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Tipi di polizze assicurative

31 Gennaio 2020 | Autore:
Tipi di polizze assicurative

Quali sono i contratti che si possono sottoscrivere per coprire i rischi di danni, malattie, invalidità, morte o per investire un capitale a vita.

Stai pensando di sottoscrivere una polizza assicurativa per tutelare la tua famiglia nel malaugurato caso ti dovesse capitare qualcosa di irrimediabile. Magari per proteggere te stesso da un evento spiacevole come l’incendio della casa o il furto nella tua abitazione. Oppure, pensando più in positivo, per farti da parte una sorta di salvadanaio in cui, ogni mese, versi qualcosa in modo da costruirti oggi e garantirti domani un buon gruzzolo. Esistono diversi tipi di polizze assicurative, a seconda delle esigenze dei clienti o del beneficiario.

Le principali polizze sono raggruppate in due categorie, chiamate «rami assicurativi». Si tratta del ramo danni e del ramo vita. Ciascuna di queste categorie comprende dei prodotti mirati a garantire all’assicurato la tutela di cui questi ha bisogno.

Alcune, infatti, sono nate per coprire il rischio di inattività o di inabilità di chi le sottoscrive. Immagina, ad esempio, di avere un incidente che ti impedisce di produrre il reddito di cui tu e la tua famiglia avete bisogno per vivere. Altre sono finalizzate a coprire danni alle cose, altre ancora – come si diceva prima – a diventare un buon prodotto di investimento per poter contare un domani su una certa somma che può far sempre comodo.

Vediamo di seguito i tipi di polizze assicurative che si trovano maggiormente sul mercato.

Polizze assicurative: i soggetti coinvolti

Spesso si fa confusione quando si pensa ai soggetti coinvolti in una polizza assicurativa. Non necessariamente chi paga è la persona che poi beneficia del risarcimento o del capitale che la compagnia eroga alla scadenza del contratto o al verificarsi di un determinato evento come il decesso o l’invalidità.

Da una parte, logicamente, c’è l’impresa di assicurazioni. Dall’altra, occorre distinguere tra:

  • il contraente: è la persona che firma il contratto e che paga materialmente il premio unico o i premi mensili, trimestrali o semestrali, a seconda di quanto stabilito in polizza;
  • l’assicurato: è la persona esposta al rischio e titolare dell’interesse protetto dalla polizza;
  • il beneficiario: è la persona che riceve il risarcimento o il capitale.

Pietro sottoscrive una polizza e paga alla compagnia il premio per assicurare sé stesso contro una malattia invalidante e riscuotere il risarcimento come beneficiario. Oppure, paga i premi (contraente) e assicura sé stesso ma dispone che la somma vada al coniuge e/o ai figli (beneficiari). O, ancora, paga i premi (contraente) per assicurare contro l’infortunio la moglie Enrica (assicurata) e disporre la somma finale ai figli (beneficiari).

Polizze assicurative: il ramo danni

Tra i tipi di polizze assicurative c’è il ramo danni. Come si può facilmente intuire, si tratta di contratti sottoscritti per avere, in cambio del versamento di un premio, un risarcimento in caso di eventi che possano danneggiare un bene dell’assicurato, dalla sua possibilità di guadagno alla sua casa, dall’auto ad un suo strumento di lavoro o alla sua stessa persona.

Nel dettaglio, nel ramo danni possiamo trovare polizze assicurative come queste:

  • polizze danni contro le cose: vengono coperti eventi (un furto, un incendio, una calamità naturale) che possono causare danni all’auto, alla casa o a qualsiasi altro bene materiale che faccia parte del patrimonio dell’assicurato;
  • polizze danni contro le persone: in questi casi, la copertura comprende l’infortunio o la malattia che impediscano all’assicurato di produrre reddito o che creino un disagio economico con conseguenze negative sia per lui sia per la famiglia;
  • polizze danni al patrimonio o spese: a differenza della prima tipologia, per danno al patrimonio si intende in questo caso la variazione in negativo dello stato patrimoniale dell’assicurato. È il caso di chi perde improvvisamente il lavoro oppure si trova a dover affrontare un periodo di cassa integrazione e vede diminuire notevolmente le sue entrate (mentre le uscite sono sempre quelle). Le polizze di questa categoria possono intervenire anche sulle spese inattese, come quelle da sostenere per la necessità di ricevere delle cure mediche.

Polizze assicurative: il ramo vita

Il secondo grande contenitore di polizze assicurative è il ramo vita. In questo caso, la compagnia versa alle persone indicate nel contratto (i beneficiari) un capitale o una rendita se si verifica un evento che interessa la vita dell’assicurato o del contraente (entrambi, come abbiamo visto, possono essere la stessa persona), come ad esempio il decesso o l’invalidità.

Si tratta, in altre parole, di una forma di investimento mirata a garantirsi un capitale nel caso in cui manchi la fonte principale di reddito. Può essere il caso della morte dell’unica persona che porta a casa uno stipendio o di un infortunio o una malattia che lo costringa a non poter più lavorare. Il capitale può essere erogato in un’unica soluzione oppure come forma di rendita (una sorta di pensione mensile).

Nel dettaglio, i tipi di polizze assicurative del ramo vita più frequenti sono:

  • polizze caso vita: il contratto prevede l’erogazione di un capitale o di una rendita nel caso in cui l’assicurato sia ancora in vita alla scadenza della polizza. È, a tutti gli effetti, una forma di investimento per accantonare una somma da riscuotere dopo il periodo pattuito;
  • polizze caso morte: il contratto prevede l’erogazione di un indennizzo al beneficiario segnalato in polizza nel caso in cui l’assicurato venga a mancare. A sua volta, questa polizza può prevedere due tipi di risarcimento: quello riconosciuto nel caso in cui l’assicurato muoia prima della scadenza del contratto oppure quello che viene erogato in qualsiasi momento avvenga il decesso;
  • polizze miste: il contratto prevede un capitale sia quando alla scadenza l’assicurato è ancora in vita sia se muore quando la polizza non è ancora scaduta. In pratica, questo tipo di polizza comprende i due casi sopra citati;
  • polizza index-linked: il contratto è ad elevato contenuto finanziario. La compagnia risponde in base all’andamento di un determinato indice (da qui il suo nome) su cui sono investiti i soldi versati dal contraente in un’unica soluzione. Il capitale da riscuotere è pari al premio versato rivalutato secondo l’andamento dell’indice di riferimento;
  • polizza unit-linked: si tratta sempre di un contratto ad alto contenuto finanziario. In questo caso, però, la compagnia risponde in base all’andamento delle quote di un fondo di investimento;
  • polizza rivalutabile: il contratto prevede che la compagnia investa i premi raccolto dal contraente in una gestione separata rispetto al settore in cui opera la compagnia stessa. Il rendimento ottenuto viene riconosciuto al cliente secondo la percentuale stabilita in polizza.

Polizze assicurative: i rami del settore vita

A loro volta, le polizze assicurative del ramo vita si possono classificare in altri rami, ovvero:

  • ramo I: interessano la durata della vita;
  • ramo II: nuzialità e natalità;
  • ramo III: collegate al valore di quote di investimento (le unit-linked o index-linked che abbiamo visto prima);
  • ramo IV: malattia e rischio di non autosufficienza con contratti a lunga durata, non rescindibili;
  • ramo V: capitalizzazioni (indipendenti dalla vita) che prevedono il pagamento di un capitale alla scadenza;
  • ramo VI: gestione di fondi collettivi costituiti per il caso morte, il caso vita oppure disoccupazione o riduzione dell’attività lavorativa.

Puoi approfondire la convenienza di una polizza vita rispetto ad un piano di accumulo in questo articolo.


note

Autore immagine: Canva.com


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