Verbale di prima e seconda convocazione in assemblea: gli strani orari


Nel caso in cui, in prima convocazione, l’assemblea vada deserta, l’amministratore è tenuto a redigere un verbale di tale riunione?
Da prassi, la prima convocazione dell’assemblea condominiale viene fissata in orari particolari (per esempio, di notte o all’alba), in modo da andare deserta. Ciò perché, la legge consente, in seconda convocazione, quorum più facili da raggiungere. In tal modo si può assumere decisioni con maggioranze più basse.
Con la recente riforma del condominio [1], l’amministratore è ormai obbligato a redigere il verbale delle “riunioni” dell’assemblea e non più soltanto delle “deliberazioni” [2].
Pertanto, ai fini della validità della costituzione e delle votazioni dell’assemblea in seconda convocazione è necessario (e sufficiente) che nel verbale si dia atto che in prima convocazione l’assemblea non ha potuto deliberare per mancanza del numero legale. Non è quindi necessario che si rediga un verbale anche per la prima convocazione.
D’altra parte, se il verbale è previsto per le sole riunioni, esso non è necessario qualora tali riunioni manchino come appunto nel caso in cui l’assemblea in prima convocazione non si sia potuta validamente costituire.
In definitiva, ciò che ha rilievo è soltanto che in prima convocazione, in concreto, l’assemblea non si sia costituita: la prova di ciò potrà essere data con assoluta libertà di mezzi probatori.
note
[1] Legge 220/2012 in vigore dal 18.06.2013.
[2] Art. 1136 cod. civ., curando – ex articolo 1130, n. 7, del Codice civile – la tenuta del registro dei verbali delle assemblee, in cui annotare “le eventuali mancate costituzioni” dell’organo assembleare.