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Riscatto agevolato della laurea per liberi professionisti

25 Febbraio 2020 | Autore:
Riscatto agevolato della laurea per liberi professionisti

Il professionista iscritto presso la gestione previdenziale di categoria può riscattare la laurea pagando un onere più leggero?

Il decreto in materia di reddito di cittadinanza e pensioni [1] ha introdotto, a partire dal 2019, la possibilità di riscattare gli anni del corso di studi universitario non coperti da contribuzione pagando un onere agevolato.
Ma questa possibilità è estesa anche agli iscritti presso le casse professionali, ossia presso le gestioni previdenziali di categoria?
In altre parole è previsto il riscatto agevolato della laurea per liberi professionisti?
Bisogna innanzitutto evidenziare che la possibilità di riscattare gli anni del corso di studi universitario dipende dal singolo ordinamento della gestione previdenziale considerata.
La generalità delle gestioni di categoria prevede la possibilità di riscattare gli anni di laurea, con un onere che varia a seconda del periodo in cui risulta collocato il corso di studi, per il quale sia stato conseguito il relativo titolo.

Calcolo dell’onere di riscatto col sistema della riserva matematica

Se il periodo del corso di studi da riscattare si colloca nei periodi da valutare con sistema  di calcolo retributivo o reddituale, in base all’ordinamento della gestione previdenziale, l’onere di riscatto si deve determinare con il sistema della riserva matematica.
Ricordiamo che attraverso il sistema retributivo, o reddituale, l’importo della pensione si determina sulla base degli ultimi redditi o dei redditi più favorevoli e dei periodi contribuiti entro un determinato lasso di tempo: le regole specifiche di calcolo possono variare in base all’ordinamento della gestione considerata.
Nell’ipotesi in cui gli anni di laurea risultino da valutare con sistema retributivo o reddituale, per calcolare il costo del riscatto secondo il sistema della riserva matematica si deve procedere in questo modo:
  • si calcola la quota di pensione reddituale da conseguire presso la cassa professionale senza considerare i periodi da riscattare;
  • si calcola la quota di pensione reddituale da conseguita presso la cassa professionale considerando i periodi da riscattare;
  • si esegue la differenza tra i due valori;
  • la differenza, o riserva matematica, si moltiplica per un coefficiente che varia in base all’età, al sesso, agli anni di contribuzione complessivi (considerando anche le annualità da riscattare) ed alla categoria di appartenenza;
Il risultato di questa operazione corrisponde all’onere di riscatto, che può essere versato in un’unica soluzione o dilazionato in più rate, in base alle previsioni del regolamento della singola gestione di previdenza.
Le tabelle contenenti i coefficienti di riserva matematica applicabili ai liberi professionisti sono allegati al DM del 22 aprile 2008.

Calcolo dell’onere di riscatto col sistema percentuale

Nell’ipotesi in cui le annualità del corso di studi universitario si collochino in periodi da valutare con il sistema di calcolo contributivo, il calcolo dell’onere di riscatto deve essere effettuato con il sistema percentuale.
Il calcolo contributivo della pensione, rispetto al calcolo retributivo, risulta meno vantaggioso in quanto non si basa sui redditi più favorevoli o sugli ultimi redditi, ma sulla contribuzione effettivamente accreditata nell’arco della vita lavorativa e sull’età pensionabile.
Il calcolo dell’onere di riscatto attraverso il sistema percentuale nella generalità dei casi va effettuato in questo modo:
  • si prendono quale riferimento gli ultimi 12 mesi di reddito imponibile previdenziale;
  • si applica a questo valore l’aliquota di computo, una percentuale che varia in base alla gestione previdenziale interessata;
  • si moltiplica il risultato per il numero di anni da riscattare;
  • se relativamente a determinati anni il riscatto è parziale, si deve rapportare il risultato al mese, o alla settimana.
Ad esempio, se l’imponibile dell’interessato degli ultimi 12 mesi e pari a 30mila euro e l’aliquota di computo vigente presso la specifica gestione previdenziale ammonta al 14%, volendo riscattare quattro anni di laurea si deve procedere con questa operazione:
  • 30.000 × 14% x 4.
Il risultato, pari a 16.800 euro, corrisponde all’onere di riscatto, che può essere versato in un’unica soluzione o dilazionato in più rate, in base alle previsioni del regolamento della singola gestione di previdenza.

Calcolo dell’onere di riscatto agevolato

Presso la generalità delle gestioni amministrate dall’Inps, per i soli periodi da valutare con sistema contributivo, è possibile riscattare gli anni di laurea versando un onere di riscatto ridotto.
L’onere si determina applicando al minimale vigente presso la gestione speciale Inps dei commercianti l’aliquota di computo vigente presso il fondo pensione lavoratori dipendenti (Fpld). Considerando che, per l’anno 2020, il minimale in questione è pari a 15.953 euro, e l’aliquota di computo presso il Fpld è pari al 33%, volendo riscattare quattro anni di laurea l’onere si determina in questo modo:
  • 15.953 x 33% x 4
Il riscatto con onere agevolato, pari a 21.057,96 euro per il recupero di 4 anni, è accessibile anche ai lavoratori che possiedono una maggiore anzianità contributiva, i cui periodi del corso di studi universitario si collocherebbero tra quelli da valutare col sistema retributivo, come chiarito recentemente dall’Inps [2]. Perché questo sia possibile, però, il lavoratore deve optare per il ricalcolo contributivo dell’intera pensione, avvalendosi dell’opzione contributiva [3], del computo presso la gestione separata [4] o dell’opzione donna [5], qualora possieda i requisiti per la misura prescelta.

Il libero professionista può fruire del riscatto agevolato?

Qualora la cassa professionale a cui l’interessato è iscritto non preveda la possibilità di ridurre l’onere di riscatto degli anni di laurea, l’interessato può fruire dell’onere agevolato optando per il riscatto della laurea presso una delle gestioni amministrate dall’Inps, qualora risulti iscritto e il periodo possa essere valutato col sistema contributivo. Può in seguito riunire la contribuzione accreditata nelle gestioni diverse, in base alla specifica situazione previdenziale, attraverso la ricongiunzione, che normalmente è a titolo oneroso, oppure attraverso il cumulo o la totalizzazione, che sono strumenti gratuiti. La convenienza dell’operazione deve essere valutata a seconda delle ipotesi.

note

[1] Art.20 D.L. 4/2019.

[2] Inps Circ. 6/2020.

[3] D.lgs. 180/1997.

[4] Art.3 DM 282/1996.

[5] Art.16 D.L. 4/2019.


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