La Commissione Ue abbassa le previsioni di crescita dell’Italia nel 2020; è il Paese peggiore dell’Eurozona. Ma il ministro dell’Economia confida nel recupero.
La Commissione Europea aggiorna le stime sull’andamento dell’economia italiana. Negli ultimi dati di stamane, riportati dall’agenzia stampa Adnkronos, è stata rivista al ribasso la previsione di crescita dell’Italia nel 2020. Con la limatura, la previsione di crescita per il 2020 cala dal +0,4% del novembre scorso a +0,3%.
Il fenomeno si spiega “anche per via di un effetto trascinamento negativo dal 2019 (il Pil è calato dello 0,3% nell’ultimo trimestre dell’anno)”. Ma i rischi per le prospettive di crescita del nostro Paese restano “pronunciati”.
Guardando al futuro, la tendenza è analoga: l’economia italiana dovrebbe crescere -sempre secondo le stime Ue – dello 0,6% nel 2021, contro lo 0,7% stimato tre mesi fa.
La crescita del 2019 è stata invece dello 0,2%; la Commissione prevedeva a novembre scorso solo +0,1%, ma il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri aveva pronosticato una percentuale leggermente superiore, appunto lo 0,2% come poi si è verificato.
L’Italia, come avviene da anni, è di gran lunga il Paese peggiore dell’Eurozona per la crescita attesa, sia nel 2020 che nel 2021, oltre che per il 2019. La media dell’Eurozona è dell’1,2% per tutti e tre gli anni.
Nonostante tutto ciò, il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, si dichiara fiducioso nella ripresa: ”I nostri indicatori ci danno per gennaio, fortunatamente, una situazione di ripresa e recupero” con la produzione che ”dovrebbe salire” e, di conseguenza anche il Pil ”però dobbiamo sapere quanto”. ”Parliamo di un rimbalzo a gennaio e siamo fiduciosi che l’economia possa ripartire”,ha detto oggi intervenendo alla trasmissione televisiva Omnibus.