Configurabilità del silenzio inadempimento della Pubblica Amministrazione; violazione del termine per provvedere; ricorso avverso il silenzio – inadempimento.
È ammissibile il ricorso avverso il silenzio del Comune sul rilascio del certificato di destinazione urbanistica? Cos’è il silenzio-inadempimento e cosa è necessario? Occorre che la PA contravvenga a un preciso obbligo di provvedere sull’istanza del privato.
Indice
- 1 Identificazione dei controinteressati
- 2 Omissione provvedimento conclusivo
- 3 Silenzio PA sull’istanza di concludere un procedimento amministrativo
- 4 Silenzio PA: condizioni e presupposti
- 5 Domanda di accertamento dell’illegittimità del silenzio inadempimento della PA
- 6 Azione avverso il silenzio: inammissibilità per difetto di giurisdizione
- 7 Istanza di sdemanializzazione di un bene
- 8 Mancato rispetto del termine di 60 giorni
- 9 Risarcimento dei danni per ritardo della PA: quando può essere richiesto?
- 10 Azione avverso il silenzio – inadempimento della PA
- 11 L’adozione di atti infraprocedimentali
- 12 Accertato silenzio inadempimento della PA
- 13 Quando si forma il silenzio-diniego?
- 14 Ricorso avverso il silenzio del Comune
- 15 Silenzio della PA e obbligo di provvedere
- 16 Inerzia dell’amministrazione
- 17 Ricorso in materia di silenzio
- 18 Risarcimento del danno
- 19 Mancata attivazione del subprocedimento per il rilascio del nulla osta
- 20 Giudizio avverso il silenzio -inadempimento
Identificazione dei controinteressati
Nell’ambito dei giudizi avverso il silenzio -inadempimento dell’Amministrazione, l’identificazione di controinteressati può diventare un’operazione particolarmente difficile e complessa, poiché l’ipotetico beneficio del terzo connesso all’illegittima inerzia dell’Amministrazione può risultare un vantaggio di mero fatto, non integrante, dunque, alcuna posizione giuridica soggettiva differenziata.
T.A.R. Roma, (Lazio) sez. II, 12/01/2022, n.314
Omissione provvedimento conclusivo
All’omissione di un provvedimento conclusivo in un procedimento amministrativo attivato su istanza di parte, che integra silenzio inadempimento, consegue l’accoglimento della domanda con cui viene chiesto di ordinare alla pubblica amministrazione di provvedere sulla stessa nel termine di trenta giorni decorrente dalla comunicazione o notificazione della presente sentenza.
T.A.R. Roma, (Lazio) sez. III, 12/01/2022, n.297
Silenzio PA sull’istanza di concludere un procedimento amministrativo
L’azione volta ad ottenere la dichiarazione d’illegittimità del silenzio-inadempimento serbato dalla Pubblica Amministrazione in ordine ad un’istanza presentata da un privato, pur essendo esperibile esclusivamente dinanzi al Giudice amministrativo, non dà luogo ad un’ipotesi di giurisdizione esclusiva o per materia di quest’ultimo, sicchè ai fini dell’attribuzione della giurisdizione non può conferirsi rilievo al dato puramente formale costituito dall’impugnazione del silenzio, ma occorre preventivamente procedere alla qualificazione della situazione giuridica soggettiva in concreto fatta valere dall’istante, nonché, nel caso in cui la stessa sia configurabile come diritto soggettivo, verificare la sua eventuale riconducibilità ad un’ipotesi di giurisdizione esclusiva.
(Nella specie la S.C. ha dichiarato la giurisdizione del giudice ordinario sulla domanda di pagamento dell’indennità di espropriazione e di risoluzione dell’accordo transattivo avente per oggetto la stessa, intervenuto tra un comune espropriante e il proprietario del fondo, nonostante quest’ultimo avesse impugnato davanti al giudice amministrativo il silenzio serbato dall’ente sulla sua istanza tesa ad ottenere le somme dovute).
Cassazione civile sez. un., 09/11/2021, n.32688
Silenzio PA: condizioni e presupposti
Perché possa sussistere silenzio inadempimento dell’Amministrazione, non è sufficiente che questa, compulsata da un privato che presenta un’istanza, non concluda il procedimento amministrativo entro il termine astrattamente previsto per il procedimento del genere evocato con l’istanza, ma è anche necessario che essa contravvenga ad un preciso obbligo di provvedere sull’istanza del privato, che sussiste non solo nei casi previsti dalla legge, ma anche nelle ipotesi che discendono da principi generali, ovvero dalla peculiarità della fattispecie e, ai sensi dell’art. 2, l. n. 241/1990, allorché ragioni di giustizia ovvero rapporti esistenti tra Amministrazioni ed amministrati impongano l’adozione di un provvedimento, soprattutto al fine di consentire all’interessato di adire la giurisdizione per la tutela delle proprie ragioni.
T.A.R. Napoli, (Campania) sez. VII, 02/11/2021, n.6853
Domanda di accertamento dell’illegittimità del silenzio inadempimento della PA
La domanda di accertamento dell’illegittimità del silenzio inadempimento del MIUR sull’istanza di riconoscimento della causa di servizio, con conseguente condanna del medesimo ente a provvedere al riguardo, è inammissibile per difetto di giurisdizione del G.A. adito in relazione al rapporto giuridico sottostante, pacificamente rientrante nell’ambito del pubblico impiego privatizzato e, dunque, riservato alla giurisdizione del G.O..
T.A.R. Milano, (Lombardia) sez. III, 08/10/2021, n.2172
Azione avverso il silenzio: inammissibilità per difetto di giurisdizione
È inammissibile per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo il ricorso avverso il silenzio inadempimento serbato dalla Prefettura sull’istanza di rilascio del nulla osta al ricongiungimento familiare; si tratta, infatti, di una pretesa oggetto di un diritto soggettivo, come ricavabile dall’art. 30 comma 6, d. lg. 25 luglio 1998 n. 286, a mente del quale contro il diniego del nulla osta al ricongiungimento familiare e del permesso di soggiorno per motivi familiari, nonché contro gli altri provvedimenti dell’Autorità amministrativa in materia di diritto all’unità familiare, l’interessato può proporre opposizione all’Autorità giudiziaria ordinaria, che è disciplinata dall’art. 20, d. lg. 1° settembre 2011 n. 150.
T.A.R. Latina, (Lazio) sez. I, 07/10/2021, n.552
Istanza di sdemanializzazione di un bene
Il silenzio serbato dalla P.A. su una circostanziata istanza di sdemanializzazione di un bene invera la fattispecie del silenzio – inadempimento, con conseguente violazione dell’art. 2, l. n. 241/1990, recante la previsione dell’obbligo per la P.A. di attivare il procedimento e di concluderlo con un espresso provvedimento.
T.A.R. Napoli, (Campania) sez. VII, 03/09/2021, n.5695
Mancato rispetto del termine di 60 giorni
Il mancato rispetto del termine di sessanta giorni per l’emissione del provvedimento finale di rilascio, rinnovo o conversione del permesso di soggiorno, integra una violazione dell’art. 2 l. n. 241/1990, in virtù del quale ogni procedimento deve concludersi mediante adozione di un provvedimento espresso, costituendo conseguentemente un illegittimo silenzio inadempimento dell’amministrazione.
T.A.R. Napoli, (Campania) sez. VI, 01/09/2021, n.5688
Risarcimento dei danni per ritardo della PA: quando può essere richiesto?
In caso di ritardo dell’Amministrazione Pubblica nell’adozione di un provvedimento dovuto, il risarcimento dei danni può essere richiesto esclusivamente nelle ipotesi in cui il silenzio inadempimento dell’Amministrazione sia stato previamente accertato e dichiarato dal giudice.
T.A.R. Palermo, (Sicilia) sez. I, 05/08/2019, n.2048
Azione avverso il silenzio – inadempimento della PA
L’esperimento dell’azione avverso il silenzio – inadempimento dell’Amministrazione presuppone l’esistenza di uno specifico obbligo di adottare un provvedimento amministrativo esplicito, volto ad incidere, positivamente o negativamente, sulla posizione giuridica e differenziata del richiedente.
Consiglio di Stato sez. V, 31/07/2019, n.5417
L’adozione di atti infraprocedimentali
L’adozione di atti infraprocedimentali non è idonea a impedire la formazione del silenzio inadempimento, posto che solo l’adozione del provvedimento definitivo soddisfa l’interesse, azionato nell’azione avverso il silenzio di cui all’art. 31, cpa, al conseguimento di una risposta esplicita alla domanda introduttiva.
T.A.R. Cagliari, (Sardegna) sez. II, 12/06/2019, n.522
Accertato silenzio inadempimento della PA
In tema di atti amministrativi, qualora in caso di domanda di concessione in sanatoria sia accertato il silenzio – inadempimento dell’Amministrazione, la stessa va condannata ad evadere la richiesta dell’utente.
T.A.R. Roma, (Lazio) sez. II, 17/04/2019, n.4998
Quando si forma il silenzio-diniego?
Ai sensi dell’art. 36, d.P.R. n. 380/2001, ove il Comune non si pronunci espressamente entro il termine di 60 giorni dal ricevimento dell’istanza di accertamento di conformità, la stessa si intende respinta. Su quest’ultima, infatti, non si forma un’ipotesi di silenzio inadempimento, bensì una fattispecie tipica di silenzio-diniego, anche nelle ipotesi in cui la p.a. abbia emanato un preavviso di rigetto ex art. 10 bis, l. n. 241/1990.
T.A.R. Lecce, (Puglia) sez. II, 14/02/2019, n.256
Ricorso avverso il silenzio del Comune
Nell’ipotesi di silenzio-rifiuto serbato da un Comune sull’istanza per il rilascio del certificato di destinazione urbanistica, è ammissibile il ricorso avverso il silenzio inadempimento tenuto dall’Amministrazione.
T.A.R. Napoli, (Campania) sez. II, 12/02/2019, n.766
Silenzio della PA e obbligo di provvedere
Affinché possa sussistere silenzio inadempimento dell’Amministrazione non è sufficiente che questa, compulsata da un privato che presenta una istanza, non concluda il procedimento amministrativo entro il termine astrattamente previsto per il procedimento del genere evocato con l’istanza, bensì è anche necessario che essa contravvenga ad un preciso obbligo di provvedere sulla istanza del privato, che sussiste, sia nei casi previsti dalla legge, sia nelle ipotesi che discendono da principi generali, ovvero dalla peculiarità della fattispecie, e allorché ragioni di giustizia ovvero rapporti esistenti tra Amministrazioni ed amministrati impongano l’adozione di un provvedimento, soprattutto al fine di consentire all’interessato di adire la giurisdizione per la tutela delle proprie ragioni.
Ebbene, il rimedio in esame è previsto a garanzia dell’obbligo di « provvedere » e non per compulsare il potere di « disporre » un intervento di riforma organizzativa, tanto più nei casi di trasferimento della funzione normativa dalla sede legislativa a quella governativa, come avviene nel caso in cui la fonte primaria ha rinviato (senza peraltro assegnare alcun termine) all’adozione di un regolamento statale di « delegificazione ».
Consiglio di Stato sez. VI, 08/02/2019, n.961
Inerzia dell’amministrazione
Il rito del silenzio-inadempimento non può essere utilizzato per costringere le amministrazioni ad adottare atti di natura normativa. È pertanto inammissibile, per difetto assoluto di giurisdizione, la domanda volta a far valere l’inerzia dell’amministrazione nell’adottare un decreto ministeriale avente natura regolamentare.
Lo ha ribadito il Tar Lazio posto che, ai sensi di quanto prescrive l’articolo 7, comma 1, ultimo periodo, del codice del processo amministrativo, simile inerzia assume rilevanza solo sul piano della responsabilità politica degli organi di governo e non è, invece, coercibile sul piano giuridico con il ricorso al rito del silenzio-inadempimento.
Nel caso di specie, si trattava di un’inerzia del ministero dell’Ambiente lunga quasi vent’anni del ministero dell’Ambiente, relativa alla realizzazione di una campagna informativa e educativa circa il corretto uso dei telefonini.
T.A.R. Roma, (Lazio) sez. III, 15/01/2019, n.500
Ricorso in materia di silenzio
Agli atti di pianificazione del territorio, proprio perché atti amministrativi generali, si applica il principio enunciato con riferimento agli atti regolamentari, in relazione ai quali è esclusa l’ammissibilità dello speciale rimedio processuale avverso il silenzio — inadempimento della p.a., in quanto strettamente circoscritto alla sola attività amministrativa di natura provvedimentale; è, pertanto, inammissibile il ricorso avverso il silenzio serbato sulla richiesta di modifica della destinazione urbanistica dei terreni, a suo tempo impressa dal Consiglio comunale con la delibera di approvazione dello strumento urbanistico generale, avverso la quale gli interessati non avevano proposto rituale ricorso.
T.A.R. Cagliari, (Sardegna) sez. II, 21/11/2018, n.985
Risarcimento del danno
La violazione del termine per provvedere ex art. 2, l. n. 241/1990 non determina l’illegittimità del provvedimento tardivo; essa piuttosto facoltizza l’interessato che vi abbia interesse a obbligare l’Amministrazione alla definizione del procedimento utilizzando gli strumenti previsti dall’ordinamento (primo tra tutti lo speciale ricorso in materia di silenzio – inadempimento), ovvero ad agire per ottenere il risarcimento del danno che il ritardo gli abbia arrecato.
T.A.R. Napoli, (Campania) sez. VI, 07/11/2018, n.6476
Mancata attivazione del subprocedimento per il rilascio del nulla osta
In presenza della domanda di condono, il rinvio “sine die” del procedimento senza l’attivazione in tempi certi e definiti del subprocedimento per il rilascio del nulla osta paesaggistico si configura come silenzio-inadempimento del dovere degli organi di vigilanza di assumere i provvedimenti sollecitati dai ricorrenti.
Consiglio di Stato sez. VI, 02/11/2018, n.6222
Giudizio avverso il silenzio -inadempimento
Il giudicato formatosi a seguito di un giudizio avverso il silenzio -inadempimento che contenga la condanna dell’Amministrazione a provvedere, comporta in capo alla stessa solo un obbligo procedimentale e strumentale, consistente nel portare a conclusione il procedimento, non un obbligo sostanziale e finale.
Consiglio di Stato sez. V, 09/10/2018, n.5794