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Agricoltura: le migliori idee per il 2020

17 Gennaio 2020
Agricoltura: le migliori idee per il 2020

L’Oscar Green di Coldiretti seleziona e premia i progetti più originali e innovativi in agricoltura e allevamento: tutti i finalisti dell’edizione 2020.

Oggi per gli Oscar Green giungeranno a Roma centinaia di ragazzi da tutte le regioni per “le idee giovani che battono la crisi, arrivano le innovazioni dei protagonisti italiani del Green Deal”. All’appuntamento ci saranno tra gli altri Teresa Bellanova (ministro delle Politiche Agricole) e Vincenzo Spadafora (ministro delle Politiche Giovanili e dello Sport) assieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini e alla delegata nazionale dei giovani agricoltori Veronica Barbati.

Da chi fa maturare i grappoli d’uva appena raccolti negli abissi marini per accelerare il processo di fermentazione e purificarli a chi ‘coltiva’ abiti eterni che durano tutta la vita, da chi si è inventato il formaggio di latte d’asina a chi usa le cipolle per creare una crema anticellulite, ma anche chi ha portato in Italia la Moringa, superfood contadino, e chi produce mais di vetro, una particolare pannocchia delle antiche tribù Cherokee.

Sono solo alcune delle straordinarie innovazioni nate dall’ingegno dei giovani italiani che si inventano il lavoro, finalisti all’Oscar Green 2020 di Coldiretti e scelti dopo una lunga selezione territoriale tra migliaia di giovani imprenditori di tutta Italia, i veri protagonisti italiani del Green Deal. L’agenzia stampa Adnkronos ci ha comunicato l’illustrazione delle migliori proposte, quelle arrivate in finale al concorso.

Gli abiti eterni

Un esempio è la storia di Flavia, che ha detto basta ai vestiti usa e getta e puntato sulla creazione di indumentieterni“. Si forma come modellista di abbigliamento nelle Marche, ma il richiamo delle radici la riporta in Calabria, dove incontra coltivatori di ginestra, terreni abbandonati ricchi di ortiche, allevatori che devono smaltire la lana, antiche lavorazioni di lino e canapa. È con questi materiali che comincia a costruire abiti attorno alle donne, utilizzando una rete di collaborazioni: da chi coltiva a chi raccoglie, da chi intesse il filato, a chi consegna la lana, a chi ispira collezioni.

Il vino di mare

Ma stupisce anche il nuovo modello imprenditoriale di Giulia, una giovane, imprenditrice toscana che produce un vino molto particolare, facendo maturare i grappoli appena raccolti sotto gli abissi marini per accelerare il processo di fermentazione e restituire salinità ma soprattutto per evitare di utilizzare solfiti. L’unico disinfettante antiossidante naturale impiegato nella produzione è il sale del mare.

Le pannocchie vetrate

Tra le innovazioni, c’è la brillante idea di Marco, un agricoltore del Friuli Venezia Giulia appassionato di antiche colture che, per produrre farina e biscotti, ha iniziato a coltivare un particolare tipo di mais “la gemma di vetro” delle antiche tribù Cherokee che non ha bisogno di trattamenti. La pannocchia è più piccola rispetto alle altre ma è di straordinaria bellezza con tutte le tonalità del vetro, dal blu intenso al trasparente dell’acqua, fino al viola, vinaccia e turchese.

La crema alla cipolla

Molto originale è anche l’idea di Francesca di produrre in Campania bio-cosmetici dalla cipolla creando una nuova crema anticellulite. La cipolla ramata di Montoro, infatti – prosegue la Coldiretti – è ricca di proprietà antiossidanti e a differenza delle altre cipolle ha un aroma dolce e fragrante che non disturba.

Le mucche hi-tech

Ma quest’anno alla finale degli Oscar c’è anche la bella intuizione di Giovanni, un allevatore lucano che unisce tecnologia e amore per gli animali. Utilizzando un innovativo collare hi-tech – continua la Coldiretti – le sue vacche podoliche possono tranquillamente brucare sui pascoli più impervi libere e in maniera del tutto autonoma perché la loro posizione insieme alla capacità di movimento ed eventuali rischi sono controllati in tempo reale.

I bisonti al 100%

In finale degli Oscar Green, è giunta anche la brillante trovata di Massimiliano, di trasformare la sua azienda in Umbria nell’antico west dove si sentono cavalcare, proprio come avviene nei film, enormi bisonti che alzano una gran nuvola di polvere. Del bisonte non si butta via niente, dalla pelle per pregiate lavorazioni artigianali alla lana, ma anche in cucina è molto apprezzato dai ristoranti che puntano all’eccellenza e all’innovazione in tavola.

Il fashion con lo zafferano

In Abruzzo Gianluca produce accessori uomo/donna senza utilizzare additivi chimici, semplicemente colorandoli con la gemma più preziosa del posto, lo zafferano. Stringendo un patto salva-terremoto con i coltivatori della zona, in pieno centro all’Aquila, tra le gru della ricostruzione, il giovane imprenditore ha aperto un punto vendita di prodotti natural fashion protagonisti di una nuova sfida per la rinascita di un territorio ferito.

Il formaggio di latte d’asina

In Lombardia Leonardo si è inventato il primo formaggio di latte d’asina – prosegue la Coldiretti – chiamato Arlecchino perché viene prodotto grazie all’aggiunta di latte di capra e di mucca, permettendo così alle incredibili proprietà del latte d’asina di andare in stagionatura donando a questo gustoso prodotto una qualità incredibile, ma anche in onore del borgo che ha dato i natali alla famosa e omonima maschera.

Il collare antilupo

Tra i finalisti c’è anche l’idea di Pietro che in Calabria ha sperimentato il primo collare anti-lupo che ospita un processore a ultrasuoni, con una frequenza studiata per allontanare gli animali pericolosi dal gregge.

Prati fioriti dai terreni incolti

In Friuli Simone si è messo alla guida di un gruppo di agricoltori per riqualificare terreni abbandonati e incolti trasformandoli in habitat ideali per la tutela della biodiversità animale e vegetale. Il risultato sono ettari di splendidi prati fioriti, vere e proprie ”spa” per insetti, che hanno favorito l’attività delle api aumentando la produzione di miele, ma anche creato le condizioni per l’arrivo della vespa samurai, l’unico insetto oggi in grado di combattere la cimice asiatica che distrugge i raccolti. Alcuni esemplari sono stati già trovati e portati nei laboratori dell’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale del Friuli Venezia Giulia.

L’olio anti-Xylella

Felice è anche l’intuizione di Paola, giovane produttrice pugliese che ha cominciato a produrre il primo olio spalmabile anti-Xylella, un primato assoluto nel mondo del food, bello da vedere, cremoso e incredibilmente buono e intenso.

L’omogeneizzato bio

Da sottolineare è anche la curiosa proposta campana di Antonio del primo agri-omogenizzato a km zero prodotto per i più piccoli solo ed esclusivamente con tenerissima carne di razza Marchigiana dell’Appennino Centromeridionale.



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