Screening diagnostico in Italia, La soluzione per una diagnosi precoce della malattia renale cronica.
La Sin ha proposto la realizzazione di uno screening diagnostico in Italia, mirato ai soggetti a
rischio allo scopo di far emergere la malattia renale cronica e favorirne il rallentamento della progressione. Un’idea che potrebbe avviare un dialogo con i referenti istituzionali a tutti i livelli, ministero, Regioni e Direzioni sanitarie e che, per essere realizzata, dovrebbe coinvolgere i diversi operatori sanitari, dalla medicina primaria a quella secondaria.
Per diagnosticare una malattia renale cronica e definire il suo stadio, basta sottoporsi a due semplici test di routine: un esame delle urine per verificare la presenza di albumina ed un semplice esame del sangue, la creatininemia, con successiva stima del valore della filtrazione glomerulare, principale parametro indicativo del funzionamento dei reni.
Gli esperti sottolineano l’importanza di una diagnosi precoce e ricordano che l’ingresso in dialisi significa per molti pazienti un drammatico peggioramento della qualità della vita, ma anche un costo enorme per il Servizio sanitario, stimato in circa 50mila euro a paziente, tanto da drenare da solo circa il 2% del budget complessivo, nonostante riguardi una fetta minima di malati (50 mila pazienti dializzati).
Fortunatamente, la dialisi può essere, però, scongiurata con precise strategie. Brunori ha sottolineato che: “Anche per gli ipertesi esistono farmaci, come gli Ace-inibitori o i sartani, che proteggono i reni e possono rallentare la progressione del danno; in tutti i pazienti inoltre può e deve essere attuata una terapia nutrizionale, indicata dal nefrologo e dal dietista, che aiuti il lavoro dei reni. L’essenziale è un monitoraggio attento della funzionalità renale, più o meno stretto a seconda delle condizioni del paziente”.