Abolizione del canone Rai: tutte le novità


Giace in un cassetto del Parlamento la proposta di legge per eliminare l’abbonamento tv. Ma intanto ci sono le esenzioni per il 2020.
A metà del 2019, la politica mise una caramella in bocca ai cittadini che doveva avere il sapore dolce della scomparsa di una delle tasse più odiate: l’abolizione del canone Rai. Una caramella da gustare piano piano, magari mentre si guardava una trasmissione in tv pensando che, quando il confetto fosse finito, quel programma lo si potrebbe guardare gratis. È passato del tempo e della caramella non è rimasto nemmeno il sapore. È cambiato qualcosa in vista del 2020? Quali sono le ultime novità sull’abolizione del canone Rai?
La «caramella» in questione è una proposta di legge presentata nel mese di luglio 2019 in Parlamento dal Movimento 5 Stelle per dire finalmente addio all’abbonamento tv e «smussata» dal capo politico del M5S, Luigi Di Maio, che parlò di una «drastica riduzione» dell’importo del canone. Tra quel mese di luglio ed i giorni nostri c’è stata una crisi di governo, un nuovo Esecutivo, una manovra da approvare in fretta. Ma della proposta pentastellata per abolire il canone Rai nessuno ha più parlato. Se non per confermare per il 2020 il costo e le esenzioni. Vediamo a che punto siamo.
Indice
- 1 Abolizione canone Rai: la proposta di legge
- 2 Abolizione canone Rai: quanti soldi perderebbe la tv di Stato?
- 3 Canone Rai: quando scatta l’esenzione
- 4 Canone Rai: l’esenzione per il 2020
- 5 Canone Rai: l’esenzione per gli over 75
- 6 Canone Rai: l’esenzione per militari stranieri e diplomatici
- 7 Canone Rai: cosa fare per non pagare più di un abbonamento
- 8 Canone Rai: come chiedere l’esenzione
Abolizione canone Rai: la proposta di legge
L’iniziativa di abolire il canone Rai nasce da due parlamentari del Movimento 5 Stelle, Gianluigi Paragone e Maria Laura Paxia. Ai tempi, la Lega sembrava favorevole, anzi: c’è chi tra i grillini sottolineava che era stato il M5S ad adeguarsi alla «battaglia storica del Carroccio». Si attendeva un’approvazione in tempi celeri, anche perché la proposta viaggiava in parallelo alla Camera e al Senato evitando così di fare il doppio passaggio. Poi, la crisi di Ferragosto ha fatto precipitare la proposta nella lista delle priorità.
Ciò non vuol dire che prima o poi non venga riesumata dal cassetto, discussa nelle Aule e approvata per la gioia di chi questa tassa proprio non la sopporta. Prima di arrivare al via libera, deputati e senatori dovranno valutare il contenuto della proposta, che non consiste soltanto nel dire che il canone non si paga più ma contiene dell’altro. Innanzitutto, il fatto che la Rai non verrà privatizzata ma conserverà il suo ruolo di servizio pubblico. Poi c’è la modifica del regime della pubblicità, per allinearlo a quello delle televisioni private. Attualmente la Rai può raccogliere meno pubblicità rispetto ai concorrenti privati proprio perché percepisce gli incassi garantiti del canone pagato dagli italiani. Con l’abolizione del canone diventa necessario eliminare anche il tetto pubblicitario, in modo da consentire alla Rai un aumento degli incassi per renderla competitiva con la concorrenza.
Abolizione canone Rai: quanti soldi perderebbe la tv di Stato?
Ad oggi, il canone Rai frutta all’azienda di viale Mazzini quasi 1,8 miliardi di euro all’anno, il che rappresenta i due terzi degli incassi totali. Il resto deriva dalla raccolta pubblicitaria. Attenzione, però: sui 90 euro pagati da ogni contribuente che ha un apparecchio televisivo a casa, solo 75 confluiscono nelle casse della Rai. Gli altri 15 vanno allo Stato.
Ecco che, forse, abbiamo capito perché l’abolizione del canone Rai continua a slittare: l’azienda dovrebbe triplicare la pubblicità per mantenere l’attuale bilancio, mentre lo Stato dovrebbe recuperare circa 300 milioni di euro finora prelevati dagli abbonamenti e destinati prevalentemente al finanziamento di altre fonti di informazione.
Canone Rai: quando scatta l’esenzione
Se non hai un televisore nell’abitazione di residenza puoi avere l’esenzione dal pagamento del canone Rai in bolletta presentando un’apposita dichiarazione sostitutiva in cui, sotto la tua responsabilità, dirai che nella tua casa dove è attivata una fornitura di energia elettrica non è presente alcun apparecchio televisivo. Si tratta di un’autocertificazione, quindi come dichiarante ti assumi espressamente la responsabilità di dichiarare il vero. Ricorda che le dichiarazioni mendaci sono punite con la decadenza dai benefici goduti ma non spettanti (quindi con il recupero del canone) cui si aggiunge una sanzione amministrativa da 200 a 600 euro. Ma c’è anche il penale, dichiarare il falso costituisce reato [1] punito fino a 6 anni di reclusione.
Attenzione: per ottenere l’esonero è necessario che nessun componente della tua famiglia anagrafica detenga un apparecchio televisivo. Basta, cioè, che uno solo dei familiari che vivono sotto lo stesso tetto abbia una televisione per far sorgere l’obbligo di pagamento del canone Rai.
La dichiarazione deve essere compilata sull’apposito modello da inviare all’Agenzia delle Entrate entro il 31 gennaio 2020 in modo da poter fruire dell’esenzione dal pagamento del canone Rai per l’intero anno 2020. Se viene presentata dal 1° febbraio al 30 giugno 2020 l’esonero avrà effetto soltanto per il secondo semestre dell’anno.
Canone Rai: l’esenzione per il 2020
Se avevi già inviato per il 2019 la dichiarazione di non possedere alcun apparecchio televisivo ed ora continui a non avere la tv, devi presentare una nuova dichiarazione per ottenere l’esenzione dal canone Rai anche per il 2020.
Se attivi in corso d’anno una nuova utenza di energia elettrica, dovrai presentare la dichiarazione di non possedere apparecchi televisivi entro la fine del mese successivo alla data di attivazione della fornitura: in questo modo otterrai l’esonero dal canone a decorrere dalla data in cui hai attivato la fornitura con il gestore elettrico, altrimenti perderai l’agevolazione e dovrai pagare il canone.
Canone Rai: l’esenzione per gli over 75
Chi ha compiuto o compirà i 75 anni entro il 31 gennaio 2020 ed ha un reddito annuo inferiore ad 8.000 euro ha diritto all’esenzione dal canone Rai. Per chi invece compirà i 75 anni dal 1° febbraio al 31 luglio 2020 c’è la possibilità di richiedere l’esenzione per il secondo semestre 2020.
L’agevolazione spetta solo per i televisori presenti nell’abitazione di residenza dell’anziano e non in altre case di sua proprietà, ad esempio la seconda casa per le vacanze.
Il modello per richiedere l’esenzione per gli over 75 è disponibile sul sito dell’Agenzia Entrate.
Canone Rai: l’esenzione per militari stranieri e diplomatici
In base alle convenzioni internazionali, sono esenti dal pagamento del canone Rai gli agenti diplomatici [2], i funzionari e gli impiegati consolari o di organizzazioni internazionali ed anche i militari stranieri, come quelli di cittadinanza non italiana ed appartenenti alle forze Nato in servizio in Italia [3].
Canone Rai: cosa fare per non pagare più di un abbonamento
Se un altro membro della tua stessa famiglia anagrafica paga il canone in bolletta su quell’abitazione, per evitare il doppio addebito bisogna presentare la dichiarazione sostitutiva all’Agenzia delle Entrate indicando il codice fiscale di chi già paga il canone ed anche la data a partire dalla quale il richiedente l’esenzione è entrato a far parte della stessa famiglia anagrafica.
Questa data è importante per il conteggio della tassa: infatti se la data di inizio appartenenza al nucleo familiare è pari o precedente al 1° gennaio, il canone non viene pagato per tutto l’anno. Se invece è compresa tra il 2 gennaio ed il 1° luglio 2020, si pagherà il canone per il primo semestre e se è posteriore al 2 luglio il canone andrà pagato per l’intero anno, ma dall’anno successivo e cioè dal 2021 non sarà più dovuto.
Infatti, in questo particolare caso la dichiarazione presentata conserva validità oltre l’anno e non va rinnovata se non cambiano i presupposti. Inoltre, non ci sono scadenze, come quella generale del 31 gennaio, e dunque potrà essere presentata in qualsiasi momento dell’anno.
Canone Rai: come chiedere l’esenzione
Tutti i modelli previsti per i casi in cui si ha diritto all’esenzione dal canone Rai devono essere inviati all’Agenzia delle Entrate:
- Attraverso il sito dell’Agenzia Entrate, dopo avere effettuato la registrazione ai servizi telematici;
- tramite un intermediario abilitato, come i Caf (centri di assistenza fiscale) ed i commercialisti;
- inviando una lettera raccomandata senza busta, all’indirizzo: Agenzia delle entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio Canone TV – Casella postale 22 – 10121 Torino. In questo caso dovrai allegare anche un documento di riconoscimento in corso di validità;
- con una Pec (posta elettronica certificata), munita di firma digitale [4] del richiedente e trasmessa alla Rai all’indirizzo: [email protected]
note
[1] Artt. 75 e 76 del Dpr n. 445/2000; art. 495 Cod. pen. “Falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri“.
[2] Art. 34 della Convenzione di Vienna del 18 aprile 1961 sulle relazioni diplomatiche.
[3] Art. 10 della Convenzione di Londra del 19 giugno 1951.
[4] Artt. 48 e 65 del D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dell’Amministrazione Digitale