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Sfottò allo stadio: è reato?

27 Febbraio 2020 | Autore:
Sfottò allo stadio: è reato?

Cori da stadio degli ultrà: quando sono illegali? Cori razzisti allo stadio: sono reato? Sfottò contro polizia e Stato: quando costituiscono delitto?

L’Italia è paese di pallonari: questo si sa. È difficile che un gruppo di uomini, chiacchierando, non giunga a tirare in ballo la propria squadra del cuore. Il calcio è talmente sentito tra gli italiani da creare rivalità persino tra persone che non si conoscono ma che sono divise dalla fede per squadre diverse: basti pensare ai rapporti che intercorrono tra le tifoserie di Inter e Milan, Juventus e Fiorentina, ecc. La competitività che c’è tra i tifosi spinge questi a farsi sentire a gran voce mentre sono sugli spalti, con cori diretti alle tifoserie avversarie oppure ai calciatori: si tratta dei classici sfottò da stadio. Con questo articolo cercheremo di capire cosa succede se queste provocazioni si spingono troppo oltre.

Soprattutto gli ultras di certe tifoserie si sono contraddistinti in Italia per i cori particolarmente beceri nei confronti di calciatori di colore; ma non solo: spesso gli sfottò sono diretti agli appartenenti a un’intera area geografica (generalmente, il Mezzogiorno d’Italia) a prescindere dal credo calcistico; altre volte, i cori hanno rievocato tragici episodi della storia passata. Quando lo sfottò allo stadio è reato? Ci sono casi in cui i cori dei tifosi superano il limite del legale, oppure sono sempre leciti? È ciò che scopriremo con questo articolo.

Sfottò allo stadio: cosa sono?

Anche se non sei un appassionato di calcio sicuramente saprai cosa sono gli sfottò da stadio: si tratta di quelle manifestazioni goliardiche poste in essere dalle tifoserie organizzate durante una partita di calcio.

Gli sfottò possono consistere in provocazioni verbali (i famosi cori da stadio) oppure visive: è il caso degli striscioni che puntualmente i tifosi esibiscono durante la manifestazione sportiva.

Durante le partite più sentite (i derby, ad esempio) le tifoserie organizzano vere e proprie coreografie giganti che campeggiano su tutta un’area dello stadio, coprendo ad esempio un intero anello, la curva, la tribuna, ecc.

Gli sfottò allo stadio consistono per lo più in provocazioni ironiche; alcune volte, però, degenerano in insulti veri e propri, diretti ai giocatori in campo, agli allenatori oppure alla tifoseria avversaria. E qui scatta il quesito: gli sfottò da stadio sono sempre legali?

Sfottò allo stadio: sono sempre legali?

In linea di massima, gli sfottò allo stadio sono legali, in quanto rappresentano una manifestazione del proprio pensiero.

Nello specifico, gli striscioni e i cori irriverenti sono espressione del proprio diritto a essere critici, a ironizzare e a fare satira. Dunque, nessun reato.

Peraltro, anche se si volesse ipotizzare un’ingiuria, nel senso che lo sfottò lede l’onore e la dignità di chi ne è bersaglio, bisogna ricordare che dal 2016 tale fattispecie non costituisce più reato.

Le cose, però, possono cambiare allorquando gli sfottò allo stadio diventano particolarmente pesanti e offensivi. Vediamo di cosa si tratta.

Cori da stadio e istigazione all’odio razziale

I cori da stadio possono diventare reato quando sono idonei a integrare alcune fattispecie criminose punite dalla legge: è ciò che accade quando le tifoserie istigano all’odio razziale.

Purtroppo, in Italia, è più volte capitato che alcune frange estremiste delle tifoserie organizzate abbiano macchiato le partite di calcio inneggiando ai vecchi regimi fascista e nazista e all’odio verso le persone di etnia diversa da quella italiana.

Secondo la legge [1], è punito con la reclusione sino a tre anni chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.

È altresì punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chi, in qualsiasi modo, incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.

Secondo la Corte di Cassazione [2], commette reato chi intona cori razzisti allo stadio, proferendo sfottò di stampo marcatamente razzista ed esibendo il saluto romano.

Dunque, gli sfottò allo stadio che sfociano in incitamento all’odio razziale e alla commissione di violenza per tali ignobili ragioni rappresentano un vero e proprio reato.

In casi del genere, la videosorveglianza dell’impianto sportivo dovrebbe provvedere a identificare gli autori del reato e a denunciarli alla Procura della Repubblica, oltre che adottare altri provvedimenti, come, ad esempio, il daspo sportivo.

Cori da stadio: quando è istigazione a delinquere?

I tifosi che con i loro cori da stadio incitano alla commissione di un delitto commettono essi stessi reato.

Secondo la legge, chiunque pubblicamente istiga a commettere uno o più reati è punito, per il solo fatto dell’istigazione:

  • con la reclusione da uno a cinque anni, se trattasi di istigazione a commettere delitti (con pena aumentata della metà se i delitti sono quelli di terrorismo o si tratta di crimini contro l’umanità);
  • con la reclusione fino a un anno, ovvero con la multa fino a 206 euro, se trattasi di istigazione a commettere contravvenzioni [3];
  • con la reclusione da un anno e sei mesi a cinque anni, se trattasi di istigazione a pratiche di pedofilia e di pedopornografia [4].

Volendo fare un esempio, i cori da stadio che incitano alla rivolta contro le forze dell’ordine o contro lo Stato sono illegali, perché istigano alla commissione di delitti.

Secondo la Corte di Cassazione [5], è reato il coro ultras contro le forze dell’ordine. Nello specifico, la Cassazione ha condannato a 5 mesi e 10 giorni di reclusione il capo ultrà che incitava la tifoseria a intonare un coro da stadio contro i poliziotti.


note

[1] Legge n. 205/1993.

[2] Cass., sent. n. 31975 del 4 luglio 2017.

[3] Art. 414 cod. pen.

[4] Art. 414-bis cod. pen.

[5] Cass., sent. n. 4081/2010.

Autore immagine: Canva.com


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