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Invalidità civile: parametri di calcolo per l’accesso alle categorie protette

31 Agosto 2019
Invalidità civile: parametri di calcolo per l’accesso alle categorie protette

Ho 55 anni e sto valutando se presentare domanda per il riconoscimento d’invalidità civile al fine di essere iscritto nelle categorie protette per l’inserimento lavorativo. Le mie patologie sono: ipertensione arteriosa controllata da farmaci, prolasso mitralico grado moderato nyha2, disfunzionamento valvola aortico grado lieve gotta. Ho possibilità di ottenere detto riconoscimento?

Com’è noto, per poter ottenere l’iscrizione all’interno delle categorie protette occorre che venga riconosciuta un’invalidità civile superiore al 45% (art. 1, legge n. 68/99). Detto riconoscimento viene fatto dalla Commissione medica Inps; nel caso di verbale negativo, è sempre possibile fare ricorso entro sei mesi all’autorità giudiziaria territorialmente competente, prima nella forma di richiesta di accertamento tecnico preventivo e successivamente, nel caso di ulteriore esito negativo, come ricorso nel merito vero e proprio.

Il calcolo della percentuale d’invalidità va fatto secondo alcuni parametri stabiliti dalla legge (decreto ministeriale del 5 febbraio 1992): in particolare, è prevista una tabella ove sono elencate tutte le patologie rilevanti e, per ciascuna di essa, il grado fisso o variabile di invalidità. Nel caso di più patologie, il medico dovrà effettuare un calcolo particolare che non consiste in una mera somma delle percentuali, nel senso che se si soffre di due patologie, ciascuna invalidante al 50%, non si otterrà un’invalidità del 100%.

Per quanto riguarda le patologie elencate:

  • l’ipertensione arteriosa non compare in tabella; essa comunque può essere assorbita e tenuto in debito conto per la valutazione complessiva della patologia cardiaca, come si dirà nel prossimo punto;
  • il prolasso mitralico grado moderato Nyha 2 non compare in questi termini; tuttavia, poiché la classificazione (Nyha 2) è indice di una cardiopatia moderata, si può equiparare alle altre malattie cardiache che provocano una lieve limitazione dell’attività fisica, per le quali il grado di invalidità riconosciuto è compreso tra il 41 ed il 50%;
  • il disfunzionamento della valvola aortica di grado lieve può essere fatta rientrare nelle cardiopatie valvolari, per le quali però la tabella prevede il riconoscimento di una percentuale di invalidità (circa il 25%) solamente in presenza di applicazione di protesi;
  • la gotta è presa in considerazione solo sotto forma di artropatia gottosa con grave impegno renale (invalidità dal 91 al 100%).

Poiché per accedere alle categorie protette è sufficiente il 45% d’invalidità civile, il lettore a parere dello scrivente ha buone possibilità che il beneficio gli venga riconosciuto, anche perché delle patologie non espressamente previste in tabella il medico può tenerne conto ai fini della determinazione concreta della percentuale da assegnargli: in altre parole, se si prendesse come riferimento la forbice 41 – 50% della malattia cardiaca di media gravità, la presenza di ipertensione e di altre complicanze dovrebbe indurre la commissione ad avvicinarsi al 50% piuttosto che al 41%.

Si ribadisce che, nel caso di esito non soddisfacente, è sempre possibile impugnare il verbale facendo ricorso al giudice competente.

Articolo tratto da una consulenza dell’avv. Mariano Acquaviva



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