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È legale registrare le chiamate?

16 Gennaio 2020
È legale registrare le chiamate?

Telefonata registrata senza il consenso dell’altra persona: è lecita? Che uso si può fare del file audio?

Anche se, su alcuni smartphone, esistono app in grado di registrare le telefonate in entrata e in uscita, è bene ricordare che non sempre la tecnica va nella stessa direzione della legalità. Proprio i cellulari sono, in gran parte dei casi, lo strumento con cui vengono violate le leggi penali; si pensi alla pubblicazione di una foto non autorizzata o di un video lesivo dell’altrui immagine, oppure si pensi all’utilizzo del microfono in un ambiente di lavoro o a casa altrui, laddove invece è vietato registrare conversazioni senza il consenso dei partecipanti.

Di qui, il ricorrente dubbio: è legale registrare le chiamate? Se, ad esempio, una persona con cui stai parlando al telefono dovesse, senza dirti niente, attivare il registratore vocale per conservare l’audio con la tua voce potresti denunciarla? Viceversa, se dovessi essere tu a registrare una telefonata per conservare le prove di una confessione e magari difenderti in tribunale commetteresti reato? Sei legittimato a pubblicare il file audio su internet in modo che tutti possano conoscere l’illecito commesso da altri?

Di tanto parleremo qui di seguito. Bisogna comunque tenere distinti i problemi. Chiedersi se è legale registrare le chiamate è una questione completamente diversa da quella dell’eventuale pubblicazione in rete del file o condivisione con altre persone (magari via WhatsApp), al di là della prova, in esso contenuta, di eventuali reati. Ma procediamo con ordine.

Si può registrare una telefonata?

Esistono numerose applicazioni che consentono di registrare una conversazione telefonica. Chiaramente, chi lo fa non lo comunica di solito all’altro interlocutore, sicché quest’ultimo rimane all’oscuro del fatto di essere “intercettato”. A cosa servirà il file audio? Le ragioni possono essere molteplici: tutelare un diritto in tribunale (si pensi alla confessione di un debitore che ammetta di dover pagare un certo importo), sporgere una querela (si pensi alle minacce subite al telefono), prendersi gioco di una persona o anche solo realizzare degli scherzi telefonici per poi pubblicarli su internet o condividerli su WhatsApp. 

Al di là dello scopo perseguito, però, che può essere lecito o illecito (e, in quest’ultimo caso, costituirà un autonomo reato), il dubbio che bisogna risolvere a monte è se è legale registrare la chiamata. E ciò a prescindere dall’uso che si farà del file.

Ebbene, sul punto, la Cassazione ha già avuto modo di spiegare che è possibile registrare una conversazione tra presenti, senza che questi abbiano mai dato un previo consenso, e quindi all’oscuro di ciò, purché: 

  • la registrazione non avvenga in luoghi di privata dimora altrui;
  • alla conversazione partecipi anche il soggetto che registra (sarebbe illegittimo, quindi, lasciare una microspia e allontanarsi in un’altra camera, solo per far credere agli altri di non essere in grado di ascoltare le loro dichiarazioni).

Ebbene, questi stessi concetti possono essere integralmente trasposti alla conversazione telefonica. Sicché, si potrà ritenere che è lecito registrare una telefonata innanzitutto perché il luogo in cui si svolge il dialogo è “virtuale” e non rientra nelle quattro mura domestiche; in secondo luogo, perché alla conversazione partecipa anche chi sta registrando. Sarebbe, invece, illecito registrare una chiamata inserendo un software spia sul telefonino altrui.

Secondo la Cassazione [1], la registrazione di una chiamata non fa altro che fissare, su una memoria elettronica, ciò che è già nostro, in quanto il nostro udito lo ha captato e lo ha “archiviato” nel cervello. 

Insomma, poiché la conversazione diventa parte del nostro bagaglio di conoscenze, la registrazione su supporto digitale, magnetico, ecc. non è altro che una ripetizione di ciò che la nostra stessa memoria ha già compiuto: l’immagazzinamento di un fatto storico a cui abbiamo partecipato direttamente. Vietare la registrazione, del resto, sarebbe più o meno come comandare di “dimenticarsi di una conversazione”. Il che è ovviamente assurdo.

La registrazione di una chiamata può essere una prova?

Vediamo ora cosa è possibile fare con il file di una registrazione vocale, avvenuta per telefono o tra soggetti presenti nello stesso luogo. La giurisprudenza ha chiarito che le suddette registrazioni audio possono valere come prova anche se avvenute senza alcuna autorizzazione degli inquirenti. Ciascun cittadino è, quindi, libero di registrare una telefonata senza prima dover chiedere il permesso al Pm o alla polizia. Tu stesso potrai, quindi, alla prossima telefonata, attivare il registratore senza timore di commettere alcun reato. 

Non sono, peraltro, poche le situazioni in cui, tramite telefono, vengono commessi degli illeciti. Una per tutte è la situazione di chi viene “stalkerizzato” e minacciato dagli operatori dei call center (quelli poco seri) per ottenere il pagamento di una rata del mutuo o della finanziaria. 

Posso pubblicare la registrazione di una chiamata?

Il fatto che sia lecito registrare una telefonata non vuol dire che del relativo file se ne possa fare qualsiasi uso. Ad esempio, anche se esso dovesse costituire la “prova provata” di un reato non sei autorizzato a pubblicarlo. Puoi cioè farlo valere nelle opportune sedi, depositarlo in Procura della Repubblica o dai Carabinieri, oppure utilizzarlo nel corso di una causa civile (ad esempio, nel giudizio contro la tua ex moglie che ha giurato di non farti mai più vedere i bambini), ma ciò non ti autorizza a mettere alla pubblica gogna il responsabile. Se dovessi comportarti in tal modo, potresti essere a tua volta denunciato per «interferenze illecite nella vita privata altrui»: si tratta di un reato che ti può costare dai 6 mesi ai 4 anni di reclusione. 

Insomma, la registrazione deve rimanere custodita all’interno del tuo smartphone e di lì può uscire solo se non la rendi pubblica o se la consegni alle autorità.

In sintesi, pubblicare la conversazione telefonica è reato, ma puoi farla sentire o consegnarla a un giudice o ad altra pubblica autorità (ad esempio, la polizia) per tutelare i tuoi diritti: in questo caso, infatti, non vi è alcuna compromissione dell’altrui privacy come previsto dalla stessa legge (Codice privacy, art. 13, co. 5, lett. b).

Si può divulgare una conversazione registrata?

Allo stesso modo in cui non puoi pubblicare sul web l’audio di una telefonata, non puoi divulgarlo. Non puoi così condividere via chat (ad es. con WhatsApp) il file contenente la registrazione, al di là delle ragioni che ti spingono a farlo e delle altrui colpe. Chi lo fa, commette il reato di interferenze illecite nella vita privata altrui punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni.

È legale registrare una videochiamata?

Le regole appena elencate valgono anche quando la registrazione concerne non solo l’audio, ma anche il video. Pensa a una videochiamata fatta sia con l’uso del telefonino che tramite un software su pc (ad es. Skype). Quindi, puoi procedere a registrare la conversazione all’insaputa degli altri partecipanti, ma non puoi divulgare successivamente il file o pubblicarlo in rete. 


note

[1] Cass. sent. n. 16886/2007; C. App. Milano, sent. n. 1242/2011, Cass. sent. del 22.04.1992.

Autore immagine: https://it.depositphotos.com


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