Fatti in casa o farmacia, i consigli sul gel igienizzante


Tutto quello che c’è da sapere sui disinfettanti artigianali: come produrli e con quali accortezze, se non si vuole ricorrere ai preparati galenici.
Che fare se, in tempi di Coronavirus, non trovate il gel per le mani? Le soluzioni sono due. O lo preparate in casa o comprate quelli realizzati in farmacia. Sui gel e disinfettanti artigianali, però, l’avvertenza è obbligatoria: attenzione al recipiente e ai tempi di utilizzo, altrimenti “rischiano di diventare essi stessi fonte di infezione”. Lo dice all’Adnkronos Manuela Bandi, titolare della farmacia Bandi di Milano, in via Rovereto, specializzata in preparazioni galeniche. La sua farmacia, in questi giorni, sta producendo in quantità enormi prodotti igienizzanti per le mani, ultimamente introvabili causa psicosi Coronavirus: la domanda supera di gran lunga l’offerta.
“Le formulazioni che sono circolate in queste ore sono sicuramente valide e possono essere utilizzate – spiega Bandi all’agenzia di stampa -. Ma il problema è avere un prodotto sufficientemente preservato in modo che non diventi proprio lui una fonte di contagio”.
Il contenitore, per esempio, deve essere adeguato (“quelli che usiamo noi farmacisti non rilasciano alcuna sostanza alla soluzione che racchiudono”). E poi i tempi di conservazione: “Un conto è usare il prodotto nell’immediato, un altro mesi dopo averlo preparato. Attenzione”, conclude la farmacista.
Gel fatti in casa
Un’accurata pulizia delle mani, secondo gli esperti, è del resto il primo step nella prevenzione al Coronavirus. Si raccomanda di lavarle con acqua e sapone per almeno venti secondi, più volte al giorno. E magari munirsi del gel che, infatti, va a ruba. Per un gel home-made, si possono combinare i consigli di Bandi su uso immediato del disinfettante e recipienti adeguati alla ricetta suggerita dal virologo Roberto Burioni: “Per prepararvelo avete bisogno di un recipiente ben pulito graduato (con pazienza potete pure usare delle siringhe) e dei seguenti prodotti: alcol per liquori, quello che trovate al supermercato e che usate per fare il limoncello o il nocino; acqua ossigenata 3% (o 10 volumi), quella che avete in casa; glicerina o glicerolo. Se non l’avete in casa andate dal farmacista. Ora prendete un recipiente pulito dove sia segnato il livello di un litro (una caraffa graduata di quelle che si usano in cucina va benissimo), e versateci 833 ml di alcol usando un recipiente graduato (non state preparando il carburante di un razzo interplanetario, quindi se sono 832 o 834 non accadrà niente di male). Poi, con una siringa, prendete 42 ml di acqua ossigenata e aggiungetela all’alcol e mescolate. Adesso arriva la parte più complicata: dovete aggiungere 15 ml di glicerina, che però è molto densa e quindi vi farà un poco arrabbiare, ma non perdetevi d’animo. A questo punto miscelate bene e aggiungete acqua che avete fatto bollire per fare arrivare al volume totale di un litro. Ecco, che avete un litro di disinfettante per le mani che potete usare per riempire le boccette vostre e quelle di tutti i vostri amici”.
Gel fatti in farmacia
L’alternativa alla preparazione casalinga è quella made in farmacia. I gel e i disinfettanti realizzati in bottega vengono prodotti secondo le regole della Farmacopea. Le due ricette diffuse dalla Società italiana farmacisti preparatori (Sipaf) arrivano da quella britannica e “tecnicamente – spiega Bandi – sono preparabili in tutte le farmacie”. Le ricette Sipaf prevedono come ingredienti base: etanolo o sodio ipoclorito, per un prezzo consigliato al pubblico di 5 euro.
“Tre chili per lotto” è il limite massimo che, per legge, devono rispettare i farmacisti impegnati in questi giorni a produrre nei loro laboratori gel e disinfettanti. “Forse – dichiara Bandi ai microfoni di Adnkronos Salute – in questi giorni di emergenza poter produrre qualcosina in più aiuterebbe. Ma servirebbe una deroga delle autorità sanitarie. Non possiamo certo procedere in autonomia”.