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Posso chiamare mio figlio come me?

30 Gennaio 2020
Posso chiamare mio figlio come me?

Un genitore può chiamare il figlio con il proprio stesso nome? Che succede in caso di omonimia?

C’è chi detesta il proprio nome, ma non è il tuo caso. Anzi, lo ami così tanto che vorresti darlo a tuo figlio. Senonché, portando questi già il tuo stesso cognome, si verificherebbe una perfetta omonimia. Ti chiedi, quindi, se sia lecito in Italia che il padre dia al figlio il proprio stesso nome, visto che, in altre parti del mondo, ti risulta non esservi alcun divieto. 

Un giorno decidi di toglierti definitivamente il dubbio e ti rechi all’anagrafe del Comune ove risiedi. Al dipendente di turno chiedi: posso chiamare mio figlio come me? Ecco cosa ti verrà risposto in un’ipotesi del genere. 

Chi sceglie il nome del figlio?

La normativa lascia liberi i genitori di scegliere, di comune accordo, il nome da dare al figlio. 

Se i genitori non si mettono d’accordo sul nome da dare al figlio dovranno ricorrere al tribunale; il giudice cercherà di tentare un accordo tra i due, suggerendo le determinazioni che riterrà più utili nell’interesse del figlio e dell’unità familiare. Nel caso in cui l’accordo non dovesse riuscire, il magistrato attribuirà il potere di decisione al genitore che risulterà più idoneo a curare l’interesse del figlio. Quindi, il tribunale non può imporre un terzo nome, diverso da quello suggerito dal madre e dalla madre.

Posso scegliere il nome che voglio per mio figlio?

Prima di spiegare se si può chiamare il figlio come un genitore ecco alcune importanti nozioni che devi sapere. Probabilmente, ancora nessuno ti ha detto che esiste una apposita legge [1] che regola lo stato civile e, quindi, anche i nomi che si possono attribuire ai neonati. La normativa indica una serie di limiti: divieti che i genitori devono rispettare nella scelta del nome da dare al figlio. Eccoli qui riportati.

Nome del figlio di un altro sesso è possibile? 

Il nome imposto al bambino deve corrispondere al sesso. Non si può, ad esempio, dare a un maschietto il nome Giovanna. Sul nome Andrea da attribuire a una femminuccia, invece, dopo numerose diatribe, la giurisprudenza ha dato il proprio parere positivo. Nulla osta anche per il nome Maria a un uomo, vista l’usanza religiosa, purché preceduto da un nome di sesso maschile; andrà, quindi, bene il nome Giovanni Maria. 

Quanti nomi si possono dare a un figlio?

I nomi possono essere al massimo tre. Si può chiamare Luigi Maria Giovanni o anche Pierpaolo Francesco Roberto, visto che Pierpaolo, seppur costituisce la crasi di altri due nomi (Piero e Paolo) è ormai considerato un nome unico.

In caso di più nomi, questi non dovranno essere intervallati dalla virgola. 

Tutti gli elementi del nome dovranno essere riportati negli estratti e nei certificati rilasciati dall’ufficiale dello stato civile e dall’ufficiale di anagrafe.

Si può dare al bambino il nome del padre?

Un bambino non può avere lo stesso nome dei seguenti familiari:

  • padre, purché vivente;
  • fratello o sorella, purché viventi.

Quindi, una madre che abbia perso il proprio primogenito può chiamare il secondogenito con lo stesso nome. Allo stesso modo, la vedova può chiamare il proprio figlio con il nome del marito deceduto poco dopo il concepimento.

È, tuttavia, possibile usare il nome del padre purché accompagnato da un successivo nome. Così, se il padre si chiama Angelo, il figlio si potrà chiamare Mario Angelo o anche Angelo Mario, ma non certo solo Angelo.

Non è possibile, però, accompagnare il nome del padre alla parola Junior o semplicemente Jr. In Italia, contrariamente a quanto avviene all’estero, è vietato chiamare i figli con il nome dei genitori o dei fratelli proprio perché, non essendo concessa l’apposizione dell’aggettivo junior, non è possibile effettuare una netta distinzione tra le persone.

Pertanto, se un papà si chiama Paolo Rossi e desidera chiamare suo figlio Paolo Rossi Junior per la legge italiana non potrà farlo, ma dovrà optare per un nome simile, ad esempio Paolo Luca Rossi o Paolo Maria Rossi.

Si può dare al figlio un nome non italiano ma straniero?

La legge non vieta di dare ai propri figli un nome straniero purché si usino lettere dell’alfabeto occidentale (comprese le lettere J, K, X, Y, W). Un nome indiano, quindi, non può essere scritto con le lettere di tale idioma e così anche per un nome arabo.

Che succede se chiamo un figlio come me?

Se i genitori intendono dare al bambino un nome in violazione dei divieti appena elencanti, l’ufficiale dello stato civile li avverte di quanto previsto dalla legge e, se il dichiarante persiste nella sua determinazione, riceve la dichiarazione, forma l’atto di nascita e, informandone il dichiarante, ne dà immediatamente notizia al procuratore della Repubblica ai fini del promovimento del giudizio di rettificazione.


note

[1] Art. 34 e 35 del DPR n. 396/2000.


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