Volevo un parere legale in merito a una situazione che mi sta facendo preoccupare. Due giorni fa ero in una zona del mio paese frequentata da persone che si prostituiscono (omosessuali e prostitute). Per mia curiosità mi sono trovato in completa campagna a vedere un rapporto tra due ragazzi (io ero nella mia macchina senza partecipare). A un certo punto mi trovo dietro di me una pattuglia che invitava i due ragazzi ad andare via immediatamente. Io molto agitato e sconvolto parto con la mia macchina. La mia domanda è: possono applicarmi qualche sanzione o rischio addirittura il penale? Da considerare che le autorità non mi hanno fermato o chiesto qualcosa, né hanno preso i miei dati (potrebbero solo aver preso numero della targa). Eravamo in una zona di aperta campagna, non abitata.
Nella condotta descritta non si ravvisa alcun tipo di illecito. La prostituzione in Italia non è reato, mentre lo sono la condotta di sfruttamento o di favoreggiamento, entrambe comunque assolutamente non riscontrabili nel quesito posto.
Solo per scrupolo, si ricorda che lo sfruttamento punisce la condotta di colui che trae profitto dalla prostituzione altrui; lo sfruttatore, in altre parole, è l’individuo che si arricchisce grazie alla prestazione sessuale di un’altra persona. Il delitto è quindi integrato da qualsiasi condotta che tragga consapevolmente utilità dalla prostituzione altrui.
Il favoreggiamento della prostituzione implica invece una condotta idonea a facilitare l’esercizio del meretricio. Chi favorisce la prostituzione non necessariamente se ne arricchisce: solamente, semplifica il lavoro della prostituta.
A volte le autorità applicano qualche sanzione amministrativa al fine di disincentivare la pratica della prostituzione, riscontrando, quando possibile, gli atti osceni in luogo pubblico oppure l’intralcio alla circolazione nel caso di arresto dell’auto lungo la strada; anche queste condotte, però, non sono ravvisabili nel caso prospettato.
In conclusione, il lettore può stare tranquillo: nessun tipo di illecito è stato commesso.
Articolo tratto da una consulenza dell’avvocato Mariano Acquaviva