Voci discordanti nel Pd. Marcucci: chiarimento immediato. Ma Delrio è ottimista: passi avanti. I grillini: decide il premier incaricato.
Nessuna soluzione concreta al termine del vertice tra Giuseppe Conte ed i capigruppo del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico. Dopo oltre 3 ore di riunione, la prima battuta del presidente dei senatori del Pd, Andrea Marcucci, non lascia spazio a dubbi: «C’è bisogno di chiarimenti a qui a breve». In pratica, le stesse parole pronunciate dal vicesegretario del Pd Paola De Micheli prima dell’incontro a Palazzo Chigi. Facile dedurre che il vertice sia servito a poco. Anche se il capogruppo dem alla Camera, Graziano Delrio, sostiene che sono stati fatti ulteriori passi avanti.
Marcucci, ad ogni modo, ha chiarito che l’incontro di oggi ha avuto come oggetto le questioni programmatiche e che, da questo punto di vista, ci sono state delle rassicurazioni. Ma “ci aspettiamo un ulteriore chiarimento politico”, ha sottolineato il capogruppo Pd al Senato.
Più schietto l’omologo del Movimento 5 Stelle Stefano Patuanelli: “Abbiamo fatto una ricognizione sui temi”, ha commentato all’uscita del vertice. “La ricognizione è andata bene, ma deciderà nelle prossime ore il presidente del Consiglio”.
Conte avrebbe deciso di dedicare la domenica ad un lavoro di sintesi delle richieste dei due schieramenti per, poi, incontrare di nuovo M5S e Pd nella giornata di lunedì. Da ricordare che il Capo dello Stato attende un riscontro entro mercoledì 4 settembre.
In tarda mattinata si era temuto che tutto stesse per saltare in aria quando, a sorpresa, Giuseppe Conte era salito al Quirinale per un incontro inatteso con il presidente della Repubblica. Visti gli sviluppi di ieri sulla trattativa per la formazione di un nuovo Governo, con l’ultimatum di Luigi Di Maio che ha imposto di accettare le sue condizioni per evitare il voto, e visto che poco dopo Conte doveva incontrare i leader di M5S e il Pd, era legittimo pensare che il premier incaricato stesse per gettare la spugna.
Invece, a quanto pare, Conte avrebbe voluto condividere con Mattarella la linea di adottare con gli aspiranti alleati in vista dell’incontro a Palazzo Chigi.