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Per quali motivi si può denunciare?

11 Febbraio 2020 | Autore:
Per quali motivi si può denunciare?

Denuncia: cos’è, a cosa serve e quando si può sporgere? Quanti tipi di segnalazioni esistono? Cos’è la querela? Quando si deve denunciare?

Una denuncia alle autorità è sempre una cosa seria, da non fare mai a cuor leggero: a seguito della segnalazione, infatti, potrebbe nascere un procedimento lungo e complesso, il quale implica il coinvolgimento anche di altre persone. Chi sporge una denuncia vuole che le autorità si attivino in relazione a un fatto che dovrebbe costituire un illecito. Inutile dire che la denuncia per eccellenza è quella che viene presentata alle forze dell’ordine in merito a un episodio che costituisce reato; come vedremo meglio nel corso dell’articolo, però, i motivi per denunciare sono molteplici e non sempre legati al mondo del diritto penale.

In altre parole, si può denunciare anche un fatto che non sia un crimine: pensa alla denuncia all’ispettorato del lavoro oppure all’azienda sanitaria locale. I motivi per sporgere denuncia sono dunque molteplici ed eterogenei. Con l’articolo che stai leggendo cercheremo di capire per quali ragioni si può denunciare, cioè si può allertare l’autorità pubblica affinché intervenga per porre fine a una determinata situazione. Prosegui nella lettura se l’argomento ti interessa.

Denuncia: cos’è?

In generale, la denuncia è l’atto formale con cui una persona porta a conoscenza la pubblica amministrazione di un fatto che viola la legge. In altre parole, la denuncia è la segnalazione di un illecito.

Con la denuncia si dà vita a una procedura regolata dalla legge; in questo senso, la denuncia è un atto d’impulso, nel senso che è il primo atto da cui parte un determinato procedimento (penale, amministrativo, ecc.).

Ad esempio, se denunci al tuo comune un presunto abuso edilizio, l’ufficio tecnico sarà tenuto a verificare la situazione segnalata e a prendere i conseguenti provvedimenti; qualora si trattasse anche di reato, si dovrebbe avvertire anche la Procura della Repubblica competente.

Denuncia: per quali motivi si fa?

Quali sono i motivi che inducono una persona a sporgere denuncia? Come detto nell’introduzione, la denuncia può essere fatta per svariate ragioni: ad esempio, perché è stato commesso un reato, oppure per segnalare un introito in nero oppure una irregolarità sul lavoro.

A seconda dei motivi della denuncia cambia il tipo di procedimento che si andrà ad attivare e, soprattutto, l’autorità che è legittimata a ricevere la denuncia stessa: ad esempio, se vuoi denunciare una semplice irregolarità in ambito lavorativo, non bisognerà recarsi in Procura.

In base ai motivi della segnalazione, vediamo quanti tipi di denuncia prevede il nostro ordinamento giuridico.

Denuncia penale: quando si fa?

Quasi inutile spiegare quali sono i motivi di una denuncia penale: chiunque sia stato vittima di un reato oppure abbia semplicemente assistito a uno può recarsi presso le forze dell’ordine e segnalare il fatto. La denuncia penale ha quindi a oggetto una condotta che presenta, almeno apparentemente, i connotati del crimine.

La denuncia penale può essere sporta sia oralmente che per iscritto: nel primo caso, l’ufficiale che raccoglierà le dichiarazioni provvederà a trascriverle all’interno di un atto formale.

A seguito della denuncia penale, la notizia di reato va comunicata alla Procura della Repubblica territorialmente competente affinché venga iscritta nell’apposito registro. È questo il momento in cui formalmente cominciano le indagini preliminari.

Se a seguito delle indagini la responsabilità penale del denunciato sembra essere confermata, allora si procederà con la richiesta di rinvio a giudizio e conseguente processo penale in piena regola.

Querela: cos’è?

Non si può parlare della denuncia penale senza menzionare la querela. La querela è molto simile alla denuncia, in quanto anche essa è un atto con cui si porta a conoscenza l’autorità di un fatto costituente reato.

La principale differenza tra denuncia e querela è che solo quest’ultima è condizione di procedibilità. Cosa significa? Vuol dire che se la vittima del reato non sporge querela personalmente, le autorità non potranno intraprendere alcun procedimento penale.

Possiamo dire che la querela sia una sorta di autorizzazione che la vittima del reato dà affinché le forze dell’ordine possano procedere nei confronti dell’autore del crimine. Senza querela, le autorità non potranno fare nulla, neanche se il delitto fosse stato commesso davanti alla polizia giudiziaria stessa. Facciamo un esempio.

Tizio, carabiniere in servizio, assiste a una lite tra Caio e Sempronio, lite terminata con un violento schiaffo impartito dal primo al secondo. Se Sempronio non sporge querela, il carabiniere non potrà portare a conoscenza del fatto la Procura, perché il delitto di lesioni lievi è perseguibile solamente a querela di parte.

La querela può essere sporta solamente dalla vittima del reato, da un suo procuratore speciale (l’avvocato) o da un rappresentante legale (il genitore per il minore, il curatore per l’inabilitato, ecc.).

A differenza della denuncia, inoltre, la querela può essere presentata solamente entro determinati limiti di tempo (tre mesi, elevati a sei per alcuni particolari reati, come la violenza sessuale e lo stalking) e, una volta sporta, può anche essere ritirata, purché il processo non si sia già concluso.

Denuncia alla Guardia di Finanza: per quali motivi?

Anche una denuncia alla Guardia di Finanza può essere giustificata dalla commissione di un reato: pensa a una grossa evasione fiscale, oppure a una frode in piena regola.

I motivi di una denuncia alla Guardia di Finanza, però, potrebbero anche essere altri rispetto a quelli inerenti alla realizzazione di un reato vero e proprio: e, infatti, la legge punisce con la reclusione solamente le evasioni fiscali particolarmente rilevanti; per le evasioni minori non scattano le manette, ma soltanto delle sanzioni amministrative.

Pertanto, una denuncia alle Fiamme Gialle può essere motivata anche da fatti che non costituiscono reato, come piccole evasioni fiscali, pagamenti in nero, locazioni non registrate all’Agenzia delle Entrate, ecc. Insomma: la denuncia alla Guardia di Finanza non presuppone per forza che sia stato commesso un reato.

Perché denunciare all’ispettorato del lavoro?

Un altro motivo di denuncia potrebbe essere quello legato a ragioni di lavoro: pensa ad esempio a un’assunzione non regolare, a un contratto non rispettato, al dipendente a cui non vengono versati i contributi.

La denuncia all’ispettorato del lavoro è una segnalazione che serve  a far intervenire l’autorità competente affinché regolarizzi una situazione illecita.

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro esercita le attività ispettive che venivano prima esercitate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dall’Inps e dall’Inail, unificando dunque in un unico soggetto tutte le attività di verifica. L’Ispettorato ha la propria sede centrale nella capitale e diverse sedi territoriali.

Si può fare denuncia all’ispettorato in caso di assenza di un contratto regolare di lavoro, straordinari non pagati, orario di lavoro eccessivo, contributi non versati, e in tutte le altre ipotesi in cui il datore di lavoro non tuteli il proprio dipendente.

La denuncia all’ispettorato, poiché non è di tipo penale, non fa scattare un’indagine preliminare da parte della Procura della Repubblica (salvo il caso in cui, concretamente, le mancanze del datore violino delle norme di tipo penale), ma porta ad un’ispezione da parte, appunto, dell’ispettorato.

Denuncia all’Asl

Un altro tipo di denuncia è quella all’azienda sanitaria locale. I motivi di una denuncia all’Asl attengono essenzialmente a ragioni d’igiene, di salute oppure di veterinaria: pensa al cliente di un panificio che voglia segnalare le scarse condizioni igieniche dell’esercizio commerciale, oppure al cittadino che voglia denunciare lo stato di abbandono di alcuni animali.

Perché fare denuncia alla Pubblica Amministrazione?

Oggetto di una denuncia potrebbe essere anche una violazione di norme di tipo amministrativo, come ad esempio di un regolamento locale, dello statuto comunale o del piano regolatore generale. In casi del genere, si può fare una denuncia alla Pubblica Amministrazione competente, ad esempio al Comune.

Le ragioni di una denuncia di questo tipo possono essere davvero varie; ad ogni buon conto, la denuncia alla pubblica amministrazione consiste sempre nell’atto formale con cui il privato cittadino si rivolge alla pubblica amministrazione competente affinché eserciti i suoi poteri per risolvere una situazione.

Con la denuncia si segnala un’ipotesi di presunta irregolarità: pensa alla denuncia di un abuso edilizio (nel qual caso entra in gioco anche il penale, essendo l’abuso edilizio un reato) oppure alla denuncia di un’irregolarità all’interno di un bando di concorso.

La denuncia alla Pubblica Amministrazione può sfociare in una segnalazione alla Procura della Repubblica, nel caso in cui ci siano gli estremi del reato, oppure nell’apertura di un procedimento amministrativo al termine del quale l’amministrazione può adottare un determinato provvedimento, come ad esempio un ordine di demolizione.

Esiste una denuncia civile?

Avrai senz’altro compreso che la denuncia è sempre un atto con cui ci si lamenta di qualcosa: di un reato, si un’ingiustizia in senso ampio, di un illecito fiscale o lavorativo, ecc. Con la denuncia, in pratica, si chiede l’intervento dell’autorità competente affinché ponga fine alla situazione di irregolarità segnalata.

Esiste una denuncia civile? In altre parole, esiste una denuncia diretta a un privato e non allo Stato, alle forze dell’ordine o, più in generale, alla pubblica amministrazione? La risposta è positiva.

Per denuncia civile possiamo intendere la segnalazione rivolta non a un ente pubblico ma a un privato, sia esso persona fisica o giuridica (società, impresa, ecc.). Dunque, il contenuto della denuncia è sempre lo stesso, cioè la lagnanza nei confronti di una situazione che si reputa ingiusta. La differenza con tutti gli altri tipi di denuncia visti nei paragrafi precedenti sta nel fatto che il destinatario è un semplice privato.

Esempio di denuncia civile è la denuncia dei vizi della cosa venduta, cioè l’atto con il quale il compratore comunica al venditore i vizi della cosa al fine di far valere la garanzia. In un caso del genere, la legge parla espressamente di denuncia, lasciando quindi intendere che con tale termine non deve necessariamente intendersi solamente quella diretta a un’autorità pubblica, ma anche quella che ha come destinatario un privato.


note

Autore immagine: Canva.com


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2 Commenti

  1. E’ possibile denunciare lo Stato o un’amministrazione regionale per incomplimento di una legge nazionale? E’ possibile denunciare senza l’assistenza di un avvocato? Un esempio: se si ritiene che non venga applicato l’ Articolo 32. (La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto..), è possibile denunciarlo? Come? A chi?

  2. Quest’anno, sono stato costretto ha presentare la sanatoria amministrativa di un immobile indiviso, parzialmente abusivo e sotto sequestro dal 2007; per non incorrere all’acquisizione dello stesso da parte del comune competente per territorio.
    L’immobile è di proprietà del sottoscritto e degli eredi di mio fratello, i quali da allora, si sono disinteressati completamente. Ho sostenuto da solo tutte le spese relative per regolarizzare gli abusi (spese tecniche, sanzioni amministrative, genio civile, frazionamento, accatastamento ecc.), versando da solo la somma di circa
    40.000 Euro.
    Come procedere per ottenere la metà delle spese sostenute, nei confronti degli eredi di mio fratello?
    Nell’attesa di un vostro riscontro, Ricevete Cordiali Saluti.

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