Il custode giudiziario procede allo sgombero dell’immobile occupato dal debitore, consegnandolo in tempi certi all’aggiudicatario.
Con il decreto Milleproroghe, ora convertito in legge, diventa più facile per l’aggiudicatario ottenere la liberazione dell’immobile acquistato alle aste giudiziarie.
Chi ha acquistato il bene all’asta, d’ora in poi, non dovrà più occuparsi di chiedere al giudice l’ordine di liberazione in modo da realizzare lo sgombero, ma sarà il custode giudiziario a farlo, con una procedura più veloce che consentirà all’aggiudicatario un notevole risparmio di tempi e di costi.
Finora, infatti, era il vincitore dell’asta a doversi occupare direttamente degli incombenti, giuridici e materiali, connessi alla liberazione del bene, che oltretutto poteva avvenire solo dopo il decreto di trasferimento della proprietà.
Adesso, invece, l’unico onere sarà quello di formulare una richiesta apposita al custode giudiziario, che attuerà lo sgombero entro 120 giorni dalla richiesta.
In favore del debitore che risiede nella casa pignorata c’è, però, il blocco della vendita in corso che gli consente di continuare ad abitare nell’immobile durante tutta la procedura dell’asta e fino al decreto di trasferimento della proprietà in favore dell’aggiudicatario risultato vincitore.
La riforma della norma del codice civile in materia di espropriazioni immobiliari [1] dunque da un lato agevola l’acquirente aggiudicatario del bene all’asta, rendendogli più semplice la liberazione grazie all’intervento del custode, e dall’altro preserva il diritto del debitore che non potrà subire il rilascio forzato della casa espropriata in cui abita fino al completamento della procedura di vendita.
I debitori vengono anche aiutati ad evitare la perdita definitiva della casa in cui abitano grazie alla possibilità di convertire il pignoramento in 48 rate, rispetto alle 36 previste in via generale, con un versamento iniziale di un sesto del totale della somma dovuta. Diventa anche possibile evitare la vendita ottenendo un nuovo finanziamento per ripianare il debito.