Taglio parlamentari: i Radicali ricorrono alla Corte costituzionale


La riduzione del numero di deputati e senatori penalizzerebbe la rappresentatività di alcune Regioni violando il principio di uguaglianza di tutti i cittadini.
Sul taglio dei parlamentari che comporterà la riduzione dei deputati da 630 a 400 e dei senatori da 315 a 200, il Partito Radicale annuncia la prossima presentazione di un ricorso alla Corte costituzionale, per violazione dei principi di uguaglianza dei cittadini nella rappresentatività parlamentare.
Lo annunciano oggi, in un comunicato diffuso dall’agenzia stampa Adnkronos, Maurizio Turco e Irene Testa, Segretario e Tesoriere del Partito Radicale, e l’avvocato Felice Besostri,
Con il taglio dei parlamentari “emergono dati di grave incostituzionalità” Innanzitutto si rileva la violazione dell’articolo 57 della Costituzione “nella parte in cui equipara le province autonome di Trento e di Bolzano alle Regioni al fine di un numero minimo di Senatori pari a tre”, affermano gli esponenti.
Inoltre “Con questa riforma, le 5 Regioni che avevano 7 seggi con la normativa vigente, ne avranno: il Trentino Alto Adige 6, il Friuli Venezia Giulia 4, come l’Abruzzo. Umbria e Basilicata da 7 passano a 3. Per
rendersi conto della differenza in Trentino Alto Adige bastano 171.579 abitanti per eleggere 1 senatore. Nel Friuli Venezia Giulia ce ne vogliono 304.746.Sardegna e Liguria, che avevano 8 seggi ciascuna, ne
avranno 5 e pertanto ci vogliono 327.872 Sardi per la Sardegna per eleggere un senatore e 314.138 Liguri per lo stesso scopo”, spiegano ancora.
“In tutte le regioni c’è questa discriminazione, anche per regioni molto popolose: l’Emilia Romagna con 4.342.135 abitanti avrà col taglio solo 14 seggi invece di 22, per ciascuno di essi ci vogliono 310.152 Emilian romagnoli, ancora peggio starà la Calabria che con 1.959.050 abitanti avrà 6 seggi, ciascuno dei quali costerà il voto di 326.508 calabresi”, proseguono.
La ciliegina è che il Trentino Alto Adige, con 1.029.475 abitanti avrà più seggi della Sardegna, della Liguria, del Friuli Venezia Giulia e lo stesso numero di seggi della Calabria. Tutti con una popolazione molto maggiore in una percentuale variabile tra il 20% del Friuli Venezia Giulia e l’89% della Calabria”, dicono ancora gli esponenti del Partito Radicale.
“L’art. 3 della Costituzione dice che tutti i cittadini sono uguali, pertanto un gruppo di esperti costituzionalisti sta redigendo un ricorso per portare in Corte costituzionale questo scandalo. La Corte ha già detto nel 1988 che teoricamente anche le norme costituzionali devono rispettare i principi fondamentali della Costituzione”, concludono.