Detrazione per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici anche con spese contenute.
La detrazione del 50% sul recupero edilizio è stata confermata fino al 31 dicembre 2020. L’agevolazione è stata prorogata dalla legge di bilancio (L. n. 160/2019 – art. 1, comma 175) anche per gli acquisti che si effettuano nel 2020, ma può essere richiesta solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato non prima del 1° gennaio 2019.
Il bonus mobili 2020 riguarda non solo i lavori più importanti, ma anche gli interventi realizzabili in pochi giorni a prezzi contenuti (ad esempio, l’istallazione di rilevatori, il corrimano per le scale e così via). Ma procediamo con ordine e vediamo insieme come accedere allo sconto sugli arredi.
Indice
Bonus mobili: chi può usufruirne?
Si può usufruire della detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.
La richiesta del bonus può essere effettuata solo da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia iniziato non prima del 1° gennaio 2019. Per gli acquisti effettuati nel 2019, è possibile fruire della detrazione soltanto se l’intervento di ristrutturazione è iniziato in data non anteriore al 1° gennaio 2018.
Come ottenere il bonus mobili?
Bisogna indicare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche). Il bonus spetta solo al contribuente che usufruisce della detrazione per le
spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio.
Anna e Franco sono sposati. Se Franco ha sostenuto le spese per ristrutturare l’immobile e Anna ha sostenuto le spese per l’arredo, il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non spetta a nessuno dei due.
Per ottenere l’agevolazione è indispensabile, quindi, realizzare una ristrutturazione edilizia (e usufruire della relativa detrazione), sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali.
La detrazione spetta quando:
- i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio;
- quando i mobili e i grandi elettrodomestici sono destinati ad arredare l’immobile ma l’intervento
cui è collegato l’acquisto viene effettuato su una pertinenza dell’immobile stesso.
Bonus mobili: la data di avvio dei lavori
Affinché tu possa ottenere il bonus è necessario che la data d’inizio dei lavori di ristrutturazione preceda quella in cui hai acquistato i beni. Al contrario, le spese di ristrutturazione non devono essere necessariamente sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile.
Come dimostrare la data di avvio dei lavori? Un esempio potrebbero essere le abilitazioni amministrative o la comunicazione preventiva all’Asl (qualora sia obbligatoria). Per gli interventi che non richiedono particolari comunicazioni o titoli abilitativi, basta una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà.
Bonus mobili: quali sono gli interventi necessari?
Per ottenere la detrazione, gli interventi devono riguardare:
- la manutenzione straordinaria, il restauro e il risanamento conservativo, la ristrutturazione
edilizia su singoli appartamenti. Non danno diritto al bonus i lavori di manutenzione ordinaria sui singoli appartamenti come la sostituzione di pavimenti; la tinteggiatura di pareti e soffitti; la sostituzione di infissi esterni; il rifacimento di intonaci interni; - la manutenzione ordinaria, la manutenzione straordinaria, il restauro e il risanamento
conservativo, la ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali; - la ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato
dichiarato lo stato di emergenza; - il restauro, il risanamento conservativo e la ristrutturazione edilizia, riguardanti interi
fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile.
Bonus mobili: lavori sui singoli appartamenti o sulle parti condominiali
Ecco alcuni esempi che danno diritto al bonus:
- l’installazione di ascensori e scale di sicurezza;
- la realizzazione dei servizi igienici;
- la sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso;
- il rifacimento di scale e rampe;
- la realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate;
- la costruzione di scale interne;
- la sostituzione dei tramezzi interni senza alterazione della tipologia dell’unità immobiliare;
- modifica della facciata;
- la realizzazione di una mansarda o di un balcone;
- la trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda;
- l’apertura di nuove porte e finestre;
- la costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti;
- il restauro e risanamento conservativo;
- l’adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti;
- il ripristino dell’aspetto storico-architettonico di un edificio;
- gli interventi finalizzati all’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, ad esempio l’installazione di una stufa a pellet o di impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili; l’installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva a pompa di calore;
- la sostituzione della caldaia, in quanto intervento diretto a sostituire una componente essenziale dell’impianto di riscaldamento.
Ecco alcuni lavori di manutenzione ordinaria sulle parti condominiali che danno diritto al bonus mobili:
- sostituzione di pavimenti;
- la sostituzione di infissi esterni;
- la tinteggiatura pareti e soffitti;
- il rifacimento di intonaci;
- la sostituzione tegole e rinnovo delle impermeabilizzazioni;
- la riparazione o sostituzione di cancelli o portoni;
- la riparazione delle grondaie;
- la riparazione delle mura di cinta.
Per quali acquisti spetta il bonus?
Il bonus mobili 2020 spetta per l’acquisto di: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione. Tra gli acquisti esclusi troviamo: porte, pavimentazioni (come il parquet), tende e tendaggi, altri complementi di arredo.
La detrazione spetta anche per l’acquisto di elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga), come rilevabile dall’etichetta energetica. L’acquisto è agevolato per gli elettrodomestici privi di etichetta, a condizione che non ne sia stato ancora previsto l’obbligo.
Tra i grandi elettrodomestici rientrano: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.
Quali sono i documenti da conservare?
Per ottenere la detrazione sugli acquisti di mobili e di grandi elettrodomestici occorre effettuare i pagamenti con bonifico o carta di debito o credito. Non è consentito pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento. Ecco quali documenti devi conservare: la ricevuta del bonifico; la ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito); la documentazione di addebito sul conto corrente; le fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti