Il patronato di cosa si occupa?


Lo scopo di questo istituto, i servizi erogati ai cittadini, l’assistenza legale e l’interazione con l’Inps. Quando si deve pagare.
Il patronato si propone come uno strumento sociale di informazione, assistenza e tutela in favore di lavoratori autonomi o dipendenti, pensionati e singoli cittadini (italiani, stranieri e apolidi) residenti nel territorio dello Stato. Hanno anche poteri di rappresentanza ed operano senza scopo di lucro. Ma, esattamente, il patronato di cosa si occupa?
La legge [1] prevede per il patronato un ruolo di tutela dei diritti del cittadino. Su questo si deve focalizzare nelle sue attività di assistenza e di consulenza finalizzate al conseguimento delle prestazioni socio-assistenziali e sanitarie a cui ha diritto il richiedente. Attività che si svolgono sotto la vigilanza del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Il patronato, inoltre, può accedere alle banche dati dei vari enti che erogano le prestazioni (Inps e Inail, ad esempio) previa autorizzazione del cittadino. Tali enti mettono a disposizione del patronato dei servizi utili come l’anagrafica unica, l’estratto contributivo, i Cud, e tanto altro ancora che vedremo più avanti.
In poche parole: il patronato si occupa di risolvere la pratica burocratica di un cittadino che ha bisogno di informazione, consulenza ed assistenza per ottenere una prestazione a cui ha diritto.
Il fatto che il patronato lavori senza scopo di lucro significa non si deve mai pagare per l’assistenza ricevuta? In linea di massima è così, anche se queste realtà possono chiedere un contributo per lo svolgimento di determinate pratiche.
Vediamo nel dettaglio di che cosa si occupa il patronato.
Indice
Patronato: qual è lo scopo?
Abbiamo sintetizzato prima lo scopo del patronato previsto dalla legge, ossia quello di fornire informazione, assistenza e tutela ai cittadini per il conseguimento delle prestazioni a cui questi hanno diritto. Nello specifico, il patronato è chiamato a lavorare per il conseguimento di:
- prestazioni previdenziali obbligatorie o di forme sostitutive, integrative o complementari in Italia o all’estero;
- prestazioni di tipo socio-assistenziale, incluse quelle che riguardano la sfera dell’immigrazione e dell’emigrazione;
- prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale.
Tuttavia, ci sono altre attività che il patronato può svolgere a favore dei lavoratori, dei pensionati o dei semplici cittadini, come l’assistenza legale, le campagne di informazione e di consulenza sulla sicurezza e la tutela della salute sul luogo di lavoro, ecc.
In particolare, il patronato si occupa senza scopo di lucro di attività di sostegno, informative, di servizio e di assistenza tecnica finalizzate alla diffusione della conoscenza della legislazione, alla promozione dell’interesse dei cittadini in materia di:
- sicurezza sociale;
- previdenza;
- lavoro;
- risparmio previdenziale;
- diritto di famiglia e delle successioni;
- legislazione fiscale.
Patronato: quali servizi offre?
Nelle aree sopra citate, il patronato si occupa di assistere il lavoratore, il pensionato o il cittadino italiano o straniero di espletare pratiche come, ad esempio:
- prestazioni assistenziali;
- pensioni da lavoro dipendente pubblico o privato o da lavoro autonomo;
- pensioni in regime internazionale;
- previdenza complementare;
- pensioni di inabilità o di invalidità;
- maternità o paternità;
- malattia;
- ammortizzatori sociali (ad esempio, richiesta di Naspi);
- infortuni, malattie professionali o causa di servizio;
- disabilità;
- handicap e accompagnamento;
- permessi di soggiorno;
- assistenza fiscale;
- colf e badanti;
- assegni familiari;
- riscatto di contributi previdenziali;
- verifica della propria posizione assicurativa.
Patronato: l’assistenza legale
Tra le cose di cui si occupa il patronato c’è anche l’assistenza legale, regolata dal codice di procedura penale e dalle norme sulla professione di avvocato. Tale attività viene esercitata attraverso delle convenzioni con i difensori, stipulate secondo le disposizioni del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali [2].
Dal 1° gennaio 2009, la tutela legale non rientra tra le attività ammesse al finanziamento: viene, infatti, attribuito il punteggio previsto per la definizione positiva della pratica in fase amministrativa.
Il cittadino che richiede l’assistenza in sede giudiziaria deve sottoscrivere l’apposito mandato di patrocinio.
Patronato: il mandato per ottenere le prestazioni
Oltre a quello che abbiamo appena visto per l’assistenza legale, il cittadino che si rivolge al patronato deve dare un mandato esplicito affinché la struttura possa chiedere a nome suo l’erogazione di una prestazione.
Il mandato deve contenere obbligatoriamente:
- l’indicazione della sede che lo riceve;
- l’indicazione del mandatario;
- la data e l’oggetto del mandato;
- la sede del patronato che riceve la delega per trattare la pratica;
- le dichiarazioni sulla tutela dei dati personali;
- le firme delle parti.
Patronato: si deve pagare?
Come detto, il patronato opera a favore dei cittadini senza scopo di lucro. Le attività di assistenza vengono svolte a titolo gratuito, oppure sulla base di apposite convenzioni in favore delle Pubbliche Amministrazioni e di organismi comunitari come previsto dalla legge.
C’è, comunque, da premettere che il patronato riceve un finanziamento da un fondo specifico, accantonato presso gli enti e alimentato da una percentuale dei contributi versati ogni anno dai lavoratori dipendenti. Il ministero del Lavoro verifica l’attività svolta da ogni patronato e, in base a questo, trasferisce il finanziamento in modo proporzionale attraverso i punti pratica. Per ogni pratica, il patronato riceve un punto che equivale a 35 euro.
I punti pratica vengono riconosciuti, però al patronato nazionale che, a sua volta, deve distribuirli tra le sedi territoriali.
Tuttavia, alcuni patronati mettono a disposizione degli utenti dei servizi a pagamento. Ad esempio, può essere richiesto un corrispettivo per:
- la richiesta dell’estratto contributivo;
- l’inoltro delle dimissioni online;
- le domande inerenti bonus bebè, bonus asilo e bonus mamma;
- la domanda di assegni familiari;
- il rilascio di certificazione unica Inps;
- l’invio della richiesta di permessi Legge 104;
- la richiesta dei ratei di tredicesima di un parente defunto.
Patronato: i servizi messi a disposizione dall’Inps
L’Inps mette a disposizione del patronato alcuni servizi, accessibili per chi è in possesso di un codice utente indicato dal patronato stesso, di una password fornita dall’Istituto e della delega dell’interessato.
Nel dettaglio, si tratta di:
- anagrafica unica: si tratta di un archivio che contiene tutti i cittadini che hanno o che hanno avuto in passato dei rapporti con l’Inps e che consente di controllare i dati anagrafici di chi richiede assistenza;
- estratto contributivo: contiene tutti i tipi di contributi versati e registrati all’Inps, tranne quelli relativi ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa, non ancora visibili. È possibile inserire una simulazione dei contributi e del calcolo della pensione, quindi l’estratto che ne risulta ha solo valore informativo e non certificativo;
- domus: è una banca dati con le richieste di tutte le prestazioni erogate dall’Inps su cui è possibile visualizzare lo stato delle pratiche;
- Cud: consente di consultare e di stampare un duplicato della Certificazione unica emessa dall’Inps per i pensionati e per gli assicurati che hanno avuto una prestazione erogata dall’Istituto;
- Obis/m: dà la possibilità di visualizzare e di stampare il documento Obis/m che l’Inps invia a inizio anno a tutti i pensionati con le notizie fiscali sulle pensioni, sulle modalità di pagamento e sugli importi percepiti durante l’anno;
- domande di pensione: consente al patronato di acquisire e di trasmettere la pratica dell’interessato;
- pratiche patrocinate e deleghe: permette di consultare la lista di queste pratiche accolte in un anno solare;
- uffici: è un database con le informazioni relative a tutti gli uffici periferici degli enti di patronato. Se ne può inserire uno nuovo oppure visualizzare, modificare o eliminare quelli esistenti;
- statistiche;
- utenti: archivio con le informazioni che riguardano tutti gli utenti degli enti di patronato. È possibile inserirne uno nuovo e richiedere la relativa password, visualizzare e modificare i dati, disattivare quelli esistenti e cambiare la password di accesso.
note
[1] Legge n. 152/2001.
[2] Circ. Min. Lavoro e PS del 29.05.2008.