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Pensione anticipata: invalido con 35 anni di contributi

8 Febbraio 2020
Pensione anticipata: invalido con 35 anni di contributi

Da qualche giorno, sono stato riconosciuto Invalido Civile al 75%, sono dipendente pubblico, ho 58 anni e al momento sono  impiegato statale dello stesso dicastero con 35 anni di contributi versati. Vi chiederei  se vi è qualche possibilità per andare in pensione anticipatamente e se nel caso come fare e quale sarebbe per me l’opzione migliore.

Sfortunatamente, essendo impiegato pubblico, il lettore non ha diritto all’assegno ordinario di invalidità, prestazione calcolata allo stesso modo della pensione, sulla base dell’anzianità, dei redditi e della contribuzione (sistema retributivo, misto, contributivo), che spetta con una riduzione della capacità lavorativa superiore ai 2/3. Bisogna comunque tener presente che l’invalidità necessaria per il diritto all’assegno ordinario non è l’invalidità civile, ma l’invalidità al lavoro di cui alla legge 222/1984; in sostanza, per il riconoscimento dell’invalidità ai fini dell’assegno, deve risultare ridotta la capacità lavorativa in attività confacenti alle attitudini dell’interessato. Come dipendente pubblico, il lettore potrebbe avere diritto alla pensione per inabilità alle mansioni (nell’ipotesi in cui l’Amministrazione sia impossibilitata a spostarla ad altra mansione compatibile) o a proficuo lavoro, qualora siano verificati i requisiti sanitari dall’apposita commissione medica (art. 13, Legge 274/1991). L’inabilità a proficuo lavoro deve risultare tale da impedire una collocazione lavorativa continuativa e remunerativa.

Queste pensioni sono calcolate come la generalità dei trattamenti, senza maggiorazioni. Per la pensione per inabilità alle mansioni sono necessari:

  • 19 anni, 11 mesi e 16 giorni di servizio utile (art.40, DPR n.1092/1973), a prescindere dall’età anagrafica, se l’interessato è dipendente di un ente locale;
  • 14 anni, 11 mesi e 16 giorni di servizio utile, a prescindere dall’età anagrafica, se l’interessato è dipendente statale.

Lo stesso requisito di 14 anni, 11 mesi e 16 giorni di servizio utile è necessario anche per la pensione per inabilità a proficuo lavoro.

La visita medico- collegiale può essere chiesta, tramite l’Amministrazione di appartenenza:

  • presso la CMO (Commissione Medica Ospedaliera) designata;
  • presso la Commissione Medica della Asl.

Non è invece accessibile la pensione di vecchiaia anticipata per invalidità (D.lgs. 503/1992), in quanto, oltre ad essere richiesto il riconoscimento dell’invalidità di cui alla legge 222/1984 in misura almeno pari all’80%, è necessario possedere 20 anni di contribuzione presso il Fondo pensione lavoratori dipendenti, fondo al quale sono iscritti i dipendenti del settore privato e non i dipendenti pubblici. Inoltre, gli uomini devono aver raggiunto un’età almeno pari a 61 anni, ed è necessaria l’attesa di una finestra di 12 mesi.

In quanto invalido civile in misura almeno pari al 74%, qualora l’intervento sia prorogato per gli anni a venire, il lettore potrebbe usufruire dell’Ape sociale (art.1 co. 179 L. 232/2016) al compimento del 63° anno di età: allo stato attuale, tuttavia, è necessaria la maturazione dei requisiti entro il 31 dicembre 2020.

Anche la pensione anticipata con Quota 100, per la quale sono richiesti almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi, è un intervento previsto in via sperimentale. Chi non matura i requisiti entro il 31 dicembre 2021 non può ottenere questa tipologia di pensione, salvo future proroghe, che però appaiono fortemente improbabili.

In quanto invalido civile in misura almeno pari al 74%, qualora il lettore possieda almeno 12 mesi di contribuzione da effettivo lavoro accreditati prima del compimento del 19º anno di età, potrebbe ottenere la pensione anticipata con 41 anni di contributi (con 3 mesi di finestra). Questo, difatti, è un intervento strutturale, cioè permanente, che non necessita di proroghe.

In caso contrario, è necessario attendere i requisiti per la pensione anticipata, pari a 42 anni e 10 mesi di contributi, per gli uomini, più 3 mesi di finestra. Il requisito è valido sino al 31 dicembre 2026: successivamente, aumenterà in base agli incrementi alla speranza di vita che saranno riscontrati dall’Istat.

Non ci sono, al momento, altre tipologie di pensionamento anticipato oltre a quelle elencate, in base ai Suoi requisiti (ci sarebbe la pensione anticipata a 64 anni con 20 anni di contribuzione, ma può essere richiesta soltanto da chi non possiede contributi antecedenti al 1996 o da chi opta per il computo di tutti i contributi presso la gestione Separata) salvo la pensione di anzianità dedicata agli addetti ai lavori usuranti e notturni, categorie nelle quali il lettore non dovrebbe rientrare, in base a quanto riferito. Per questi lavoratori, ad ogni modo, la pensione può essere raggiunta con un minimo di 61 anni e 7 mesi di età e di 35 anni di contributi. Essendo dipendente pubblico, non è nemmeno possibile fruire delle particolari prestazioni di accompagnamento alla pensione dedicate ai dipendenti delle grandi aziende private.

In quanto invalido civile in misura almeno pari al 75%, comunque, il lettore non dimentichi che ha diritto, ogni 12 mesi di lavoro, all’accredito di 2 mesi di contribuzione figurativa.

Articolo tratto da una consulenza resa dalla dott.ssa Noemi Secci, Consulente del lavoro.



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