Soprattutto d’estate si intensifica il triste fenomeno dell’abbandono di animali, che non riguarda solo cani e gatti. È già reato, ma le sanzioni sono insufficienti.
Sono almeno 130 mila gli animali che vengono abbandonati ogni anno in Italia: 80 mila cani e 50 mila gatti, secondo le statistiche dei dati stimati dalla Lav (Lega anti-vivisezione) e riportati dalla nota agenzia stampa AdnKronos. Il picco degli abbandoni di animali si registra proprio nel periodo estivo, quando la partenza delle vacanze induce alcuni a liberarsi della presenza di un animale domestico, considerata scomoda e fastidiosa. Una vera e propria crudeltà, che espone gli animali abbandonati alla sofferenza ed al rischio di morire in incidenti o di stenti o per maltrattamenti; un comportamento riprovevole che costituisce anche reato, punito dal Codice penale con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda fino a 10 mila euro [1], ma non basta ad arginare il triste fenomeno.
Infatti, le denunce per queste condotte, di conseguenza le indagini e le condanne, sono pochissime e il reato sembra non avere una reale efficacia deterrente. Secondo il rapporto della Lav, basato sui dati forniti dalle Procure italiane, nell’intero anno 2018 sono stati soltanto 1.217 i procedimenti aperti per il reato di abbandono di animali. Se accostiamo questo dato ai 130 mila abbandoni annui, emerge che meno di un fatto reato su 100 è stato punito o, per essere più precisi, perseguito, perché non si conosce quanti di questi procedimenti siano arrivati ad una condanna. Per questo, i rappresentanti della Lav ritengono che questa disposizione penale «rappresenta una risposta inefficace e per nulla persuasiva per un reato così diffuso. Sicuramente, le difficoltà di accertamento del reato sono
enormi, ma è evidente che sotto il profilo della funzione preventiva della pena la sanzione è inappropriata».
Se consideriamo che – sempre secondo i dati diffusi dalla Lav – nelle case degli italiani ci sono almeno 7 milioni di cani e 7,5 milioni di gatti (ai quali vanno ad aggiungersi i tanti animali custoditi in canili o rifugi e quelli randagi), questo significa che ogni anno più di un cane su 100 e circa un gatto su 150 vengono abbandonati. Bisogna, però, aggiungere anche altri tipi di animali che vengono abbandonati con altrettanta facilità: uccelli, criceti, conigli, pesci e rettili, come le tartarughe; ma non si hanno statistiche che misurano il fenomeno.
Intanto, in Parlamento giace da sei mesi una proposta di legge [2], presentata dai senatori Perilli e Maiorino (M5S) che prevede un notevole inasprimento delle pene per il reato di abbandono, con sanzioni più che raddoppiate ed applicazione congiunta (non alternativa, come avviene ora) delle pene dell’arresto e dell’ammenda; ma la sua discussione non è stata ancora calendarizzata. Nel frattempo, non rimane che sperare nella sensibilità dei proprietari per arrivare a tutelare meglio gli animali domestici da maltrattamenti e abbandoni.
note
[1] Art. 727 Cod. pen. «Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro.
Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze».
[2] Senato della Repubblica, disegno di legge n. 1078/2019 del 19.02.2019.