No congiunto dei sindacati alla trattativa se prima non si farà chiarezza sulle risorse finanziarie in campo; l’appello al ministro della Pa Dadone a provvedere.
Parte con un duro messaggio dei sindacati il confronto con il Governo per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego: l’allarme è sulle risorse insufficienti finora stanziate, e la sollecitazione è rivolta al ministro della Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, perché adotti al più presto le iniziative opportune. Così sindacati annunciano oggi, come riporta l’agenzia stampa Adnkronos, di non essere disposti a sedersi al tavolo dei rinnovi se prima non si raggiungerà chiarezza sotto questo aspetto finanziario.
“Condividiamo con il ministro l’urgenza di avviare le trattative per il rinnovo dei Ccnl dei comparti pubblici, ma non siamo disponibili a sederci al tavolo per trattare senza che vi sia una previsione chiara delle risorse che permettano di sottoscrivere un rinnovo contrattuale in linea con le esigenze di valorizzazione delle lavoratrici, dei lavoratori e dei professionisti della Pa”, dichiarano, in una nota congiunta, i segretari generali dei sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa.
L’ammontare delle risorse ad oggi disponibili, spiegano i segretari, è del tutto insufficiente perché “mancano all’appello non meno di 1,5 miliardi e per avviare le trattative. Sarebbe opportuno che il ministro Dadone, prima di qualsiasi annuncio, si confrontasse con il Mef”.
Il riferimento è alle parole del ministro della Pa, Fabiana Dadone, ieri ai microfoni di Zapping su ‘Rai Radio Uno’, dove aveva anticipato le mosse che il Governo sta mettendo in campo su questo tema. Ora, riferendosi al prossimo tavolo di confronto previsto per il 19 febbraio, i sindacati mostrano preoccupazione per “le priorità da mettere in campo, già nelle prossime settimane, in merito al superamento del precariato nella Pa, vista anche la procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea; al problema degli idonei che permangono in un limbo, nonostante possano rispondere fin da ora alle gravissime carenze di organico in molti enti pubblici; alle interpretazioni unilaterali da parte degli Enti”.
Infine – proseguono i sindacati – occorre superare “tutte quelle odiose disparità che permangono tra lavoro privato e pubblico, in materia di tempi di erogazione del Tfs/Tfr, di malattia e fasce di reperibilità, di agevolazioni fiscali sui premi di produttività e dei benefici per l’utilizzo e lo sviluppo del welfare contrattuale. “Siamo pronti a fare la nostra parte – concludono i segretari – ma non tratteremo senza risorse. Pretendiamo chiarezza e concretezza da parte del Governo” concludono i sindacati.