Le tre nuove tasse che il Governo vuol mettere


«Sono ipotesi praticabili» così Giuseppe Conte, intervistato da Vespa, commenta l’idea di creare tre nuovi assurdi balzelli.
Altro che riduzione della pressione fiscale. Giuseppe Conte, intervistato da Bruno Vespa ad Atreju – l’evento di fine estate organizzato da Fratelli d’Italia – ha parlato di tre nuove tasse che il Governo intende mettere. «Tasse, tasse e ancora tasse!», risponde secca l’opposizione che non si è fatta sfuggire l’occasione per mettere alla gogna la politica fiscale dell’Esecutivo giallo-rosso. Ma quali sono queste nuove imposte che Conte ritiene «praticabili»? Eccole.
L’imposta sulle bibite gassate. L’intento è lodevole: quello di salvaguardare la nostra salute dalle bevande troppo zuccherine. Ma anziché lanciare una campagna pubblicitaria come quella per il fumo che metta in luce i gravi danni che può procurare – specie in un bambino – un eccesso di bibite gassate come quelle a base di cola, l’Esecutivo preferisce specularci e, quindi, proprio come era successo con le sigarette, decide di tassarle. Complice in affari?
L’imposta sulle merendine. «Meno merendine, più professori»: potrebbe essere sintetizzata così la politica del Governo che intende, con la nuova tassa sulle colazioni «preconfezionate», finanziare l’aumento di stipendio dei docenti e, magari, stabilizzare i supplenti. Insomma: bambini affamati, ma non almeno di cultura.
L’imposta sui biglietti aerei. L’Italia è piena di imposte stravaganti, ma questa rischia di superare tutte le precedenti idee. Si tratta di una tassa che va a colpire il biglietto aereo non come servizio, ma come supporto materiale: quello cioè fatto di plastica. Una tassa per tutelare l’ambiente. Che poi, a volerla dire tutta, anziché ricadere sulle società di trasporto, verrà scaricata sui viaggiatori che pagheranno per una colpa non propria.
C’è poi da scommettere che le compagnie low cost troveranno un sistema diverso – magari con sms – per identificare i propri passeggeri. Con buona pace del Governo che sperava di incassare qualcosa.
Tutte e tre le nuove tasse, però, potrebbero anche contribuire a coprire quel clamoroso buco che minaccia di far scattare l’aumento dell’Iva. E difatti Conte ha detto a Vespa: «Le scadenze ci impongono di partire a razzo per trovare la quadra dei conti». Parlando della manovra, il premier ha precisato di voler «evitare l’aumento dell’Iva» e ha detto che «è praticabile» l’ipotesi di tassare merendine, bibite e biglietti aerei.
Subito le repliche.
Matteo Salvini, innanzitutto, che non si è lasciato scappare l’occasione per fare ironia. «Nascondete subito crostatine, flauti, cornetti e bonbon: arriva la tassa sulle merendine!!! P.s. Quando c’è da tassare, a sinistra si eccitano e superano i confini del ridicolo. Questi sono senza speranza…». Lo scrive su Twitter Salvini postando una foto del premier Giuseppe Conte che mangia una merendina gigante. Alle sue spalle, un simbolo del M5S strappato che rivela al di sotto il logo del Pd. Salvini è uomo di parola: alle merendine preferiva i “paninazzi”.
Poi, c’è la replica del Codacons, la nota associazione di tutela dei consumatori. «La tassa sui biglietti aerei e su merendine e bibite gassate è ‘fanta-fisco’, una misura fantasiosa e priva di qualsiasi logica che appare come un provvedimento punitivo nei confronti dei cittadini e vede la netta contrarietà dei consumatori». «Già oggi l’Italia è al secondo posto in Europa per numero di tasse applicate sui biglietti aerei, superati solo dalla Gran Bretagna – spiega il presidente Carlo Rienzi – nel nostro paese infatti si applica su ogni biglietto aereo una serie di imposte e balzelli vari, dalle tasse aeroportuali a quelle sulla sicurezza, passando per addizionali comunali e ministeriali, tassa per aviazione civile e commissioni per l’emissione del biglietto, che portano la tassazione a raggiungere il 40% del costo del biglietto aereo. Per quanto riguarda i voli low cost, addirittura il peso di imposte e balzelli supera il costo del volo stesso».
«Introdurre nuove tasse sui biglietti sarebbe quindi una ingiusta punizione a danno dei consumatori già tartassati da una pressione fiscale abnorme nel settore dei voli aerei» conclude la nota.
Basta tasse! E pagate le pensioni!