Decreto fiscale 2020: il Governo riduce il tetto all’uso di cash per incentivare i pagamenti in tracciabili.
Cambia di nuovo, dopo quattro anni dall’ultima modifica legislativa, il limite all’uso dei contanti. A decorrere dall’1 luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021, il divieto per l’utilizzo del contante è fissato a 2.000 euro. A decorrere dal primo gennaio 2022, il divieto scatta a 1.000 euro. È’ la soglia confermata nel decreto fiscale in materia di modifiche al regime di utilizzo del contante.
La norma, spiega la relazione illustrativa, introduce modifiche volte a ridurre progressivamente, secondo una logica transitoria spalmata sul prossimo biennio, dapprima a 2000 euro e, successivamente, a 1000 euro la soglia che limita le transazioni in denaro contante che possono essere effettuate al di fuori del circuito degli intermediari bancari e finanziari abilitati.
Rientrano nel divieto tutti i pagamenti rateali a meno che non concordati in anticipo nel contratto (si pensi a un contratto professionale con l’avvocato o il dentista) o così dovuti per usi commerciali (si pensi ai lavori di ristrutturazione pagati a Sal, stati di avanzamento lavoro). Quindi, sarà inutile frammentare il pagamento in più tranche, inferiori al limite in questione, solo per aggirare il vincolo.
La norma vigente prevede il divieto di trasferire denaro contante e titoli al portatore in euro e in valuta estera per un valore complessivamente pari o superiore a 3.000 euro. La disposizione, si legge nella relazione tecnica, non produce nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, essendo peraltro assistita da una regime transitorio capace di neutralizzare qualsiasi effetto a regime.