Mia moglie si può rifiutare di firmare per il passaporto?


Separazione: quando un coniuge non presta il consenso al rilascio o al rinnovo del passaporto.
Tu e tua moglie vi siete separati da un po’ di tempo. I vostri rapporti non sono molto buoni, soprattutto adesso che lei ha saputo della tua relazione con una nuova compagna. Tuttavia, dato che avete un figlio minore, cerchi di avere pazienza e di non discutere su ogni piccola cosa. Ciò nonostante, la tua ex moglie per ripicca non vuole darti l’assenso per il rinnovo del tuo passaporto. L’impiegata del Comune ti ha riferito, infatti, che occorre la firma della tua ex coniuge, altrimenti il passaporto non può essere rinnovato. Sei preoccupato perché senza passaporto rischi di non poter partire. Come comportarsi in questi casi? A chi devi rivolgerti? In altre parole, ti domandi: mia moglie si può rifiutare di firmare per il passaporto? Te lo spiego in questo articolo.
Indice
Cos’è il passaporto?
Il passaporto è un documento che consente ad una persona di poter viaggiare all’estero, cioè di circolare liberamente al di fuori degli Stati dell’Unione europea. Ha una validità pari a 10 anni (dalla data del rilascio) e può essere rinnovato per altri 10 anni.
Passaporto: dove presentare la domanda?
Per chiedere il rilascio o il rinnovo del passaporto devi presentare una domanda presso:
- la questura;
- l’ufficio passaporti del commissariato di Pubblica Sicurezza;
- la stazione dei Carabinieri;
- il Comune.
Si consiglia di chiedere il rinnovo del passaporto sei mesi prima della scadenza.
Quali documenti occorrono per il passaporto?
Per chiedere il passaporto devi compilare un apposito modulo avendo cura di allegare la seguente documentazione:
- richiesta sottoscritta dell’istante;
- ricevuta del versamento per il pagamento delle spese necessarie all’emissione del passaporto;
- due fotografie in formato tessera;
- il contrassegno telematico per passaporto;
- la firma di assenso dell’altro coniuge nel caso in cui vi siano figli minori oppure l’autorizzazione del giudice tutelare se il richiedente è genitore separato o divorziato con figli minori senza che vi sia stato il consenso dell’altro genitore;
- copia della denuncia di smarrimento o di furto se il passaporto da rinnovare è stato smarrito o rubato.
Mia moglie si può rifiutare di firmare per il passaporto?
Spesso e volentieri, capita che durante la fase della separazione o del divorzio, la conflittualità tra marito e moglie aumenti al punto da riversarsi sui figli minori. Ripicche, dispetti e minacce sono all’ordine del giorno e i figli sono un bersaglio facile.
Supponiamo che tu debba prendere un aereo per recarti negli Stati Uniti per lavoro. Prima di partire, però, deve chiedere il rilascio del passaporto. Dato che hai un figlio minore di 8 anni, occorre che sulla richiesta ci sia anche la firma di tua moglie (dalla quale sei legalmente separato). Questo perché la legge tutela l’interesse del minore onde evitare che un genitore “fugga” all’estero per sottrarsi ai doveri di cura, educazione, istruzione e mantenimento dei figli.
Ma come comportarsi se l’ex moglie rifiuta categoricamente di dare il suo assenso? Cosa fare se non vuole firmare il documento per ripicca? La soluzione, in questi casi, è quella di rivolgersi al giudice tutelare, il quale dovrà valutare se la condotta dell’ex moglie – cioè privare l’ex coniuge del diritto di espatriare – sia immotivata oppure fondata su ragioni concrete.
Ti basterà, quindi, depositare un ricorso presso la cancelleria del giudice tutelare del tribunale competente (ossia quello dove il minore ha la residenza). Il giudice fisserà un’udienza per verificare le ragioni del mancato assenso dell’ex coniuge e per decidere se concedere o meno l’autorizzazione volta ad ottenere il rilascio o il rinnovo del passaporto. Ovviamente, il criterio di valutazione sarà la corrispondenza del mancato assenso all’interesse del minore.
In buona sostanza, l’istanza sarà rigettata se il giudice ritiene che il rilascio o il rinnovo del passaporto sia pregiudizievole per il minore; al contrario, accoglierà l’istanza qualora ritenga che non vi siano pregiudizi per il minore oppure che il rifiuto da parte dell’ex coniuge sia ingiustificato. In caso di accoglimento del ricorso, il giudice emetterà un decreto con cui autorizza l’ex coniuge ad ottenere il rilascio o il rinnovo del passaporto.
È importante allegare al ricorso:
- il verbale di separazione o la sentenza di divorzio;
- la documentazione che attesti l’impossibilità ad acquisire il consenso dell’ex coniuge;
- l’ autocertificazione dello stato di famiglia attuale dell’istante.
Se hai una certa urgenza, ti consiglio di presentare il ricorso in tempi utili, vale a dire con ampio anticipo rispetto alla data prevista per la partenza.
Rilascio o rinnovo passaporto per il minore
Un’altra ipotesi abbastanza frequente è quando occorre chiedere il rilascio o il rinnovo del passaporto per il figlio minorenne. In questo caso, occorre il consenso di entrambi i genitori. Tuttavia, se i genitori sono separati o divorziati potrebbe capitare che uno dei due rifiuti all’altro di prestare il consenso. Ad esempio, si pensi al papà che decide di portare il figlio minore all’estero durante il periodo di vacanza estiva. La mamma, però, rifiuta di apporre la firma sul documento per il timore che il marito “rapisca” il bambino. Anche in questo, caso occorrerà ricorrere al giudice tutelare per chiedere l’autorizzazione.
Quanto costa il ricorso al giudice tutelare?
Per il deposito del ricorso è necessario sostenere alcune spese. In particolare, se la richiesta ha ad oggetto il rilascio o il rinnovo del passaporto per il genitore occorre:
- il pagamento del contributo unificato da 98,00 euro;
- marca da bollo da 27 euro.
Se, invece, la richiesta ha ad oggetto il rilascio o il rinnovo del passaporto per il figlio minorenne occorre:
- marca da bollo da 27 euro.
Inoltre, se hai bisogno di ritirare la copia del provvedimento del giudice (necessaria per il rilascio o il rinnovo del passaporto) occorre pagare un’altra marca da bollo, il cui importo varia in base alle pagine e all’urgenza.