Tra le molte piccole Srl oneste si annidano quelle di vita breve, che scompaiono lasciando debiti verso fisco e fornitori; qui si infiltra la criminalità.
Le piccole imprese sono in una tenaglia: da un lato vengono oppresse dal fisco, dall’altro si trovano in balia della criminalità. È questo il messaggio che emerge oggi da una nota di Federcontribuenti diffusa dall’agenzia stampa Adnkronos.
L’indagine riguarda le Srl, specialmente quelle di dimensioni piccole, costituite di recente e che hanno vita molto breve; sono le microimprese che sono l’ossatura del sistema produttivo del nostro Paese e che vengono oberate da un carico fiscale per loro eccessivo e da pesanti adempimenti. Molte di esse, però, appartengono alla categoria del «mordi e fuggi», che a un certo punto interrompono o cessano l’attività e scompaiono, lasciando impagati i debiti tributari, contributivi e quelli privati verso i propri fornitori.
”Il 95% delle aziende in Italia è rappresentato da microimprese quelle cioè con un numero di dipendenti che varia da 1 a 5 unità e che realizzano un fatturato annuo non superiore ai 100mila euro. Sono le microimprese a sostenere i conti pubblici e i servizi come anche l’occupazione con circa il 44,5% degli occupati in Italia contro i 6 milioni di addetti delle grandi imprese e i 3,3 del settore pubblico”, afferma la federazione.
“Questo mentre le Srl hanno accumulato in pochi anni 161 miliardi di euro di debiti con il fisco e mentre una microimpresa su 2 in Italia si indebita con il fisco e con le banche e se non paga muore nel giro di 90 giorni, con le Srl finora il fisco ha recuperato appena l’1,6% dei debiti fiscali ”.
Ogni anno, rileva Federcontribuenti ”in Italia vengono registrate società con il countdown: nascono per morire nell’arco di 2 anni. Secondo i magistrati fallimentari queste aziende vengono costituite con l’intento di frodare lo Stato non versando mai l’Iva e utilizzando prestanomi per nascondersi”.
L’identikit di queste società «mordi e fuggi» è sempre lo stesso: si tratta per lo più piccole Srl costituite con un euro di capitale sociale, ma che si aggiudicano a basso costo contratti di appalto o subappalto e poi dopo aver ottenuto l’incasso spariscono in breve tempo. “Fin dal primo giorno di attività – sottolinea Federcontribuenti – non versano l’Iva e non pagano le ritenute d’acconto e i contributi previdenziali ai dipendenti”.
E la criminalità organizzata, spiega l’associazione dei consumatori è in agguato: ”con una Srl è semplice confondere il denaro di illecita provenienza con quello legale e inoltre risulta utile per nascondere l’identità di chi la controlla realmente dietro le teste di legno o anche con altre società prive di consistenza, ma costituite al solo scopo di fungere da paravento. La capacità di autofinanziare i propri investimenti, di offrire beni e servizi low cost e quindi assolutamente competitivi ha prodotto un vasto ed articolato sistema societario assolutamente invisibile agli occhi di quella parte di Stato che trae vantaggio dalla loro presenza”.
È grazie a queste imprese, denuncia Federcontribuenti, ”che le organizzazioni criminali continueranno ad interloquire con gli enti pubblici. Inoltre con le minacce o le estorsioni e l’usura è facile acquisire quote di Srl oneste”.