Come scaricare la spesa per la ginnastica posturale: escluse le palestre


Necessaria la fattura di un centro medico specializzato per detrarre, dalla dichiarazione dei redditi, le spese per la ginnastica correttiva.
La vita sedentaria di oggi e le posture scorrette sono causa di sempre più numerosi problemi alla schiena e alla colonna vertebrale. Si calcola che l’età tra i 30 e i 45 anni è quella più esposta a patologie come protrusioni discali ed ernie del disco. Senza contare i vari problemi costituzionali come lordosi, scoliosi, ecc.
Per prevenire e curare queste vere e proprie limitazioni fisiche – spesso fonte anche di dolori seri – si comincia a comprendere l’importanza dei centri riabilitativi e, in particolar modo, della ginnastica posturale (un tempo detta “correttiva”).
Ad essi si fa anche ricorso come percorsi riabilitativi post traumatici o post operatori (per esempio, dopo la frattura di una gamba).
Ma quando è possibile detrarre dalla dichiarazione dei redditi le spese sostenute per tali tipi di attività?
Non sempre è facile scaricare dalle tasse, come “spesa medica”, le fatture rilasciate dai centri riabilitativi privati. Perciò è sempre necessaria la prescrizione di un medico. È inoltre necessario che la ginnastica sia stata eseguita sotto controllo medico o con un fisioterapista. In alternativa, il documento di spesa deve essere stato rilasciato da un centro medico specializzato in ortopedia. In tali casi, la spesa è certamente detraibile.
Al contrario, non è invece detraibile la ricevuta fiscale o fattura rilasciata da una palestra sportiva, anche se vi era la prescrizione medica.