Il rapporto Aifa ha analizzato cos’è successo a seguito della somministrazione vaccini nel 2018: pochi i casi di reazione, ma alcuni classificati come gravi.
È stato diffuso oggi il rapporto vaccini dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco: i dati esposti offrono importanti elementi per rispondere alla domanda se i vaccini sono sicuri. Ecco cos’è emerso analizzando quanto è successo nell’intero anno 2018: sono state somministrate quasi 18 milioni di dosi di vaccino e ci sono state poco più di 7 mila segnalazioni di reazioni sospette, di cui più dell’80% non gravi mentre 1.202 casi sono stati ritenuti gravi. Non vi è stato, invece, nessun decesso correlabile con l’immunizzazione. I dati sono stati ottenuti dalla rete nazionale di farmacovigilanza, che li rileva e raccoglie in un data base informatizzato sull’intero territorio nazionale rendendoli disponibili per elaborazioni come questa.
Analizzando i dati, secondo quanto rivela AdnKronos Salute, emerge che i casi segnalati come reazione positiva ai vaccini sono 31 su 100 mila dosi che corrispondono a 12 segnalazioni su 100 mila abitanti. Invece, la frequenza dei casi definiti gravi è soltanto di 3 su 100 mila. Le reazioni riscontrate erano già tutte note e riportate nelle informazioni sul prodotto dei vaccini autorizzati in Italia: quindi, non vi è stato nessun evento anomalo o imprevisto. Gli effetti più frequentemente riscontrati a seguito della somministrazione dei vaccini sono stati febbre, reazioni locali, reazioni cutanee ed irritabilità: tutti fenomeni classificati dall’Agenzia come non gravi.
Le reazioni “sospette” ed avverse alla somministrazione dei vaccini, però, registrano un andamento crescente rispetto al passato: a tal proposito, l’Agenzia del farmaco osserva che questo «è indicativo di una sempre maggiore attenzione alla vaccino-vigilanza da parte sia degli operatori sanitari che dei cittadini». Commentando conclusivamente i dati del rapporto, l’Aifa conclude confermando la sicurezza dei vaccini correntemente utilizzati.
Da che parte sta “La legge per tutti” se nel suddetto articolo non cita anche i risultati delle analisi che dimostrano essere presenti criticità ,fatte da ricercatori acclarati?