Dal 2021 bonus di mille euro per i lavoratori


Allo studio un raddoppio del bonus Renzi in busta paga: 50 euro al mese in più dal 2020, altri 80 euro dal 2021.
Il taglio del cuneo fiscale, cioè delle imposte e dei contributi che gravano sul costo del lavoro, sta finalmente diventando una realtà: sono difatti allo studio numerose ipotesi che prevedono nuovi crediti e detrazioni fiscali in aggiunta al bonus Renzi, cioè al bonus di 80 euro in busta paga attualmente operativo. Un ulteriore bonus Irpef mensile, poi, dovrebbe essere esteso a una nuova platea di lavoratori ad oggi non destinatari del beneficio, cioè a coloro il cui reddito supera i 26.600 euro annui, e dovrebbe essere raddoppiato dal 2021.
In pratica, è previsto dal 2021 un bonus di mille euro per i lavoratori: ma procediamo con ordine e cerchiamo di capire come si articoleranno i nuovi benefici.
Ad oggi, il bonus Renzi, o bonus Irpef, è riconosciuto in busta paga, come credito d’imposta, nella misura di 80 euro al mese, 960 euro annui, se risultano prodotti redditi di lavoro dipendente o assimilati (derivanti dall’indennità di disoccupazione, da collaborazioni) per l’intero anno, e se il reddito complessivo personale è tra 8.146 e 24.600 euro.
Il bonus spetta in misura ridotta con redditi annui da 24.600 euro sino a 26.600 euro. Nulla spetta a chi supera i 26.600 euro o a chi si trova al di sotto di 8.145 euro annui, la cosiddetta soglia d’incapienza o no tax area, entro la quale le detrazioni per redditi di lavoro dipendente superano l’Irpef lorda.
Le nuove proposte allo studio prevedono, per il 2020:
- un credito d’imposta sino a 50 euro al mese per chi supera i 26.600 euro annui di reddito, ma non supera i 35.000 euro (secondo una differente ipotesi, il credito aggiuntivo dovrebbe spettare sino ai 40.000 euro di reddito, ma dovrebbe diminuire all’aumentare dei redditi, sino ad azzerarsi);
- la trasformazione del bonus Renzi da 80 euro da credito d’imposta a detrazione fiscale (fruibile non in busta paga, ma in sede di conguaglio fiscale o di dichiarazione dei redditi); coloro che possiedono un reddito da 8.146 euro annui sino a 26.600 euro avrebbero, inoltre, diritto a un bonus aggiuntivo di 40-50 euro al mese, derivante dal taglio del cuneo fiscale; beneficerebbero, dunque, degli 80 euro al mese, più ulteriori 40 euro;
- la previsione di un mini bonus anche per gli incapienti, cioè per i lavoratori con redditi sino a 8.145 euro; l’intervento dovrebbe, però, essere valutato attentamente e coordinato con gli altri benefici già previsti per chi ha redditi bassi, come il reddito di cittadinanza.
Per il 2021 si prevede invece:
- un credito d’imposta sino a 83 euro al mese, pari a mille euro all’anno, per chi supera i 26.600 euro annui di reddito, ma non supera i 35.000 euro (secondo una differente ipotesi, il credito aggiuntivo dovrebbe spettare sino ai 40.000 euro di reddito, ma dovrebbe diminuire all’aumentare dei redditi, sino ad azzerarsi);
- il mantenimento del bonus Renzi da 80 euro come detrazione fiscale (fruibile non in busta paga, ma in sede di conguaglio fiscale o di dichiarazione dei redditi); coloro che possiedono un reddito da 8.146 euro annui sino a 26.600 euro avrebbero, inoltre, diritto a un bonus aggiuntivo sino a 83 euro al mese, mille euro annui, derivante dal taglio del cuneo fiscale. Sarebbe, dunque, raddoppiato il bonus Renzi da 80 euro;
- la previsione di un aumento del mini bonus per gli incapienti, cioè per i lavoratori con redditi sino a 8.145 euro, nell’ipotesi in cui l’intervento relativo al mini bonus sia attuato nel 2020.
Grazie alle nuove misure, il potere d’acquisto per i lavoratori aumenterebbe notevolmente: le novità dovrebbero essere attuate con la legge di Bilancio 2020.