Tasse in aumento per chi vende una casa


Maggiori imposte al momento del rogito sugli atti notarili per chi consegna l’immobile in anticipo o per chi lo regala ai figli.
La fame di soldi da parte dell’Agenzia delle Entrate non si placa mai. Il Fisco chiede più tasse a chi vende una casa. Aumentano, infatti, le richieste di imposte sugli atti notarili: 245 euro in più, di cui 200 come imposta di registro ed il resto, cioè gli altri 45 euro, come imposta di bollo. Ma non è finita.
Il Fisco pretende un’imposta maggiore se nell’accordo preliminare di compravendita è prevista la consegna anticipata dell’immobile consentendo all’acquirente di cominciare ad abitarlo: altri 200 euro che si sommano a quelli già previsti dalla legge, cioè i 200 euro dovuti per i contratti preliminari di ogni specie [1] (che prima erano 168 euro, poi sono stati aumentati).
Secondo l’Agenzia delle Entrate, infatti, nelle intenzioni delle parti interessate alla compravendita, oltre a concludere il compromesso, c’è pure un collegato e supposto comodato per il quale il Fisco ritiene che debbano essere pagate anche le imposte previste dalla stessa legge: 200 euro a titolo di comodato di beni immobili [2] (anche questi erano 168 euro una volta).
Una situazione che non piace ai professionisti, tant’è che la Federnotai Lombardia ha deciso di fornire assistenza ai propri associati per la presentazione di ricorsi in merito.
Il Fisco chiede più tasse soprattutto quando le parti prevedono nel rogito una penale, cioè l’obbligo di pagamento a carico di una delle parti in caso di inadempimento alle pattuizioni del contratto, per esempio, stabilendo l’obbligo di pagamento di una certa somma quando il venditore non lascia libero l’immobile entro una determinata data. Un esempio per tutti: la richiesta da parte dell’Agenzia delle Entrate di 245 euro tra imposta fissa ed imposta di bollo quando, in occasione dell’acquisto da parte di un figlio, i genitori intervengano in toto o in parte nel pagamento della casa, sottolineando che lo fanno a titolo di regalo o di donazione indiretta.
Conviene fare ricorso? Dipende. Costi e tempi potrebbero scoraggiare chi vuole protestare le pretese del Fisco. Anche se i notai si stanno organizzando in qualche regione in modo da creare un meccanismo di difesa conveniente da un punto di vista economico sia per i professionisti sia per i contribuenti.
note
[1] Art. 10 parte I DPR n. 181/1986.
[2] Art. 5 co. 4 DPR n. 181/1986.
Non capisco, ma le tasse non sono in ogni caso a carico solo dell’acquirente e non del venditore?