Restano fuori dall’ultima stretta americana le nostre eccellenze enogastronomiche. Brinda il settore vinicolo.
Il vino si salva dai nuovi dazi imposti sui prodotti stranieri negli Stati Uniti. L’ultima scure di Trump non si abbatte sulle eccellenze enogastronomiche del nostro Paese. Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti, esulta. «La notizia più bella che potesse arrivare alla vigilia della nostra anteprima Chianti Lovers – ha dichiarato all’agenzia Adnkronos – . Possiamo tirare un sospiro di sollievo dopo mesi di apprensione. Siamo grati al Governo americano e alle nostre istituzioni per il gioco di squadra che ha permesso di escludere l’Italia dai Paesi colpiti dai dazi».
Busi spiega che il mercato americano resta «punto di riferimento e asset fondamentale per l’export» del settore vinicolo. «Un Paese che negli ultimi decenni ha incrementato l’interesse e l’apprezzamento verso i nostri prodotti – aggiunge Busi -. Questa notizia ci fa riprendere la nostra attività con maggiore serenità, pronti a investire ancora di più».
Esulta il Consorzio del Parmigiano reggiano
Anche il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha accolto con entusiasmo la notizia che gli Usa hanno deciso di non alzare i dazi al 25%, imposti lo scorso ottobre a vari prodotti europei. Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio, gongola: «Abbiamo lavorato nella direzione giusta, facendo squadra con le altre Indicazioni geografiche, credendo fermamente che la Commissione europea fosse l’unico tavolo al quale portare avanti la negoziazione, evitando di disperdere energie portando avanti diversi interessi da parte delle singole classi di rappresentanza».
«Il Consorzio Parmigiano Reggiano – ha proseguito Bertinelli – ha mantenuto coeso e compatto il mondo delle Dop: si è reso promotore di una cordata, insieme al ministero delle Politiche agricole e al Parlamento europeo, per far sì che ci fosse un grande supporto al commissario Phil Hogan e al negoziatore John Clark. Era necessario che avessero l’appoggio delle Dop italiane coese e compatte per andare a negoziare con una maggiore forza e consapevolezza». Per Bertinelli, l’approccio giusto per combattere questa battaglia è avere «nervi saldi e credere di più nell’Europa come Istituzione».
Il presidente ha poi assicurato che il Consorzio Parmigiano Reggiano resterà in prima linea, considerando che quello americano rappresenta il secondo mercato estero, con ben 10 mila tonnellate di prodotto esportato ogni anno ed enormi capacità di crescita. «Negli ultimi mesi -ha spiegato Bertinelli – il nostro prodotto ha subito oscillazioni di prezzo, legate a dinamiche speculative e influenzate indubbiamente anche dalle incertezze sulla situazione Oltreoceano. Il fatto che gli Usa abbiano deciso di non incrementare ulteriormente i dazi sul nostro prodotto porterà sicuramente un clima più disteso e oggettivo e – ci auguriamo – un riequilibrio del mercato con un prezzo all’origine più alto» .