La Gran Bretagna lascerà l’Unione europea, con o senza accordo.
“Dopo decenni di campagne, tre anni di discussioni e mesi di rinvii senza senso, mancano ormai 25 giorni al momento in cui l’appartenenza del Regno Unito all’Ue giungera’ al termine. Il 31 ottobre faremo le valigie e ce ne andremo. Ora si tratta solo di vedere se Bruxelles ci salutera’ con un accordo gradito da entrambe le parti o se saremo costretti ad andarcene per conto nostro”. Lo scrive il premier britannico Boris Johnson in un articolo sul ‘Sunday express’, come riporta la nostra agenzia stampa Adnkronos.
“Sono stato chiaro fin dall’inizio – sottolinea – mentre è prudente prepararsi alla possibilità del no deal, sarebbe meglio per tutti raggiungere un accordo accettabile per entrambe le parti. Questa settimana avanzeremo le nostre idee perché ciò avvenga”.
Il primo ministro britannico Boris Johnson sta esplorando la possibilità che l’Ungheria metta il veto all’estensione della scadenza della Brexit, nel caso il suo governo sia costretto a richiederla in virtù del “Benn act” approvato in Parlamento a settembre. Lo scrive il Daily Telegraph, giornale vicino
al governo conservatore di Londra. A quanto si legge sul quotidiano, tre ministri britannici hanno avuto giovedì incontri separati con il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto. Viene anche citato un anonimo ministro, che avrebbe detto venerdì sera che il veto “è l’unico modo” per aggirare l’obbligo di chiedere l’estensione della Brexit.
Il Benn act approvato a Westminster obbliga il governo a chiedere un’estensione della scadenza della Brexit se entro il 19 ottobre non sarà trovato un accordo con Bruxelles sulle modalità di uscita dall’Ue. Un documento del governo mostrato in un tribunale scozzese, dove si dibatte un ricorso contro Johnson, ha assicurato venerdì che l’esecutivo rispetterà la legge. Tuttavia Johnson continua a ribadire che la Gran Bretagna uscirà in ogni caso dall’Ue il 31 ottobre, con o senza accordo. La chiave potrebbe quindi essere il veto di uno dei paesi Ue, in questo caso l’Ungheria, che respinga la richiesta di estensione della scadenza.