biologica naturale subìta durante il processo di lavorazione.
Considera anche che la pianta, durante la coltivazione, assorbe dal terreno e dai fertilizzanti altre sostanze che poi finiscono nel tuo organismo, con conseguenze certamente poco salutari.
Si può dire che una boccata di fumo da sigaretta contiene circa 7.000 sostanze di cui almeno 250 sono tossiche o irritanti e sicuramente una settantina sono in grado di provocare il cancro. Non solo per quello che c’è nella foglia del tabacco e nella cartina che la avvolge ma per effetto della combustione. Oltre alle citate ammoniaca ed acetalteide, si parla, tra le altre sostanze, di:
- monossido di carbonio;
- nitrosammine;
- folmaldeide;
- catrame;
- acetone;
- arsenico;
- cadmio;
- nicotina;
- acido cianidrico;
- cromo;
- nichel;
- benzene.
Solo per citarne alcune.
Cosa contengono le sigarette elettroniche?
E veniamo a che cosa si può fumare al posto del tabacco, premesso che (non ci stancheremo mai di dirlo) l’alternativa migliore è quella di smettere di fumare qualsiasi cosa.
Probabilmente la soluzione più diffusa tra chi vuole dire addio al tabacco è quella della sigaretta elettronica. Il vantaggio è che non contiene alcune delle sostanze tossiche e cancerogene citate prima, come ad esempio il catrame (non c’è la combustione della cartina) ed altri gas che si sono nei sigari, nel tabacco da pipa, nel «toscanelli», ecc. Lo svantaggio è che, comunque, non è proprio una bomba di salute e che non garantisce di smettere di fumare, in quanto non è un vero e proprio antidoto contro la dipendenza.
La sigaretta elettronica contiene, al posto delle foglie di tabacco, un liquido aromatizzato con delle quantità variabili di nicotina (da 6 a 24 milligrammi, a seconda di quanto sia incallito il fumatore). Il vapore aspirato raggiunge i polmoni senza gli effetti della combustione, quindi creando dei danni minori rispetto alla sigaretta tradizionale. Gli altri ingredienti sono in genere acqua, glicole propilenico e glicerolo, insieme ad altre sostanze.
L’e-cig, comunque, viene ritenuta meno dannosa non solo per chi cerca qualcosa da fumare al posto del tabacco ma anche per chi gli sta vicino: gli esperti, infatti, non hanno trovato – almeno per ora – degli elementi che inducano a pensare a danni da fumo passivo provocati da una sigaretta elettronica.
Cosa contengono le sigarette alle erbe?
Dovendo escludere per legge gli spinelli, quindi i prodotti a base di cannabis, resta come alternativa da fumare al posto del tabacco quella delle sigarette alle erbe. Una soluzione decisamente meno diffusa ma alla quale, comunque, ricorre chi cerca delle possibilità diverse per non perdere il piacere di fumare.
E qui c’è l’imbarazzo della scelta. I denominatori comuni delle sigarette alle erbe è che non contengono nicotina e che, quindi, non creano dipendenza. Gli svantaggi sono, fondamentalmente, due: il primo, che comunque fanno male ai polmoni e alla salute in generale, perché respiri le sostanze prodotte dalla combustione. Il secondo, che non si comprano già fatte ma te le devi preparare tu e questo – i fumatori lo sanno bene – non è sempre comodissimo. Il che potrebbe diventare un vantaggio perché, in questo modo, sai ciò che ti fumi. Nella maggior parte dei casi, vengono preferite le spezie, le erbe ed i prodotti botanici, combinando sapori e profumi. E non in qualsiasi modo.
Chi se ne intende, distingue tre livelli di preparazione in base al tipo di erbe. Un primo livello prevede la scelta delle erbe di base come:
- damiana;
- foglie di mirtillo rosso;
- verbasco;
- tossilaggine comune: dicono che aiuti a liberarsi dal muco ma anche che possa creare dei problemi al fegato (a cominciare dalla cirrosi epatica).
La miscela di queste erbe di base dovrebbe essere la metà del contenuto della tua sigaretta. Un altro 30% spetta alle erbe secondarie, come ad esempio:
- camomilla;
- papavero della California (non dovrebbe avere le stesse proprietà delle prugne, ma non si sa mai…);
- uva ursina;
- loto blu;
- timo;
- lattuga selvatica.
Il restante 20% della tua sigaretta dovrebbe contenere gli aromi e le spezie (ad un certo punto, non capirai se ti stai facendo una sigaretta o una grigliata). Tra queste ci sono:
- menta piperita;
- lavanda;
- salvia;
- chiodi di garofano;
- gelsomino;
- petali di rosa.
note
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