Bonus facciate: quando spetta e quando no


La differenza tra le detrazioni del 90%, del 65%, del 50% e del 36%. Tinteggiare un muro che dà sulla strada o sul cortile interno cambia qualcosa?
Non tutti i lavori realizzati per sistemare l’aspetto di un edificio rientrano nel bonus facciate: alcuni, infatti, consentono di usufruire di una detrazione fiscale che, però, si ferma al 50% (ristrutturazione edilizia) o al 65% (ecobonus), che può arrivare al 70% o al 75% a seconda dei casi, ma che non arriva al 90% previsto per determinati interventi. Occorre, quindi, distinguere tra quando e per ché cosa è possibile accedere al beneficio più alto e quando, invece, bisogna «accontentarsi» di quello minore. Insomma, il bonus facciate quando spetta e quando no?
Uno dei requisiti indispensabili riguarda la collocazione dell’immobile. Affinché su possa chiedere la detrazione del 90%, deve per forza trovarsi n una zona urbanistica classificata come A o B. Questo perché la legge punta alla riqualificazione delle città e, soprattutto, di determinati luoghi delle città. Si tratta, dunque, di abbellire vie e piazze incentivando i proprietari delle case a fare qualcosa che, in assenza di un ritorno economico, non farebbero. In altre parole: rendimi l’edificio più bello esteticamente e io ti restituisco in 10 anni il 90% di quello che hai speso grazie al bonus facciate.
In 10 anni, appunto. Perché, come succede per le ristrutturazioni edilizie, i soldi si recuperano in 10 rate annuali di pari importo. Vuol dire che per ogni 100 euro spesi, lo Stato te ne restituisce 9 ogni anno per un decennio.
Ora, probabilmente, guarderai il tuo immobile da fuori, vedrai che è un po’ malconcio e che puoi sfruttare questa occasione per metterlo a posto. Ma quali lavori fanno parte del bonus facciate? Quando spetta e quando no la detrazione del 90%? Resta un attimo ancora ad osservare l’edificio: vediamo, dall’alto in basso, gli interventi che rientrano nel bonus e quelli per i quali puoi ottenere la detrazione del 50% o del 65%.
Indice
- 1 Bonus 90%: i lavori sulla parte superiore dell’immobile
- 2 Bonus 90%: i lavori su tende e finestre
- 3 Bonus 90%: i lavori sui balconi
- 4 Bonus 90%: i lavori su parapetti e pluviali
- 5 Bonus 90%: i lavori sugli impianti
- 6 Bonus 90%: i lavori su ornamenti e fregi
- 7 Bonus 90%: i lavori con detrazione più bassa
Bonus 90%: i lavori sulla parte superiore dell’immobile
Partendo dalla parte superiore dell’edificio, i lavori straordinari sul tetto e sulle coperture non danno diritto al bonus facciate ma alla detrazione del 50% per le ristrutturazioni o del 65% come ecobonus, in quest’ultimo caso se si raggiungono determinati standard di isolamento. Stesso discorso per il rifacimento dei lastrici solari e delle terrazze a livello.
Bonus 90%: i lavori su tende e finestre
Nessun bonus facciate nemmeno per l’installazione di tende o di schermature solari e sui lavori sulle finestre. Per le prime, a seconda del tipo di tenda o di schermatura, la detrazione si ferma al 50% o al 65%. Per le finestre, invece, non si va oltre l’agevolazione prevista per la ristrutturazione edilizia: 50% della spesa effettivamente sostenuta e documentata (niente ecobonus).
Bonus 90%: i lavori sui balconi
Gli interventi sui balconi beneficiano del bonus facciate al 90%, sempre che l’edifico abbia i requisiti (essere collocato, appunto, in una zona urbanistica A o B). Nell’agevolazione sono compresi i parapetti, ma non le portefinestre. Nel caso in cui non ci fossero le condizioni richieste per il bonus facciate, è possibile portare comunque in detrazione il 50% delle spese.
Bonus 90%: i lavori su parapetti e pluviali
Rientrano nel bonus facciate gli interventi sui parapetti e la sostituzione dei pluviali dell’edificio. Come nei casi precedenti, in mancanza dei requisiti viene riconosciuta la detrazione fiscale del 50% come ristrutturazione edilizia, purché su tratti di lavori di manutenzione straordinaria.
Bonus 90%: i lavori sugli impianti
Qui subentra un’altra delle condizioni generali del bonus facciate: che i lavori vengano eseguiti sulle parti opache dell’edificio. In questo caso, quindi, è possibile usufruire della detrazione del 90% quando vengono installati degli impianti «appoggiati» ad un muro esterno del palazzo. Si pensi, ad esempio, al motore e ai tubi di un condizionatore d’aria. Lo stesso vale per i cavi delle antenne. Tutti gli altri lavori rientrano nella detrazione del 50%.
Bonus 90%: i lavori su ornamenti e fregi
Viene riconosciuto il bonus facciate del 90% per i lavori che interessano ornamenti e fregi esterni dell’edificio. Attenzione, però: quando si dice «lavori esterni» si intende quelli realizzati sulla parte dell’immobile visibile dalla strada.
Per capirci meglio. Se devi tinteggiare la facciata, ottieni il 90% di detrazione nel caso in cui tu lo faccia nella parte del palazzo che si vede dalla strada. Se, invece, devi farlo nella parte che dà al cortile interno, potrai avere il 50% di detrazione come intervento di manutenzione per i condomini.
Bonus 90%: i lavori con detrazione più bassa
Ci sono altri interventi sugli esterni degli edifici che restano fuori dal bonus facciate ma che usufruiscono, comunque, di agevolazioni fiscali. È il caso, ad esempio, dei lavori su cancelli e portoni, su cui è prevista la detrazione del 50% (del 36% per le cancellate che recintano un giardino). Stesso discorso per i muri di cinta.
Per quanto riguarda, invece, i ponteggi necessari per realizzare i vari lavori, è possibile recuperare una parte della spesa di noleggio. La percentuale va di pari passo con l’intervento per cui è richiesto il ponteggio e per il quale è riconosciuto al bonus. Ad esempio, per la sistemazione di un balcone rientrante nel bonus facciate, sarà possibile recuperare il 90% della spesa di noleggio della struttura. Per il rifacimento del tetto, il 50%, e così via. Lo stesso criterio viene applicato per le spese tecniche di progettazione.
Chi è in regime forfettario e non percepisce altri redditi al di fuori di quelli professionali, può fruire dei bonus in questione e\o delle detrazioni per lavori straordinarii al condominio?