Gli esiti dell’ultima rilevazione di Agorà registrano variazioni e cambi di opinione degli italiani sulle forze politiche in campo e su chi le guida.
Se si votasse oggi molte cose cambierebbero, stando al giudizio degli italiani espresso nell’ultimo sondaggio Emg Acqua presentato oggi ad Agorà, il programma condotto da Serena Bortone su Raitre. I dati che esponiamo sono diffusi dall’agenzia stampa Adnkronos.
Tra i leader che in questo momento godono di maggior fiducia, a Matteo Salvini si affianca Giorgia Meloni, entrambi al 34%. Segue il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con il 32%, leggermente in calo rispetto all’ultima rilevazione (-1% rispetto a una settimana fa).
Distanziati gli altri leader: il segretario del Pd Nicola Zingaretti, registra il 22% dei consensi, mentre nel Movimento 5 Stelle sale di un punto percentuale Luigi Di Maio che oggi arriva al 18%; ma alla stessa percentuale c’è adesso anche l’emergente Mattia Sartori, leader delle Sardine.
A ruota segue Silvio Berlusconi con il 17%, e Carlo Calenda in calo di un punto percentuale al 16%. Penultimo nella graduatoria dei leader di partito Matteo Renzi, al 13% ; ma dopo di lui c’è ancora Vito Crimi, il reggente del M5S, che riporta il 10%.
Dal sondaggio emerge anche cosa pensano gli italiani dello scontro nella maggioranza tra Conte e Renzi: il 39% degli intervistati dà ragione all’attuale premier, mentre solo il 16% la attribuisce a Renzi; ma quasi la metà, il 45%, sono indecisi.
Passando ai partiti, la Lega resta al primo posto con il 30,1%, seguita a distanza dal Pd che arriva al 21,5% e dal M5S che si ferma al 14,4% (+0,2% rispetto alla scorsa settimana). Proseguendo, ci sono i Fratelli d’Italia all’11,9% (in crescita dello 0,4%), Forza Italia al 6,3%. Italia viva si mantiene al 5%, La Sinistra è al 2,6%, Azione al 2,2%. Chiudono la classifica Più Europa all’1,9%, Europa verde all’1,7% e Cambiamo! allo 0,8%.
Per quanto riguarda il Governo, gli italiani sono in maggioranza scettici: il 48% degli intervistati ha ”poca” o ”per nulla” fiducia, a fronte di un solo 26% degli intervistati che invece ne ha ”molta” o ”abbastanza”.