Alcolici, benzina e sigarette: i consumi che la crisi ha ridotto di più


Calano i consumi di alcol, carburante e sigarette e, con essi, anche il gettito fiscale.
Troppe tasse, meno consumi; meno consumi, meno tasse. È un’equazione semplice, che lo Stato, però, sembra ignorare.
Le entrate tributarie non dipendono solo dal volume o dall’entità delle tasse, né soltanto dai debiti con l’Erario. Anche il calo dei consumi può incidere. E molto. I dati dicono che solo per bacco, tabacco e carburanti a fine anno si potrebbe arrivare con 3 miliardi di gettito in meno rispetto allo scorso anno. Naturalmente si tratta di una proiezione basata sul trend che ha fotografato il periodo gennaio-aprile. I consumi potrebbero cambiare nei prossimi mesi, magari grazie all’alleggerimento della pressione fiscale o all’avvio della ripresa economica.
Per ora gli italiani risparmiano non solo sul cibo, ma anche su bevande alcoliche, sigarette e carburanti. Nei primi quattro mesi dell’anno, queste spese hanno registrato una flessione media del 6% rispetto allo stesso periodo del 2012.
Il contrabbando di sigarette è aumentato del 50% nel 2012; l’Erario ha perso 1,2 miliardi di Iva e accise. In sofferenza anche il settore giochi, a tenere sono solo lotto e slot machine. In calo di quasi l’8% anche l’Iva.