Le misure contenute nella manovra di fine anno: spunta l’ipotesi di tassare gli smartphone. Ma non tutti pagheranno. Ecco chi subirà il prelievo.
La legge di bilancio 2020 entrerà, nei prossimi giorni, nel vivo del dibattito. Lunedì, il Governo potrebbe già approvare il decreto legge fiscale con nuove misure contro gli evasori. La discussione si incentra, come sempre, sulle coperture. Ieri, vi abbiamo parlato del pignoramento del 730, una misura che consentirebbe all’Agenzia delle Entrate di sospendere tutti i rimborsi di imposta finché l’Agente della Riscossione non ha comunicato l’eventuale presenza di cartelle esattoriali non pagate; in tale ipotesi, il credito verrebbe compensato con il debito del contribuente.
Oggi, salta anche l’ipotesi di una tassa sui telefoni cellulari. Stando alle fonti consultate da La Legge per Tutti, in mattinata sono circolate bozze che indicavano un intervento erariale di 13 euro sulle sim ricaricabili per la clientela business.
Il Sole 24 Ore chiarisce, tuttavia, che sarebbe intenzione del Governo controbilanciare questo nuovo balzello abolendo finalmente la famigerata tassa di concessione governativa sugli abbonamenti che, il più delle volte, viene sostenuta dalle compagnie telefoniche come incentivo all’ingresso per i nuovi clienti. Chi avrà invece sim ricaricabili o abbonamenti senza partita Iva non dovrebbe subire la nuova tassazione. In più, si tratterebbe di una imposizione una tantum in quanto colpirebbe solo l’attivazione della sim e non le successive ricariche o i pagamenti mensili.
I Cinque Stelle si sono però subito dissociati, lasciando intendere che le ipotesi sul tema sono di fonte Pd. «L’ipotesi di tassare le sim ricaricabili – ha detto il viceministro pentastellato dell’Economia Laura Castelli – ci preoccupa molto. Anche le proposte alternative di tassare ulteriormente la clientela business, da più parti sollevate, trovano la nostra ferma contrarietà».
Tra le misure che la nuova legge di bilancio conterrà, spunta la nuova Imu, un’imposta unica sulla casa che assorbirà in sé la vecchia Imu e la Tesi. Un solo pagamento annuale quindi per le famiglie.