La differenza tra erede e legatario è soprattutto rilevante per quanto riguarda l’individuazione dei soggetti tenuti a pagare i debiti del de cuius.
La differenza tra eredità e legato (e, quindi, tra “erede” e “legatario”) sta in questo:
– l’erede succede in una quota del patrimonio del soggetto defunto (per esempio: il 305, il 50%, ecc.) e, quindi, subentra sia nei rapporti attivi (cioè eredita i beni) che passivi (cioè eredita anche i debiti);
– il legatario succede solo in un singolo rapporto giuridico (per es.: la proprietà di uno specifico immobile, di una somma di denaro, ecc.).
Infatti, per “successione ereditaria” si intende la trasmissione del patrimonio (composto tanto dalle attività quanto dalle passività) di una persona defunta (gli avvocati lo chiamano il de cuius) ai suoi “successori”. I successori, in particolare, sono:
– gli eredi o successori universali (che sono i soggetti cui è lasciato l’intero patrimonio del defunto o una sua quota indivisa)
– gli eventuali legatari o successori a titolo particolare (che sono i soggetti che subentrano in un singolo rapporto giuridico).
Ad esempio, se Mario Rossi nel suo testamento scrive: «Lascio tutti i miei beni a Giuseppe Carli e Franca Villa, tranne l’appartamento di Roma che lascio a Riccardo Longhi», Giuseppe Carli e Franca Villa (se accettano tale disposizione) hanno ricevuto l’eredità di Mario Rossi mentre Riccardo Longhi beneficia di un legato.
La distinzione tra eredità e legato ha una grande importanza pratica soprattutto per quanto riguarda l’individuazione dei soggetti che devono rispondere dei debiti del defunto non estinti alla sua morte. Infatti, con il decesso di una persona, i suoi debiti non vengono cancellati: qualcuno ne deve pur sempre rispondere, almeno per il valore dell’eredità. Chi ne risponde, dunque, sono solo gli eredi e non i legatari.
I debiti
Come detto, l’erede subentra in tutto il patrimonio del de cuius o solo in una quota di esso. Pertanto, egli è obbligato a pagare i debiti ereditati anche se il loro valore eccede l’attivo ereditario.
L’unica strada per evitare il rischio di ereditare più debiti che beni è quello di accettare l’eredità con beneficio di inventario. In questo modo, la responsabilità dell’erede per i debiti del defunto è limitata al valore dell’attivo ereditato: in altre parole, se l’erede eredita un patrimonio pari a 10.000 euro e debiti pari a 20.000 euro, risponde di questi ultimi nei limiti di 10.000 euro.
Al contrario, il legatario non è tenuto a far fronte ai debiti ereditari, a meno che il testatore abbia disposto che anche il legatario debba pagare in tutto o in parte i debiti ereditari: peraltro, se si riceve un legato e si abbia l’onere di pagare i debiti del defunto, si risponde di questi debiti al massimo per un valore pari a quello del legato ricevuto.